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17 Febbraio 2022
14:10

Attacco mortale a Sydney: uno squalo bianco uccide un bagnante

Mercoledì pomeriggio un grande squalo bianco si è reso protagonista di un attacco mortale ai danni di un bagnante, nelle acque oceaniche a largo di Sydney, in Australia.

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Un grande squalo bianco ha ucciso un bagnante a Sydney, in Australia. L'attacco mortale è avvenuto nel pomeriggio di mercoledì 15 febbraio 2022 nelle acque di Little Bay, una delle baie della città. Non avveniva a Sydney dal 1963.

La polizia ha identificato la vittima, un nuotatore esperto di 35 anni. L'uomo è stato aggredito a largo, sotto gli occhi di pescatori e giocatori di golf scioccati a guardare impotenti dalle scogliere vicine e qualcuno è riuscito anche a filmare la scena con il cellulare. I soccorsi sono intervenuti prontamente con un elicottero e quattro ambulanze ma la vittima è morta dopo aver subito quelle che i soccorritori hanno descritto come «ferite catastrofiche».

Le autorità di Sydney hanno schierato linee con esche per cercare di catturare l'esemplare, mentre la comunità della città più grande dell'Australia è scossa per qualcosa che non accadeva da decenni. Le persone hanno lasciato le spiagge cittadine, ora insolitamente tranquille per l'estate australiana.

La polizia sta cercando di catturare l'animale

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Il "killer" sembra essere un grande squalo bianco (Carcharodon carcharias): «Sulla base di filmati forniti dal pubblico, inclusi i resoconti di testimoni oculari, i biologi marini ritengono che il probabile responsabile sia uno squalo bianco, lungo almeno tre metri», ha dichiarato un portavoce del Department of Primary Industries del governo.

Per individuare lo squalo sono state messe in campo tutte le risorse disponibili. I droni hanno perlustrato l'oceano dall'alto mentre le motovedette della polizia hanno scandagliato le onde, e sei "drum line" sono state montate per cercare di catturare la creatura. Una "drum line" è una trappola acquatica senza equipaggio utilizzata per attirare e catturare grandi squali usando ami con esca: gli esemplari possono quindi essere marcati e spostati nell'oceano più profondo lontano dalla costa. In teoria.

Il loro uso è infatti controverso perché è noto che gli animali uncinati muoiano prima di essere spostati ed anche "specie non bersaglio" possono rimanere impigliate. Il dipartimento ha comunque annunciato il loro utilizzo intorno a Little Bay Beach nella parte est della città, specificando che si tratta di "drum line SMART" e di conoscere tutti i rischi legati ad esse.

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SMART è un acronimo di "Shark-Management-Alert-in-Real-Time" ed è una particolare trappola per specie marine che include una tecnologia in grado di avvisare i ranger della cattura che possono quindi intervenire prontamente sul dispositivo se le condizioni del mare lo consentono. Sono stati utilizzati dal 2015, con risultati che alcuni ritengono eccellenti: secondo studi effettuati sull'isola di Reunion, gli operatori di solito riescono ad entrare in azione entro 90 minuti dall'allerta e il 90% degli animali catturati dagli ami sopravvive.

Ma non sono tutti dello stesso parere: alcuni gruppi ambientalisti in Australia occidentale si sono opposti a questa tecnologia, ritenendola inutile e pericolosa per squali ed altre specie. Secondo l'Humane Society International potrebbe «provocare l'inevitabile sofferenza e morte della fauna marina», e quindi si oppone al suo utilizzo. Il 17 gennaio 2019 l'Autorità per la protezione ambientale dell'Australia occidentale ha stabilito che il periodo di prova delle linee "SMART" hanno avuto un impatto minimo sull'ambiente e possono quindi essere utilizzate.

Le reazioni dei bagnanti

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Ogni mattina da prima dell'alba e più tardi fino al tramonto nuotatori, surfisti e paddleboarder si riversano sulle onde per allenarsi o prendersi una pausa dalle fatiche della vita lavorativa. Secondo Sports Australia, 4,5 milioni di australiani nuotano regolarmente e almeno 500mila fanno surf. Balene, delfini, razze e diverse specie di squali vivono lungo la costa e non è raro avvistare animali nell'acqua o sentire il suono degli allarmi degli squali che invitano tutti a tornare in spiaggia.

Mercoledì le spiagge della città sono rimaste interdette alla balneazione e Giovedì, quando 13 spiagge della città sono state chiuse, i gruppi WhatsApp dei bagnanti si sono riempiti di immagini e video dell'attacco. Una gara di nuoto oceanico di 800 concorrenti in programma domenica nell'area è stata posticipata.

Ma la maggior parte dei Sydneysiders conosce bene i rischi da sempre. Molti cittadini intervistati dai media locali sull'accaduto ammettono di essere coscienti della presenza di specie potenzialmente pericolose nelle frequentatissime acque della città, riconfermando l'attitudine generale degli australiani alla convivenza pacifica con tutti gli abitanti di un continente, e di un oceano, ancora selvaggio.

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