Attiviste di Ribellione Animale ai Musei Capitolini: «Basta allo sfruttamento animale»

Nuova azione di Ribellione Animale. Oggi ai Musei Capitolini di Roma l'attivista Maria Sofia Federico si è denudata completamente davanti alla statua della Lupa Capitolina, mentre un'altra parte del gruppo ha ha lanciato sulla statua di Marco Aurelio a cavallo delle ragnatele finte di colore viola.

8 Febbraio 2024
15:53
6 condivisioni
Immagine

Nuova azione del collettivo di Ribellione Animale. Questa volta il blitz è avvenuto ai Musei Capitolini, a Roma, dove l'attivista Maria Sofia Federico si è denudata completamente davanti alla statua della Lupa Capitolina, mentre un'altra parte del gruppo ha lanciato sulla statua di Marco Aurelio a cavallo delle ragnatele finte di colore viola e si è incollato al pavimento sottostante. Sulle magliette gli slogan:«Basta animali nei circhi» e «Ribellione Animale Futuro Vegetale».

«È l'unico modo per farsi notare, e per chiedere al Governo di fermare i sussidi pubblici agli allevamenti», ha detto Federico durante l'azione non violenta mentre alcune guardie di sicurezza le coprivano il corpo con alcuni cappotti.

Si tratta del prosieguo della Campagna Kimba, cominciata il 1 febbraio 2024 con un’azione di disobbedienza a Piazza del Popolo, nel cuore della Capitale. La Campagna di disobbedienza civile nasce e si ispira dalla Ribellione di Kimba, il leone scappato dal circo che lo teneva prigioniero lo scorso 11 novembre a Ladispoli. Dopo la sua fuga per le strade della città, il leone è stato catturato e costretto a esibirsi nuovamente sotto al tendone. Gli attivisti hanno interpretato l'episodio come la fuga di Kimba, e quindi come un «atto di ribellione, di resistenza e di autodeterminazione dal quale, come esseri umani, abbiamo tutto da imparare».

Ribellione Animale, con le sue azioni di resistenza civile, chiede quindi al Governo Meloni di «porre fine allo sfruttamento degli animali nei circhi su tutto il territorio nazionale», emanando immediatamente un decreto legislativo che attui il comma 1 dell'articolo 2 della legge n.106/2022. La legge n.106 del 2022 è stata già approvata dal Parlamento ed è quindi in vigore, tuttavia il Governo non l'ha mai resa effettiva.

Ribellione Animale chiede che «tutti gli animali attualmente costretti ad esibirsi nei circhi italiani vengano liberati e reinseriti nel loro habitat naturale ove possibile, oppure che vengano trasferiti in Santuari per animali esotici, con spazi conformi alla loro etologia ed in grado di provvedere ai loro bisogni». Tali pratiche «non hanno alcun valore educativo o culturale, ma seguono solamente la logica specista di dominio e sfruttamento».

In Italia attualmente ci sono 54 circhi con animali non umani in tournée, per un totale di 2000 animali esotici coinvolti. Sono invece già più di 50 i paesi nel mondo che hanno vietato l’uso degli animali nei circhi in diverse forme; solo in Europa, lo sfruttamento animale da parte delle strutture circensi è bandito in 17 paesi.

Il problema però non riguarda solo i circhi, ma anche l'intero sistema alimentare basato sullo sfruttamento animale.

Zootecnia e sfruttamento animale

A farsi portavoce di questa nuova azione romana è Maria Sofia Federico, 19enne che aveva partecipato nel settembre dello scorso anno al presidio in difesa del Rifugio Cuori Libero di Sairano, in Provincia di Pavia.

Oggi l'attivista, nota per la trasmissione "Il Collegio"e per aver lavorato all'interno della Rocco Siffredi Academy, è tornata a parlare di maltrattamenti sempre più frequentemente normalizzati e tollerati all'interno della società: «Anche queste statue testimoniano lo sfruttamento animale. È assurdo indignarsi perché protestiamo senza rovinarle, ed allo stesso tempo non arrabbiarsi per la crudeltà che sono costretti a subire gli animali non umani nei circhi e negli allevamenti. Ce la prendiamo con dei monumenti non per danneggiarli, ma per mostrare come la celebrazione antropocentrica inscritta in essi è ancora accettata nel presente: ora come un tempo è considerato normale usare gli individui non umani per gli interessi della nostra specie, rendendoli prodotti di intrattenimento ed uccidendoli per un consumo alimentare violento, ingiusto ed insostenibile».

Maria Sofia Federico
Maria Sofia Federico ai Musei Capitolini

«La zootecnia – ribadisce Federico – è tra le principali responsabili della crisi ecoclimatica; continuando così non avremo neanche un futuro sul nostro pianeta. Chiediamo al governo lo stop ai sussidi pubblici agli allevamenti, e di attuare la legge n.106 del 2022 già esistente che rende illegali i circhi con animali, così da eliminare una violenza che dovrebbe rimanere impolverata e piena di ragnatele nella Storia».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views