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7 Gennaio 2022
11:23

Affidamento cani e gatti, la Spagna prevede la condivisione degli animali domestici in caso di divorzio

La nuova legge spagnola che considera gli animali "esseri viventi dotati di sensibilità" e non più “semplici "cose” entrata in vigore da ieri 5 gennaio, stabilisce anche che il loro benessere dovrà essere preso in considerazione in caso di divorzio o separazione prevedendo anche l'affidamento condiviso.

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In caso di divorzio, l’animale domestico a chi è affidato? Da mercoledì 5 gennaio la nuova legge spagnola sostenuta dalla coalizione di governo formata da Socialisti e Podemos che considera gli animali "esseri viventi dotati di sensibilità" e non più “semplici "cose”, dà la risposta e stabilisce che, in caso di questo tipo di contenzioso, dovrà essere preso in considerazione anche il loro benessere.

La nuova legge prevede così che i giudici spagnoli, nella decisione sull’affidamento, tengano conto sì degli interessi dei familiari, ma anche del benessere dell'animale. Potendo dunque optare anche per un affidamento condiviso tra la coppia.

Ciò significa che i provvedimenti adottati considereranno non solo delle esigenze dei figli, ma anche quelle degli animali da compagnia. L'autorità giudiziaria potrà decidere la partecipazione di entrambi i coniugi alle spese di mantenimento e cura dell'animale e di conseguenza anche rifiutare o revocare la custodia qualora uno dei due coniugi non potesse farlo o avesse trascorsi di abusi sugli animali. Inoltre, potrà deciderne la sorte qualora non vi sia accordo tra i componenti della coppia.

Ma non è finita qui. Infatti, il giudice potrà stabilire anche che l’affidamento dei figli non sia condiviso, se uno dei due genitori abbia maltrattato o minacci di maltrattare l’animale della famiglia come forma di violenza psicologica per controllare o trattenere l’altro partner.

Una vittoria per gli amanti degli animali e per i pet mate, per i quali la modifica del Codice civile permetterà di evitare le lunghe controversie in tribunale anche per il compagno animale affrontate fino ad adesso a causa della mancanza di norme precise.

Cosa significa che gli animali sono esseri senzienti

Significa “dotati di sensibilità”, significa che gli animali provano sensazioni ed emozioni, sentono dolore e provano piacere. E il riconoscere queste caratteristiche obbliga a cambiare necessariamente i loro diritti e i doveri delle persone che se ne occupano, tenute a garantire loro i livelli di benessere tipici delle specie a cui appartengono.

La Spagna aveva già riconosciuto gli animali come esseri senzienti nel Codice penale del paese, ma non aveva ancora modificato, invece, il Codice Civile, ovvero il testo che regolamenta le questioni legate alla proprietà, alla famiglia e agli obblighi verso di loro. Senza questa modifica, infatti, erano totalmente assenti le basi legali per risolvere determinati conflitti, come appunto nel caso di divorzio o di pignoramento dei beni.

La Spagna cambia così il suo rapporto con gli animali. Da mercoledì, infatti, con la nuova legge che considera gli animali esseri senzienti, ha preso il via il pacchetto di riforme che prevede che gli animali domestici non possano più essere sequestrati, abbandonati, maltrattati o allontanati dai loro compagni umani, anche in caso di divorzio o separazione, come abbiamo visto.

Ma se queste sono le modifiche già in vigore, altre ne arriveranno. Infatti, il disegno di legge che Podemos ha presentato a ottobre e che spera di far approvare nei prossimi mesi, include anche misure più rigorose. Tra queste, il divieto di uccidere gli animali se non per giustificato motivo, evitando così, per esempio, la morte di quelli che giungono al canile e non vengono adottati da nessuno, il divieto dell'uso della fauna selvatica nei circhi e la fine della vendita di animali domestici nei negozi.

Gli animali saranno considerati inoltre nei testamenti. La norma specifica che in caso di mancanza di ultime volontà, gli animali saranno affidati agli eredi che li rivendicano. Qualora ciò non fosse possibile, saranno consegnati all'organo amministrativo o al centro preposto all’accoglienza degli animali abbandonati, fino alla risoluzione delle procedure di successione. Se nessuno dei successori volesse subentrare, l'amministrazione potrà cederlo a un terzo per la sua cura e protezione.

Il testo indica anche che chi ritrova un animale smarrito deve obbligatoriamente riconsegnarlo al suo proprietario o a chi ne abbia la cura, a meno che le autorità non scoprano su di lui fondati indizi di abuso o abbandono.

E ancora: la modifica della legge stabilisce che gli animali provenienti da allevamenti, allevamenti industriali o ricreativi non potranno più essere inclusi in caso di pignoramento di beni, ovvero non potranno più essere utilizzati come forma di pagamento in caso di contenziosi economici.

Ci sono poi due misure su cui si sta discutendo animatamente. La prima è il divieto di lasciare un cane senza sorveglianza per più di 24 ore, una norma giusta secondo José Miguel Doval, presidente della Royal Canine Society of Spain, ma di difficile attuazione nella parte di gestione del controllo.

La seconda è l'eliminazione dell'elenco dei cani pericolosi, nei confronti della quale Doval è più che  favorevole visto che «la normativa attuale condanna a prescindere un cane, a seconda della sua razza e questo non è giusto, visto che veterinari e professionisti del settore sostengono che, sebbene esistano individui considerati più o meno pericolosi, non ci sono basi scientifiche per associare l'aggressività a determinate razze canine».

Soddisfatte naturalmente le associazioni animaliste: «È giusto correggere questo anacronismo» commenta Nuria Menéndez de Llano, direttrice dell'Osservatorio Giustizia e Difesa degli Animali, l'ente che ha promosso la raccolta di firme che ha portato all'attuale riforma.

Le fa eco Nuria Máximo, docente e ricercatrice dell'Università Rey Juan Carlos, che ha commentato positivamente questi cambiamenti, specificando come «del resto, chiunque abbia un animale in casa sa che non è “qualcosa”, ma “qualcuno”».

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Simona Sirianni
Giornalista
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