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23 Gennaio 2024
17:30

Benito, la giraffa messicana che soffriva il freddo: dopo le polemiche è stata trasferita a Puebla

Troppo freddo e troppo caldo nello zoo di Ciudad Juárez, dove viveva la giraffa Benito. Grazie alle proteste dei gruppi animalisti, ora è stata trasferita a Puebla, dove le temperature sono più miti sia in estate sia in inverno.

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Giornalista
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La giraffa Benito (credits:@Salvemos a Benito)

La storia della giraffa Benito in questi giorni sta appassionando il Messico e si è appena conclusa con il suo arrivo all’Africam Safari  di Puebla, un parco safari messicano fondato nel ‘72 da un appassionato di animali e ora associato agli zoo AZA e WAZA, a qualche centinaio di chilometri a sud di Città del Messico.

Dietro questo arrivo ci sono stati tanti eventi: una comunità che si solleva per chiedere a gran voce un trasferimento in un luogo più caldo, un box altissimo per contenere un animale altrettanto alto e trasportarlo incolume per 50 ore con un camion su strade e autostrade. Poi un lungo viaggio che attraversa il Messico da nord a sud e una nuova casa per Benito in uno zoo-safari dove trascorrere i giorni più compatibilmente con le proprie esigenze etologiche.

È qui che la giraffa vivrà infatti i suoi anni futuri: un'area naturalistica dove vivono circa 2500 animali di 350 specie divisi in vaste zone che riproducono habitat naturali diversissimi tra di loro. Si va dalle oasi delle foreste pluviali al deserto di Kalahari nell’Africa meridionale; dalla foresta amazzonica all’Outback australiano. Benito troverà dunque il suo spazio, finalmente ad una temperatura considerata più consona alla sua specie rispetto a quelle gelide d’inverno e torride d’estate che era stata costretta a sopportare a Ciudad Juárez, nello stato messicano del Chihuahua, proprio al confine con gli Stati Uniti dal deserto caldo e assolato nella stagione estiva ma capace di ricoprirsi di neve durante quella invernale.

E già in questi primi giorni, Benito potrà riscaldarsi con un tiepido caldo ad una temperatura dai 20 ai 24 gradi che lo riporterà alle sensazioni primaverili.

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Sono state proprio le condizioni meteorologiche avverse a suscitare l’indignazione dei gruppi di animalisti che, vedendo la giraffa soffrire caldo e freddo in eccesso, hanno chiesto il suo trasferimento dal Central Park di Ciudad Juárez. Tra questi Somos su Voz e Salvemos a Benito che su X ha sottolineato polemicamente: «Sia chiaro: nel trasferimento irregolare di Benito a Ciudad Juarez e nella sua sofferenza alle temperature estreme della nostra città e nella mancanza di cure specializzate, che per più di 8 mesi abbiamo denunciato, i corresponsabili sono: Il governatore dello Stato di Chihuahua Maru Campos e il procuratore federale della Protezione ambientale Blanca Alicia Mendoza Vera. Salvemos A Benito non ha un partito, Benito non è una merce. La nostra lotta è partigiana. La verità è che entrambi i partiti hanno dimostrato la loro negligenza, irresponsabilità e arroganza nei confronti del caso e dei suoi difensori. Questa è una vittoria animalista!!! Il trionfo della ragione e un passaporto per Benito verso una vita migliore. Questo è ciò che dovrebbe contare».

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La giraffa Benito arrivata nello zoo di Puebla (credits:AfricamSafari)

Salvemos a Benito aveva lanciato anche una petizione per sollecitare le autorità a trovare una soluzione per la giraffa «Benito è una giraffa di 3 anni che è stata separata dalla madre nello stato di Sinaloa, dove era affidata alle cure di esperti insieme ad altri animali della sua specie – spiegavano nel testo – Poi trasportata a Ciudad Juarez in condizioni deplorevoli per 22 ore fino al "Parque Central", dove non ha accesso all'erba, a cibo abbondante/acqua pulita o a un'ombra adeguata». L'associazione animalista ha aggiunto poi che lo zoo che ospitava Benito aveva già in passato accolto un'altra giraffa e che questa era morta proprio per le condizioni di vita impossibili. «In questo parco di Ciudad Juarez c'era un'altra giraffa in una situazione simile, di nome Modesto, che ha sofferto per anni in silenzio, sola in uno spazio ristretto senza un solo albero o vegetazione, in condizioni deplorevoli e con una dieta dettata principalmente dai visitatori del parco. Con temperature fino a -14 gradi in inverno ed estati con un sole insopportabile, Modesto ha sofferto in silenzio nella sua vita solitaria fino alla morte».

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Prima della partenza: cibo e riposo nel box di trasporto (credits:@AfricamSafari)

Da Ciudad Juárez Benito è partito qualche giorno fa dopo l’avvio dei protocolli di trasferimento coordinati dal personale di Central Park di Ciudad Juárez e delle istituzioni politiche territoriali con l’organizzazione di Africam Safari che ha gestito il trasferimento fino a Puebla. Con grande apprensione di tutti la giraffa è stata fatta entrare in un box appositamente realizzato a sua volta trasferito, grazie all’uso di una gru, su un rimorchio pronto per il viaggio. Tutti intorno i cittadini di Ciudad Juárez, appassionati alle vicende della giraffa presente in città dal maggio 2023. Proprio per essere certi che l’animale avrebbe viaggiato nelle condizioni migliori, gli organizzatori del trasferimento hanno voluto mostrare con le telecamere l’interno del container: Benito, a quanto si è visto, appariva calmo e in buone condizioni. Ora Africam Safari ha confermato l'arrivo di Benito sana e salva e ha mostrato le immagini della giraffa in un'area di sosta dove si sta abituando alla nuova condizione prima di essere trasferita nell'area all'aperto dove vivrà nei prossimi anni.

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Maria Grazia Filippi
Giornalista
Scrivo da sempre, ma scrivere di animali e del loro mondo è la cosa più bella. Sono laureata in lettere, giornalista professionista e fondatrice del progetto La scimmia Viaggiante dedicato a tutti gli animali che vogliamo incontrare e conoscere nei luoghi dove vivono, liberi.
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