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7 Febbraio 2024
17:12

A Noto un cane è stato ritrovato morto e appeso a una recinzione: la denuncia di LNDC

Un ennesimo atto di crudeltà nei confronti di un animale arriva dalla Regione Sicilia e più precisamente da Noto, dove un cane è stato ritrovato morto e appeso a una recinzione.

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cane

Un cane è stato ritrovamento morto, legato per le zampe anteriori a un cancello a Noto, in provincia di Siracusa. Il meticcio dal mantello bianco e nero era in avanzato stato di decomposizione, appeso a testa in giù in una proprietà privata lontana dal centro abitato.

LNDC Animal Protection ha presentato denuncia, invitando chiunque sia in possesso di informazioni sulla macabra vicenda a segnalare alle autorità competenti.

Non sono ancora chiare né la provenienza dell’animale né le circostanze che hanno portato alla sua morte. Secondo le prime ipotesi, potrebbe trattarsi di un atto intimidatorio perpetrato da criminali, che ancora una volta si sono serviti di un animale per inviare messaggi inquietanti ai destinatari. E’ per questo che ora per gli inquirenti sarà fondamentale stabilire se l’animale aveva qualche tipo di relazione con gli abitanti della proprietà privata oppure no.

Le autorità competenti si occuperanno dell'indagine su questo ennesimo caso di maltrattamento e uccisione di animali che si traduce in un atto di estrema crudeltà, che preoccupa non solo il mondo animalista ma anche la gente comune. In verità ciò che allarma gli animalisti è stabilire se l'animale sia stato ucciso prima o dopo essere stato legato alla recinzione, poiché ciò potrebbe avere conseguenze gravi e preoccupanti per la società nel suo complesso, dimostrando che qualcuno è capace di infliggere una tale sofferenza a un essere senziente mentre è ancora in vita. Inoltre, il terribile gesto si configurerebbe anche come una grave violazione della dignità di un essere vivente, ridotto a mero oggetto e il cui corpo è stato trafitto per essere esposto su un cancello, chiaramente visibile a chiunque fosse passato nei dintorni della proprietà privata.

«Se così fosse – ha dichiarato la presidente di LNDC, Piera Rosati, riferendosi alla possibilità che l’animale possa esser stato appeso alla recinzione quando era ancora in vita –  l’episodio sarebbe ancora più grave, per quanto possibile. Infatti, se qualcuno l’ha appeso lì per le zampe posteriori mentre era ancora vivo, si è trattato di una vera e propria tortura spietata che poi ha portato al decesso di quella sfortunata creatura. In ogni caso, anche se il cane fosse già morto ad esempio per cause naturali, si tratta comunque di una vicenda molto grave perché dimostra una totale mancanza di rispetto. Allo stesso tempo, considerando che è stato trovato appeso alla recinzione di un terreno, potrebbe anche trattarsi di un atto intimidatorio o di una vendetta. In tutti i casi, è necessaria una indagine accurata per accertare le cause del decesso e risalire ai responsabili di questo gravissimo caso di maltrattamento e uccisione».

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Federica Gennaro
Volontaria
Dottoressa in giurisprudenza all'Università degli studi di Palermo e volontaria animalista siciliana, sono operativa sul territorio nella gestione del fenomeno del randagismo. La scrittura e l'amore per gli animali sono da sempre le mie più grandi passioni e grazie a Kodami ho la possibilità di esprimerle al meglio.
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