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7 Febbraio 2023
16:55

Cani uccisi dalle esche avvelenate, arriva la cagnolina Myrtille per trovarle nei parchi di Torino

Dopo la morte di una cagnolina, l’unità cinofila antiveleno della Polizia locale della Città metropolitana di Torino, di cui fa par il cane da pastore australiano Myrtille, è intervenuta sul posto per scovare le esche avvelenate.

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«Oggi è morta Sole, una cagnetta dolce e tenera che non faceva male a nessuno, uccisa da un veleno buttato nel parco».

Inizia così il messaggio appeso all'ingresso del Giardino dei Giusti a Nichelino, dove pochi giorni fa una pet mate ha pianto la sua compagna a quattro zampe. L’allarme per le esche avvelenate sparse nel parco di 15 mila metri quadrati in via Del Pascolo è uno dei tanti diffusi negli ultimi mesi nella Città metropolitana di Torino.

A Nichelino è stata trovata una polverina bianca su alcune foglie sistemate sotto i cespugli, vicino alle panchine e lungo il vialetto principale del parco. Nella mattinata di ieri, lunedì 6 febbraio, ad ispezionare il Giardino dei Giusti è intervenuta l’unità cinofila antiveleno della Polizia locale della Città metropolitana di Torino, composta dall’istruttore direttivo di vigilanza e vice commissario Carlo Geymonat e il cane pastore australiano Myrtille, di cui Geymonat è conduttore.

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«Il pericolo per i nostri amici a quattro zampe è costante – spiega il vice commissario Geymonat – Occorre fare molta attenzione quando si portano fuori i cani perché con le nostre ispezioni svolgiamo una funzione di prevenzione e deterrenza, per far capire chi si macchia di questo odioso reato che non sempre può farla franca, ma noi non possiamo essere ovunque e interveniamo sovente su segnalazione di episodi come quello avvenuto a Nichelino».

Dalla polizia locale della Città metropolitana di Torino arrivano alcuni consigli per chi frequenta giardini e parchi: rispettare leregole di comportamento, raccogliendo le deiezioni dei cani, ma soprattutto non lasciarli liberi dove non consentito e controllarli per evitare che durante le passeggiate al guinzaglio possano trovare e ingoiare cibo non sicuro.

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Cosa si può fare in caso di emergenza?

«Chi trova bocconi avvelenati deve segnalarlo alle forze dell’ordine o agli uffici sanitari competenti: Vigili Urbani, Carabinieri Forestali, Polizia Metropolitana, Asl, ecc. – spiega Carlo Geymonat – I soggetti competenti sul territorio lavorano in sinergia e, chiamando il numero di emergenza 112, si consente alla rete di attivarsi per interventi di emergenza per la bonifica dei luoghi in cui sono stati segnalati bocconi avvelenati».

Durante il sopralluogo della Polizia Metropolitana nel Giardino dei Giusti, che fortunatamente non ha portato al rinvenimento di bocconi avvelenati, era presente Valentina Cera, Consigliera metropolitana delegata alle politiche giovanili, sociali e di parità, oltre che Consigliera comunale della Città di Nichelino. «Questo servizio è emblematico del ruolo della Città metropolitana di Torino a sostegno dei territori. – sottolinea la consigliera Cera – per i cittadini è importantissimo il servizio svolto da Myrtille e dal suo conduttore. I controlli che vengono effettuati hanno una funzione di deterrenza, per contrastare un reato orribile come l’avvelenamento degli animali».

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Le esche avvelenate nelle aree montane vengono usate pensando di difendere il bestiame da orsi e lupi, per liberarsi della concorrenza di volpi e rapaci nella caccia di lepri e fagiani o addirittura, nelle aree urbane, per eliminare gli animali dei vicini. Ma il veleno non sceglie le sue vittime e le esche possono contaminare corsi d’acqua e terreni provocando danni incalcolabili agli ecosistemi anche nel tempo.

Le unità cinofile antiveleno sono formate dalla coppia cane-conduttore che, attraverso un intenso percorso di formazione, sviluppa una fortissima intesa e reciproca comprensione. Sono costituite da militari dell’Arma dei Carabinieri, da guardiaparco e altro personale degli Enti Parco, da agenti delle Polizie provinciali, del Nucleo regionale di vigilanza faunistica della Regione Liguria, della Polizia locale della Città metropolitana di Torino. I cani antiveleno specializzati nell’individuare quantità anche minime di sostanze tossiche sparse sul terreno. L’attività delle unità cinofile è inquadrata nel progetto europeo LIFE WolfAlps EU “Azioni coordinate per migliorare la coesistenza fra lupo e attività umane a livello di popolazione alpina”.

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Annissa Defilippi
Giornalista
Racconto storie di umani e animali perché ogni individuo possa sentirsi compreso e inserito nella società di cui fa parte a pieno diritto. Scrivo articoli e realizzo video mettendomi in ascolto dei protagonisti; nascono così relazioni che, grazie a Kodami, possono continuare a vivere.
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