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30 Novembre 2023
14:51

Allarme per il luccio sottile dell’Atlantico: la specie rischia di svanire

Il luccio sottile di mare rischia di svanire per colpa di molteplici fattori ambientali che stanno colpendo le coste e i fiumi del Centro America. A lanciare l'allarme è un nuovo studio.

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Il luccio sottile di mare (Centropomus undecimalis) secondo un recente studio pubblicato su Aquatic conservation sta vivendo uno dei momenti più terribili della sua lunga storia millenaria, per colpa di un importante crollo demografico dovuto a molteplici fattori ambientali che stanno colpendo le coste e i fiumi del Centro America.

Allison Pease, autrice principale del report è un'ecologa del College of Agriculture, Food and Natural Resources dell'Università del Missouri e nel corso degli ultimi anni, insieme al resto del suo team, si è recata varie volte negli stati messicani di Tabasco e Chiapas, dove vivono alcuni dei pesci di fiume più grandi del Centro America.

Essendo appassionata di ittiologia sin da bambina, l'ecologa aveva infatti deciso di studiare la migrazione dei lucci dall'Oceano Atlantico, perché questa era una delle sue specie preferite. La scienziata ha così compiuto diverse spedizioni in Messico, visitando la costa e gli habitat della foresta pluviale del fiume Usumacinta, credendo che lì la popolazione fosse in salute.

Quando però il team ha effettuato i primi sopralluoghi, si sono resi subito conto che il luccio era in grave pericolo, poiché viveva in contesti ambientali inquinati e che pregiudicavano la sopravvivenza delle uova. «Si tratta di un pesce molto importante per i Caraibi e per l'intero Messico, sia dal punto di vista culturale che economico, che rischia seriamente di subire un collasso a causa di molteplici fattori, tra cui il sovrasfruttamento», commentò Pease al termine delle prime fasi di ricerca.

Questa specie non è tuttavia solo importante dal punto di vista alimentare, ma fa anche parte della tradizione folkloristica della regione dai tempi degli Aztechi e dei Maya, che ne conoscevano gli spostamenti e ne apprezzavano le carni. Il luccio vive gran parte della sua vita in mare, spostandosi nei pressi della costa per deporre le uova. I piccoli invece decidono di risalire la corrente dei fiumi per crescere in un luogo più protetto, finché non raggiungono le dimensioni di un adulto, momento nel quale abbandonano definitivamente le acque dolci.

Per sincerarsi delle condizioni di salute di questa popolazione di pesci e per capire dove avessero vissuto gran parte della loro vita, Pease ha così deciso di studiare la microchimica degli otoliti, piccolissimi agglomerati di ossalato e carbonato di calcio che sono presenti nell'orecchio interno di ciascun vertebrato. Questi agglomerati, infatti, permettono di capire la provenienza di questi animali, ma anche di confrontare i vari stadi di salute di una popolazione.

Dai risultati di questo studio, i ricercatori hanno compreso che la maggioranza dei lucci oggi pescati in Messico vivono in contesti ambientali fortemente inquinati e molto poveri di risorse. Parte di questi problemi, tra l'altro, sono stati anche causati da alcuni tentativi di costruzione di dighe, oltre dall'eccessiva emissione di acque reflue non trattate provenienti dalle cittadine che si affacciano all'oceano. Fortunatamente, però, le dighe non sono state completate, ci tengono a sottolineare i ricercatori, permettendo ai lucci di sopravvivere fino a 300 km o oltre a monte del delta del fiume Usumacinta.

Il sovrasfruttamento e la pesca eccessiva sono però il problema emergente principale per la specie, che rischia di svanire nel corso di pochi anni se i messicani non decideranno di pescare meno pesce. Un problema risolvibile, secondo Pease. «Ho il sospetto che, poiché le persone amano davvero questo pesce, provando quasi un rapporto affettivo, potrebbero essere disposte ad accettare una regolamentazione più conservatrice, che ne tuteli la sopravvivenza».

Nel suo articolo quindi l'ecologa chiede al governo messicano di impegnarsi di più per rafforzare le leggi che regolamentano l'attività della pesca lungo i fiumi, così come di applicare delle nuove politiche ambientali atte a migliorare le condizioni ambientali in cui versano alcuni tratti di costa. Solo così, infatti, la scienziata ritiene che il luccio possa sopravvivere al crollo demografico che sta vivendo, andando inoltre a migliorare nel lungo periodo la naturalità degli ecosistemi oggi sottoposti a un'eccessiva pressione antropica.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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