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13 Gennaio 2024
8:00

Alcuni coralli si stanno adattando ai cambiamenti climatici

Le barriere coralline sono sempre più minacciate, ma un nuovo studio ha rivelato complesse e diverse strategie attraverso le quali i coralli cercano di adattarsi, o combattono per farlo.

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Con l'aumento degli incendi e delle inondazioni senza precedenti, i devastanti impatti del cambiamento climatico si riflettono in modo allarmante sugli ecosistemi, mettendo a rischio le specie in tutto il mondo. Tra gli ecosistemi più vulnerabili, le barriere coralline affrontano una minaccia crescente ma un recente studio ha rivelato complesse e diverse strategie attraverso le quali i coralli cercano di adattarsi, o combattono per farlo, nell'ambiente oceanico in rapido cambiamento. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Proceedings of the National Academy of Sciences.

Per quasi un decennio, Katie Barott, assistente professore di biologia presso l’Università della Pennsylvania, ha guidato un team collaborativo di ricercatori impegnati nello studio di due specie di coralli alle Hawaii, al fine di approfondire la loro adattabilità agli effetti del cambiamento climatico. «Abbiamo monitorato oltre 40 grandi colonie di coralli nell'arco di dieci anni e abbiamo constatato che alcune specie mostrano una notevole capacità di resistere e riprendersi dalle successive ondate di calore marino, dopo essere sopravvissute a uno di questi eventi», sottolinea Barott. «Potremmo paragonarlo a un allenamento: più frequentemente ti eserciti, più facile diventa affrontare lo stesso stress da sforzo fisico».

Le due specie prese in esame in questo studio sono la Montipora capitata e Porites compressa, coralli dominanti nella baia di Kaneohe a Oahu, Hawaii. Durante i dieci anni in cui è stato realizzato lo studio, questi coralli sono stati sottoposti a significative ondate di calore marino nel 2014, 2015 e 2019. Queste hanno fornito un’opportunità unica per identificare gli individui resistenti allo sbiancamento e quelli sensibili a questo fenomeno di ciascuna specie e quindi osservare le loro risposte allo stress da calore ripetuto. Il fenomeno dello sbiancamento, infatti, si verifica in seguito a forti stress di tipo ambientale che indice i coralli stessi a espellere le alghe simbiotiche chiamate zooxanthellae, che forniscono loro energia attraverso la fotosintesi e contribuiscono ai loro colori caratteristici. Senza queste alghe, i coralli diventano pallidi o bianchi, compromettendo la loro salute e la sopravvivenza dell'ecosistema corallino.

In questo modo, i ricercatori hanno potuto esaminare la resilienza di alcuni coralli, evidenziando al contempo la loro vulnerabilità e definendo modelli di recupero contrastanti tra gli individui sensibili allo sbiancamento di ciascuna delle due specie a seguito delle ondate di caldo. Nel caso di Montipora capitata, nonostante alcuni apparenti segni di acclimatazione, si è verificato uno sbiancamento ripetuto e una significativa mortalità protrattasi fino a tre anni dopo l'ultima ondata di caldo. D'altra parte, gli individui inizialmente sensibili di Porites compressa hanno dimostrato una notevole capacità di recupero e adattamento, senza sbiancamento o mortalità osservabili durante la terza ondata di caldo, e la maggior parte dei parametri fisiologici sono tornati alla normalità entro un anno.

Tali risultati indicano che le reazioni dei coralli al cambiamento climatico sono eterogenee e intricate, influenzate da una molteplicità di fattori, tra cui le caratteristiche specifiche della specie e le precedenti esposizioni a fattori di stress ambientale. Come prossimo passo, il team prevede di proseguire nell'osservazione ed esplorazione di aspetti cruciali come la crescita dei coralli, la calcificazione e gli impatti derivanti dalle ricorrenti ondate di calore marino per vedere come questi animali reagiscono allo stress ambientale sotto diversi punti di vista.

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Alessia Mircoli
Dottoressa Magistrale in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi
Sono laureata in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi e la divulgazione scientifica è la mia passione. Durante il mio percorso ho scoperto il mondo del giornalismo scientifico e ho capito che è la mia strada. Sono estremamente affascinata dalla natura e da tutto ciò che ne fa parte, credo nell’importanza di diffondere un’informazione corretta sugli animali e l’ambiente.
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