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25 Gennaio 2024
15:19

A Livorno controlli anti-veleno con il nucleo cinofili. «Attenzione alle segnalazioni»

A seguito di alcune segnalazioni il nucleo cinofili di Livorno e l'associazione Anpana sono scesi in strada per verificare l'effettiva presenza di cibo per animali avvelenato. Dai controlli fatti in zona Coteto non sono emersi alimenti sospetti. Il presidente Anpana: «Per garantire un buon intervento è bene che le segnalazioni siano fatte con cognizione di causa».

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A Livorno i controlli anti-veleno in strada non hanno rilevato alcun alimento sospetto. Negli ultimi giorni, infatti, nel quartiere Coteto, sono state effettuate delle segnalazioni da parte dei cittadini giunte all'ufficio animali del Comune di Livorno in merito alla presenza di alimenti che potessero contenere del veleno. Le ricerche sono state condotte dai Carabinieri forestali, insieme al Nucleo cinofili antiveleno ed ai volontari dell'associazione Anpana (Associazione Nazionale e Protezione animali, natura, ambiente).

«Non abbiamo trovato nessun boccone avvelenato – spiega a Kodami il presidente di Anpana Livorno, Franco Fantappiè – e abbiamo cercato negli stessi luoghi che ci erano stati segnalati nel quartiere di Coteto. Ho richiesto io stesso l’intervento dei militari. Ci tengo però a fare una riflessione: molto spesso giungono segnalazioni, anche a nome di terze persone come è successo in questo caso, che quando vengono verificate sono poi smentite. Per dare la giusta priorità a questi casi è bene che vi siano degli elementi più concreti anche per poter rilevare eventualmente una mente dietro agli avvelenamenti, fare le denunce del caso e porre fine al fenomeno. Il nostro obiettivo è operare per il benessere degli animali, quindi è nostra premura fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per poter dare una mano ad animali in difficoltà».

Il presidente Anpana sottolinea quanto sia importante per il cittadino essere informato su come procedere nel caso in cui ci siano casi di avvelenamenti: «C'è un'ordinanza del 12 luglio 2019 "Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati",  in cui all'articolo 4 e all'articolo 5 si precisa che in caso di "sospetto avvelenamento" il veterinario deve comunicarlo agli organi competenti così che si abbia una miglior tracciabilità e per iniziare a mappare la zona qualora ci fossero episodi simili. Anzi, in Italia esiste anche l’applicazione “Pet Danger”, pensata per segnalare, tramite il contributo della community iscritta e la geolocalizzazione, eventuali pericoli rappresentati da polpette avvelenate, bocconi pieni di oggetti metallici e anche insetti pericolosi per i cani. Allo stesso modo è possibile denunciare la presenza  di cani liberi o senza guinzaglio, una funzionalità che si può rivelare utile anche quando un animale si smarrisce o fugge. Quindi segnalare è importante ma con cognizione di causa. ».

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Art. 4 ordinanza n. 196 del 22 agosto 2019
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Art. 5 ordinanza n. 196 del 22 agosto 2019

Su Kodami abbiamo realizzato degli approfondimenti per chiarire ai nostri lettori cosa fare in casi di avvelenamento. Innanzitutto non sempre può essere facile capire se un animale ha ingerito cibo avvelenato: non tutte le intossicazioni possono manifestarsi in maniera eclatante: l’abbattimento, l’inappetenza e la riluttanza ad uscire, sono segnali da tenere in considerazione. In generale i sintomi oltre ad essere spesso difficili da riconoscere, possono variare anche molto a seconda del tossico ingerito.

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