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11 Giugno 2022
12:59

Abbandonarono il cucciolo Calippo e il fratellino poi morto: coppia condannata a 5 mesi di carcere

Calippo venne trovato nel dicembre del 2017 alle porte di Faenza, in una cassetta della frutta. Al suo fianco il fratellino, ormai morto: dopo quasi 5 anni sono stati condannati i due coniugi che li avevano abbandonati.

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Calippo appena salvato dalla strada

Sono stati condannati a cinque mesi e 15 giorni di carcere, e al pagamento di 2.500 euro come risarcimento del danno, marito e moglie che nel dicembre del 2017 abbandonarono due cuccioli alla periferia di Faenza. Al momento del ritrovamento uno era già morto mentre l’altro, ribattezzato Calippo, è sopravvissuto ed è diventato uno dei simboli della lotto agli abbandoni.

La sentenza di condanna per i due coniugi è arrivata nei giorni scorsi, dopo un lungo processo – rallentato ulteriormente dalla pandemia di Covid-19 – partito con la denuncia delle associazioni, tra cui Enpa e Gaia. A trovare i cuccioli, nel dicembre del 2017, era stata una veterinaria che stava passeggiando alle porte di Faenza: nei pressi di una canalina di scolo vide una cassetta della frutta con all’interno due cuccioli di pochi mesi, uno dei quali ormai morto a causa delle bassissime temperature del periodo. Il fratellino, pur in gravissime condizioni, era invece ancora vivo, e la corsa in clinica gli salvò la vita. Oggi Calippo, grazie anche a Enpa che si era fatta carico del suo caso, vive sereno con la sua famiglia in un ambiente sicuro, e la notizia della condanna per chi l’ha abbandonato mette la parola fine alla terribile vicenda.

«Siamo soddisfatti per il fatto che ci sia stato un processo e una relativa condanna – ha detto Maria Teresa Ravaioli, presidente di Enpa Faenza -Normalmente questi reati vengono archiviati e non trovano seguito, dunque si tratta di un monito e un passo avanti importante. Abbiamo seguito la vicenda giudiziaria di Calippo fin dall'inizio, e dopo il ritrovamento dei cuccioli, l’Enpa ha presentato denuncia e grazie alle indagini dei carabinieri e alle dichiarazioni di diversi testimoni è stato possibile individuare la coppia. Enpa si è quindi costituita parte civile tramite l’avvocato Enpa Claudia Ricci e l’avvocato Barbara Liverani di Rete Legale Enpa a Ravenna».

La svolta nelle indagini era arrivata quando una donna, vedendo la foto di Calippo sul profilo Facebook di Enpa Faenza, aveva riconosciuto in lui il cucciolo già notato insieme al fratellino nel cortile della casa adiacente. Da lì era bastato poco ai carabinieri per risalire ai responsabili dell’abbandono, e anche della morte dell’altro cucciolo. La soddisfazione però non è totale, perché le pene per chi abbandona e maltratta gli animali per le associazioni sono ancora troppo lievi: «Enpa Nazionale si sta battendo per avere pene più severe. Per noi non ci sarà mai giustizia per casi come questi – ha concluso Ravaioli – poiché le sofferenze causate agli animali non potranno mai essere cancellate né ripagate. Cerchiamo di guardare il lato positivo di questa vicenda: Calippo, dopo un percorso riabilitativo curato da noi, ha trovato una famiglia adottiva che oggi si prende cura di lui e gli garantisce una vita serena».

Anche l’associazione Gaia si era costituita parte civile nel processo e ha espresso soddisfazione per il risultato: «"La legge è chiara – ha detto il presidente Edgar Meyer – Il codice penale italiano vieta l’abbandono e il maltrattamento di animali. Deve diventare sempre più evidente questo concetto». A disciplinare il reato di abbandono di animali è l’articolo 727 del codice cenale, che stabilisce che "Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze".

«È una sentenza importantissima – ha detto Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa – perché grazie alle indagini dei carabinieri e alla collaborazione dei cittadini sono stati individuati i responsabili, cosa che purtroppo non avviene facilmente nei casi di abbandono. Questa condanna per maltrattamento, purtroppo non vi è stata prova provata del reato di uccisione di animali per il fratellino morto, è molto importante perché ricorda ancora una volta che abbandonare gli animali è un reato e chi compie gesti orribili come questo deve rispondere anche di fronte alla legge e prendersi le conseguenze penali. Un monito per tutti in vista dell’estate, periodo che purtroppo continua ad essere il più gettonato per gli abbandoni degli animali, non solo cani ma anche tanti gatti e conigli».

Kodami ha promosso la campagna #vacanzabestiale2022 per sensibilizzare sul tema dell'abbandono. La domanda è: in un’estate costellata di abbandoni, che tipo di vacanza vuoi che sia per te e il tuo animale? “Bestiale” può essere tuttora inteso in due accezioni: positiva e negativa. L’estate scorsa abbiamo puntato su entrambe le chiavi di lettura, invece quest’anno abbiamo deciso di focalizzarci su un’idea che non temiamo di definire rivoluzionaria perché, in fondo, così semplice in realtà da realizzare: adottate d’estate! Non esiste periodo migliore per scoprire quanto è straordinario trascorrere le vacanze e la vita insieme a un compagno animale.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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