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6 Agosto 2022
9:07

Barbagianni con un’ala spezzata salvato dal WWF a Molfetta

Un esemplare di barbagianni ferito è stato salvato a Molfetta. I rapaci trovano sempre più difficoltà a procurarsi il loro cibo.

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Barbagianni

Era ferito a un’ala. Lo ha trovato il titolare di un’azienda che si è rivolto immediatamente al WWF perché venisse tratto in salvo. Un meraviglioso esemplare di barbagianni è stato recuperato lo scorso giovedì nella zona industriale di Molfetta. Il salvataggio è avvenuto nelle prime ore della mattinata, dopo che l’uomo aveva notato un grosso uccello in difficoltà proprio all’interno del suo stabilimento.

L’animale era spaesato ed era caduto per terra proprio a causa della ferita. Pasquale Salvemini del WWF, responsabile tra le altre cose del Centro Recupero Tartarughe Marine di Molfetta, è arrivato subito sul posto per verificare le sue condizioni: «Il barbagianni presentava una grave frattura sull’ala sinistra, che appariva quasi piegata in due – spiega a Kodami – probabile che durante il volo abbia attraversato la vicina statale 16 e che lo spostamento d’aria di qualche TIR lo abbia sbalzato provocandogli la ferita». Episodi di questo tipo del resto capitano di frequente, per esempio come successo a Napoli.

Salvemini Pasquale con gallinella d'acqua
Pasquale Salvemini del WWF con una gallinella d’acqua

Non capita spesso di incontrare dei rapaci di questo tipo con la luce del sole: «Il fatto che il barbagianni fosse in giro di giorno mi è sembrato strano – ha aggiunto Salvemini – sono rapaci notturni, forse non aveva terminato la caccia e stava ancora cercando del cibo». Negli ultimi anni questi animali stanno trovando grosse difficoltà a causa dei pesticidi e dei veleni che uccidono insetti e roditori. Questo non solo rende la caccia più complicata perché sono diminuite le prede ma, delle volte, porta, attraverso la catena alimentare, il veleno indirettamente nella bocca di questi uccelli: «Ci capita spesso di trovare rapaci che hanno trovato la morte per intossicazione. Non è raro. Purtroppo per una serie di ragioni l'uomo sta portando avanti una vera e propria distruzione del territorio. Molti uccelli, non solo rapaci, si spostano oramai a ridosso dei centri urbani. Quando non trovano cibo hanno la necessità di muoversi, proprio perché il loro habitat è stato intaccato».

barbagianni

Una situazione che sta mettendo sempre più in difficoltà le popolazioni di queste specie in questi territori: «Il barbagianni è in continua diminuzione in tutta la Puglia – continua a spiegarci il referente del WWF – A Molfetta è oramai presente in maniera molto ridotta, ci sono poche coppie. Loro nidificano spesso nei vecchi casolari in pietra ma oramai la distruzione che sta avvenendo nelle campagne rende difficile trovare punti dove deporre le uova».

L’esemplare recuperato a Molfetta è ora ricoverato presso l’Osservatorio Faunistico di Bitetto. Avrà bisogno di un intervento chirurgico per mettere a posto la sua ala. Probabilmente gli sarà applicato un chiodo. Per vederlo di nuovo in volo (i barbagianni hanno un’apertura alare che può raggiungere quasi il metro di larghezza) ci vorrà almeno un mese.

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Roberto Maggi
Giornalista
Sono nato a Bari nel 1985. Sono un giornalista, fotografo e videomaker. Amo raccontare storie di animali sia con le parole che con le immagini. Sono laureato in giurisprudenza e da anni seguo la cronaca locale in Puglia. Amo tutti gli animali, ma in particolar modo i gatti. Faccio spesso amicizia con loro quando viaggio con la mia moto.
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