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27 Dicembre 2022
13:21

Biodiversità record a Milazzo: 1500 specie avvistate

La città è risultata la città più ricca di Biodiversità d'Italia in un prestigioso progetto internazionale, anche grazie alla presenza di moltissime specie botaniche e di uccelli, che sfruttano il suo territorio durante le migrazioni.

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Milazzo è principalmente nota per essere il principale scalo per raggiungere le Eolie, ma a seguito della sua speciale posizione geografica – all'inizio di una penisola lunga 8 chilometri che si affaccia sul Mar Tirreno – è anche un famoso punto di sosta per diverse migrazioni di uccelli, che sfruttano il suo territorio per riposarsi prima di affrontare il viaggio lungo l'arco eoliano e verso la penisola italiana. Per questa ragione la città siciliana ha partecipato alla "City Nature Challenge 2022",  che ha lo scopo di raccogliere informazioni sulle specie vegetali e animali che popolano le aree metropolitane del pianeta.

L'evento si è svolto a partire dal week end del 1° Maggio scorso e ha coinvolto oltre 400 metropoli del mondo di 40 differenti nazioni. Rispetto a tanti altri progetti, questo coinvolge non solo scienziati ma anche moltissimi cittadini, tanto da poter essere considerato a tutti gli effetti un progetto di citizen science che ha richiesto ai partecipanti solo di trasformarsi temporaneamente in avventurosi naturalisti ed ispirati fotografi, per segnalare tempestivamente le specie presenti sul loro territorio sulla famosa app "I Naturalist". Questa applicazione è molto simile ad un social network, pensato per permettere ai naturalisti di condividere in tempo reale foto e immagini delle specie.

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Gli abitanti di Milazzo, già abituati ad essere contatti da ornitologi ma anche da frequenti gruppi di escursionisti e di botanici (poco distante infatti è presente anche il Parco regionale dei Nebrodi), si sono così dimostrati degli ottimi osservati e graziati dalla notevole presenza di specie, hanno raccolto dati ed immagini per un valore complessivo di 1500 specie. Dati che presto diventeranno dei veri e propri report scientifici.

Con questo risultato Milazzo si è dimostrata la città più ricca di Biodiversità in Italia, la settima comunità più ricca in Europa e la quarantatreesima nel mondo. Tra l'altro non sono stati segnalati solo specie di uccelli, ma anche moltissime specie di insetti e di pregiate piante botaniche, tra cui quella che è stata soggetta da più avvistamenti in assoluto: Artemisia arborescens. Le specie più rare che sono state avvistate, tra le tante inserite all'interno della lista rossa dell'IUCN, invece sono state per gli animali l'Usignolo d'Africa(Cercotrichas galactotes), un uccello di medie dimensioni della famiglia dei Motacillidae, e per le piante il Cardo-pallottola vischioso (Echinops viscosus) che è una specie a rischio della flora siciliana, trovandosi tra l'altro solo a Milazzo.

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Echinops viscosus

Questo risultato è stato possibile anche al contributo di diversi volontari della zona (circa 240 persone) che per il ponte del Primo Maggio quest'anno hanno effettuato le 10.211 osservazioni che hanno permesso alla città di ottenere questo record, secondo i dati pubblicati dal sito dell'iniziativa.

Al di là del risultato di Milazzo è però l'intera provincia del messinese a confermarsi comunque tra le più ricche di flora e fauna, considerando come sia Messina la seconda classificata in Italia e l'ottava in Europa, davanti a città come Vienna, Parigi e Madrid. Questo è un'altra prova del fatto che l'area presenta la più alta biodiversità del Mediterraneo, sia vocata per la conservazione della natura e che la costruzione del Ponte sullo Stretto potrebbe risultare dannoso per l'intero ecosistema, come sottolineato da molte associazioni ambientaliste, come Legambiente, WWF e Kyoto CLub.

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La città di Milazzo di estende sopra una penisola bagnata dal Tirreno

Il record di Milazzo è stato però reso possibile anche grazie al direttore del Museo del Mare della città, il giovane biologo Carmelo Isgrò, e alla vicedirettrice Carolyn Berger, che ha organizzato e pubblicizzato l'evento assieme al comune e ai molti volontari provenienti dall'università degli studi di Messina.

«Era il giugno del 2017 e ci arrivavano dai social le notizie di un capodoglio ancora vivo impigliato nelle reti a Panarea» racconta Isgrò ai giornalisti che gli chiedono di narrare da dove è partita l'iniziativa.  «I volontari non riuscirono a salvarlo e arrivò morto nella spiaggia di Capo Milazzo. Morto a causa dell'uomo, per questo chiesi di farlo rivivere recuperando il suo scheletro e utilizzarlo per fare capire soprattutto ai bambini cosa significa salvaguardare la natura». Fu allora che Isgrò ripulì lo scheletro dopo avere segnalato alle autorità competenti che lo stomaco e l'intestino dell'animale erano colmi di plastica, decidendo di esporlo nel salone principale del museo.

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Lo scheletro del capodoglio che è presente al Museo del mare di Milazzo

Da quel momento la città avrebbe maturato una maggiore consapevolezza riguardo al benessere della fauna locale, tanto da spingere centinaia di persone ad interessarsi ai progetti educativi proposti dal museo. La segnalazione delle 1.504 specie osservate a Milazzo sono dunque il prodotto di questa rinnovata passione per la natura e del piacere di riscoprire il mondo di fiori e animali da parte della popolazione, maturati anche grazie al lavoro degli esperti che lavorano sul territorio.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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