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26 Settembre 2023
17:43

Al gatto Larry non piace il Labrador del premier Sunak: baruffe a Downing Street

Il gatto Larry, inquilino fisso ormai da 12 anni al numero 10 di Downing Street, non gradisce la presenza del Labrador del premier inglese Rishi Sunak. A svelarlo è stata la moglie del primo ministro, che ha parlato di «scontri un po’ accesi».

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Tra Nova e Larry non sembra correre buon sangue, o almeno non sempre. A rivelare queste emozioni contrastati tra il cane Labrador Retriever Red Fox del premier inglese Rishi Sunak e il mitico gatto Larry, inquilino fisso ormai da 12 anni al numero 10 di Downing Street, è proprio la moglie del primo ministro Akshata Murty. La first lady, infatti, rispondendo alle domande dei ragazzi del programma Sky Kids FYI ha dovuto ammettere che il loro cane «ha avuto degli scontri un po’ accesi» con il micio simbolo di quella sede e che il felino da quelle baruffe è uscito sempre vincitore.

Che il soriano avesse la meglio non era difficile da immaginare visto che da quando è arrivato per la prima volta nella sede del primo ministro britannico con il compito di "acchiappatopi in capo”, non ha mai fatto mistero del suo caratterino e della sua spiccata personalità. Doti che ha dimostrato ampiamente ricoprendo con grande successo quel ruolo. Arrivato, però, David Cameron, Larry  si era già stufato di correre dietro a quegli animali fastidiosi preferendo di gran lunga gestire meglio la sua popolarità. Ormai molto media britannici, che si sono subito innamorati di quel gatto simpatico, dicono la tipica frase: «I premier passano, Larry resta» esattamente come è stato, visto che il micio ha visto arrivare e andare via David Cameron, Theresa May, Boris Johnson e Liz Truss. Sull'account X a lui dedicato, la descrizione spiega senza tanti giri di parole: «I politici si limitano a convivere con me finché non vengono licenziati: prima o poi capiranno tutti che sono io che comando qui».

Oltre che con i politici, però Larry ha dovuto convivere anche con altri animali a lui poco graditi: Boris Johnson e sua moglie, per esempio avevano portato con loro Dilyn, un Jack Russel salvato e poi adottato. Un rapporto evidentemente burrascoso anche quello visto che nel discorso di addio, l’ex premier aveva addirittura nominato i due raccontando che se, insomma, erano riusciti loro a risolvere le loro difficoltà, allora avrebbe potuto farlo anche il partito conservatore, riferendosi alle sue dimissioni forzate ed il passaggio di testimone davanti alla regina Elisabetta II.

Anche il gatto dell’ex cancelliere George Osborne, Freya, aveva litigato spesso con Larry costringendo addirittura gli agenti di polizia a intervenire per sedare una rissa tra loro. Altrettanto storiche anche le litigate e le zuffe con Palmerston, il gatto adottato adottato dal Foreign Office. Ormai, dopo aver conquistato successi, vittorie e l'affetto incontrastato degli inglese,  si può proprio dire che Larry sia riuscito ampiamente ad offuscare anche il ricordo di Humphrey, uno dei gatti più famosi del numero 10 che arrivò alla residenza come randagio nel 1989 e lì visse vedendo anche lui arrivare e andare Margaret Thatcher, John Major e Tony Blair.

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Simona Sirianni
Giornalista
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