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25 Dicembre 2021
10:20

Auguri a una specie davvero particolare: a noi esseri umani per un Natale inclusivo e sereno

Kodami si è presentato dal primo giorno come un viaggio nelle vite che abitano il mondo, volendo trasmettere un messaggio universale non divisivo, rivolto a noi esseri umani nei confronti degli altri esseri viventi. E a questa umanità così composita ma che soffre allo stesso modo in quest'epoca così particolare va oggi il nostro augurio.

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Natale è un momento in cui ci si può sentire "al sicuro", protetti tra le mura domestiche, circondati dalle persone che fanno parte da sempre della nostra vita: la famiglia. Noi esseri umani, in alcune parti del mondo, abbiamo questa data fondamentale in cui ci si riunisce per ricordare, del resto, proprio una nascita: il 25 dicembre.

Ma se ci riflettiamo un po' tutto inizia nello stesso modo per qualsiasi essere vivente: da quel momento in cui ci si affaccia alla vita e inizia il cammino di una nuova esistenza. Poi ognuno segue la sua strada, ogni individuo a seconda della specie a cui appartiene si evolve e continua il suo viaggio nella vita da solo o insieme al suo gruppo familiare e in tanti – non solo i mammiferi – intrecciano relazioni di amicizia e mostrano socialità.

Il Natale su Kodami, così, è un momento per ritrovarci insieme a chi crede come noi che c'è una connessione da tenere viva e preservare tra tutti gli esseri viventi che abitano il Pianeta, in un mondo nel quale si può ancora vivere serenamente.

E' il secondo Natale in cui affrontiamo la pandemia da Covid-19 e arriviamo a questo appuntamento fisso con grande stanchezza e un senso di frustrazione che sta attanagliando la nostra specie. In tanti abbiamo cercato soluzioni per sopravvivere alle privazioni e tanti hanno dovuto affrontare la perdita di persone care e sicuramente i momenti come quelli delle Feste portano alla mente e al cuore il ricordo di chi non c'è più in maniera ancora più stringente e malinconica.

Kodami si è presentato dal primo giorno come un viaggio nelle vite che abitano il mondo, volendo trasmettere un messaggio universale non divisivo, rivolto a noi esseri umani nei confronti degli altri esseri viventi. Ma siamo sempre stati consapevoli che parliamo tra noi, ovviamente, e non a nome degli animali non umani. Lo facciamo con quel linguaggio che homo sapiens ha sviluppato e tanto contribuito alla sua evoluzione. E a questa umanità così composita ma che soffre allo stesso modo in quest'epoca così particolare va oggi il nostro augurio.

Ce la possiamo fare, possiamo risollevarci e solo una visione d'insieme, non divisiva e invece includente può riportarci a quell' "andrà tutto bene" che da esortazione e speranza nel tempo si è trasformato in un sarcastico modo di giudicarci ancora incapaci di poter essere degli umani migliori di quel che non siamo stati.

Speriamo così che le vostre Feste possano essere quanto più serene possibili e quest'anno vorrei che queste mie parole siano semplicemente dirette a "quelli come noi" nel senso più lato possibile: animali umani arrivati nel mondo e nella consapevolezza che ognuno a suo modo sta affrontando il viaggio nell'esistenza. Alcuni di noi avranno un animale accanto, altri no ma oggi non conta la prossimità fisica ma quella sentimentale e di condivisione di intenti: l'epoca che stiamo vivendo ci può servire, del resto, per capire che "relazione" può significare anche entrare in contatto seppure lontani, nella condivisione di valori che in pratica si trasformano in gesti concreti per migliorare ogni singola vita.

Armonia, solidarietà e aiuto reciproco sono gli strumenti più importanti per consentire alle specie animali di sopravvivere.
Christian Lous Lange, vincitore del Premio Nobel per la pace nel 1921

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Diana Letizia
Direttrice editoriale
Giornalista professionista e scrittrice. Laureata in Giurisprudenza, specializzata in Etologia canina al dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli e riabilitatrice e istruttrice cinofila con approccio Cognitivo-Zooantropologico (master conseguito al dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Parma). Sono nata a Napoli nel 1974 e ho incontrato Frisk nel 2015. Grazie a lui, un meticcio siciliano, cresciuto a Genova e napoletano d’adozione ho iniziato a guardare il mondo anche attraverso l’osservazione delle altre specie. Kodami è il luogo in cui ho trovato il mio ecosistema: giornalismo e etologia nel segno di un’informazione ad alta qualità di contenuti.
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