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26 Maggio 2024
15:00

Alcuni colorati coleotteri imitano gli ultrasuoni delle falene per ingannare i pipistrelli

Le cicindele, colorati e vivaci coleotteri, imitano le falene e utilizzano gli ultrasuoni per ingannare i pipistrelli e non essere mangiate.

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Alcuni piccoli e colorati coleotteri chiamati cicindele hanno sviluppato una straordinaria strategia di difesa contro i pipistrelli: emettono ultrasuoni per ingannare i loro predatori notturni. Questi suoni imitano infatti quelli prodotti da alcune falene tossiche, che avvertono i pipistrelli del loro sapore sgradevole per non essere mangiate. Questo sorprendente meccanismo di difesa è stato descritto in un recente studio pubblicato su Biology Letters.

Di notte, pipistrelli e insetti sono impegnati in una costante guerra sonora. Almeno sette principali gruppi di insetti possiedono organi sensibili ai segnali di ecolocalizzazione dei pipistrelli e spesso fuggono in risposta a questi suoni. Alcune falene hanno ali e corpi assorbenti che riducono la loro eco nei confronti dei sonar dei pipistrelli, mentre altre emettono trilli ultrasonici con i genitali, disturbando o spaventando i loro predatori.

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Precedenti ricerche avevano suggerito che alcuni coleotteri della famiglia Cicindelidae – insetti predatori noti per la loro velocità e i colori vivaci – producono clic ad alta frequenza in risposta agli ultrasuoni dei pipistrelli prodotti artificialmente. Per capire il motivo di questa risposta, Harlan Gough, entomologo dell’'U.S. Fish and Wildlife Service di Burbank, a Washington, ha condotto un esperimento con il suo team.

I ricercatori hanno testato 19 specie diverse di cicindele che vivono nel sud dell'Arizona con un esperimento in laboratorio. Qui, hanno filmato e registrato l'audio per osservare la reazione dei coleotteri alla riproduzione di una sequenza di clic dei pipistrelli, quella che precede immediatamente un attacco. Sette di queste specie – tutte con abitudini notturne – hanno risposto muovendo le loro dure elitre (le ali superiori che formano la corazza) contro le ali posteriori, producendo clic ad alta frequenza.

Gough e il suo team ipotizzavano che i clic servissero per avvisare i pipistrelli della scarsa appetibilità o della tossicità dei coleotteri, poiché questi insetti producono sostanze chimiche difensive e sono spesso di colori molto vivaci proprio come avvertimento. Tuttavia, in laboratorio, i pipistrelli serotini bruni (Eptesicus fuscus) hanno mangiato 90 dei 94 coleotteri testati, dimostrando che questi insetti non sono tossici per i chirotteri, anche se potrebbero esserlo per altri predatori

I ricercatori ritengono perciò che i coleotteri stiano imitando i clic di alcune falene tossiche, che segnalano in ogni caso ai pipistrelli di stare lontani. Un'analisi acustica ha rivelato che la frequenza ultrasonica, la lunghezza dei clic e altre caratteristiche dei suoni prodotti dalle cicindele, somigliano molto a quelli delle falene che vivono nelle stesse aree dell'Arizona. Si tratterebbe quindi di mimetismo Batesiano, ovvero quando una specie innocua ne imita una tossica o pericolosa.

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Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per confermare l'ipotesi dell'imitazione, questi coleotteri sembrano essere i primi insetti, oltre alle falene, a utilizzare gli ultrasuoni come strategia anti-pipistrello. Questo fenomeno potrebbe essere perciò molto più diffuso nell'universo acustico e silenzioso notturno, con tanti altri ordini di insetti che potrebbero imitarsi a vicenda

Gough ritiene che sarebbe quindi molto interessante vedere quanto sia diffuso il clic ultrasonico tra le circa 3.000 specie di coleotteri cicindele diffuse nel mondo e presenti anche qui in Italia. Questo permetterebbe ai ricercatori di confrontare la tempistica delle origini evolutive di queste difese acustiche con l'evoluzione dei primi pipistrelli ecolocalizzatori, avvenuta decine di milioni di anni fa.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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