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30 Maggio 2023
13:38

Ancora un lupo ucciso in Carinzia: continua la mattanza in Austria

Un altro lupo è stato ucciso in Carinzia, in Austria meridionale, è il quarto da quando è entrato in vigore la procedura semplificata per abbattere i grandi carnivori.

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Un altro lupo è stato ucciso in Carinzia, in Austria meridionale, è il quarto da quando è entrato in vigore la procedura semplificata per abbattere i grandi carnivori, ma il numero potrebbe diventare presto molto più alto. È lo stesso land di Carinzia a spiegare in una nota ufficiale che l'abbattimento dell'animale è avvenuto «nelle immediate vicinanze di stalle e di un pascolo frequentato da bovini».

Da quando è entrato in vigore il provvedimento, sono stati eliminati molti passaggi inizialmente previsti per la procedura di abbattimento del lupo, rendendo necessaria una semplice segnalazione sul sito dell'Associazione Carinziana della Caccia. In questo modo sono già stati uccisi quattro individui, e altri sette possono ancora essere prelevati nella zona se ritenuti «ad alto rischio».

La possibilità di uccidere i lupi dell'area era stata ipotizzata a partire dal marzo di quest'anno, dopo che erano già state prese diverse misure per allontanarli dalle zone abitate. In precedenza, solo i cacciatori o i proprietari terrieri potevano adottare alcune specifiche misure di dissuasione, non cruente, pensate per spaventare gli animali come segnali ottici o acustici. Adesso, invece, chiunque potrà procedere direttamente con gli abbattimenti, e gli effetti solo già visibili: da quando è stata approvata l'ordinanza sono stati già rilasciati ben 60 permessi.

Si tratta di una misura pensata per tutelare gli animali da reddito degli allevatori, dato che l'anno scorso 390 pecore sono state uccise e altre 400 sono scomparse. E tutti gli episodi sono stati ricondotti ai profili genetici di diversi lupi della zona.

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La diffusione del lupo dal 2016 (Fonte: Large Carnivore Initiative for Europe)

La preoccupazione è che misure del genere possano travalicare i confini e arrivare sino in Italia, dove da molto le amministrazioni locali chiedono a gran voce autonomia totale nella gestione dei selvatici, come aveva spiegato a Kodami l'attivista della Lav, Massimo Vitturi: «Sicuramente l'iniziativa tirolese apre uno scenario pericoloso anche per il Trentino, dove comunque le ordinanze contingibili e urgenti del presidente Fugatti non sono meno dannose. In ogni caso il Tirolo non è esente da rischi per questa sua scelta: l'Ue potrebbe aprire una procedura di infrazione dato che la legge va contro la Direttiva Habitat che protegge il lupo».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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