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25 Novembre 2022
15:30

50mila euro per scoprire chi ha ucciso Snoopy: «Un gesto così vile merita una punizione esemplare»

Snoopy è un Beagle di Colico, comune in provincia di Lecco. È stato male nei primi giorni di novembre e, nonostante la corsa del veterinario, per lui non c'è stato nulla da fare. Il sospetto che fosse stato avvelenato ha trovato conferma poi nell’esito dell'autopsia richiesta dai suoi pet mate, che ora offrono cinquantamila euro di ricompensa per sapere chi lo ha ucciso.

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Cinquantamila euro di ricompensa per sapere chi ha ucciso il cane Snoopy con del veleno per topi a Colico, in provincia di Lecco. «Sì abbiamo deciso di fare un regalo a chi riesca a darci informazioni per trovare il responsabile di questo gesti inqualificabile», ci racconta Andrea Combi, consigliere comunale di maggioranza del Comune lombardo e pet mate dell’animale ucciso.

«Lo so, 50mila euro sono tanti e non sono dati a cuore leggero. Ma non lo facciamo per farci pubblicità, io peraltro non ambisco a nessuna carica sociale o politica – dice Combi – È una cifra importante, ma con tutta la mia famiglia siamo disposti a metterli sul tavolo senza alcuna incertezza per fare in modo che la persona che ha compiuto questo atto vigliacco possa essere individuato al più presto e gli possa essere data la punizione che la legge prevede in modo da diventare anche un esempio per gli altri. Se può servire a questo, li mettiamo più che volentieri».

Snoopy è stato male nei primi giorni di novembre e, nonostante la corsa del veterinario, per lui non c'è stato nulla da fare. Il sospetto che fosse stato avvelenato ha trovato conferma poi nell’esito dell'autopsia richiesta dai suoi pet mate.

Da quel momento, però, la famiglia Combi, oltre al dolore per la perdita del loro cane, in casa con loro da 13 anni, «era l’ombra di mia mamma» sottolinea Combi, prova una grande rabbia: «Non ci sono davvero parole per descrivere cosa si prova in questi momenti. Averlo visto soffrire così è stato atroce. Anche perché, inutile negarlo, quando il cane diventa anziano, anche se è doloroso, si è preparati al fatto che il tempo che si trascorrerà con lui, non sarà ancora tanto. Ma in questo modo la sofferenza è inaccettabile, perché si unisce alla rabbia dell’ingiustizia. Ma come si fa a prendersela con un essere innocente, che faceva la sua vita ormai sul divano o in giardino per fare i suoi bisogni. Oltretutto il giardino non è condominiale, quindi neanche da dire che potesse dar fastidio a qualcuno in quel senso».

«E poi, davvero, Snoopy era un cane tranquillo, un Beagle di 13 anni che non usciva più a passeggio, si può immaginare il disturbo che potesse dare. Non ululava neanche più ormai. Ma poi, qui a Colico non è mai successa una cosa del genere, ci sono cani, gatti che girano tranquillamente. È la prima volta. Ma sono convinto che si tratti di un atto premeditato e ben studiato. Un atto vile e atroce che sono certo sia stato fatto per colpire il sottoscritto. In ogni caso ho sporto denuncia, per ora, contro ignoti».

Combi per salutare il suo grande amico aveva scritto un post su Facebook, che è diventato virale, facendo scatenare chi ha a cuore gli animali: «Ciao mio grande amico !!! Grazie per la splendida compagnia di questi tredici anni passati insieme !! Sicuramente un giorno ci ritroveremo per tante camminate e tante corse nei prati e nei boschi….Ti auguro e ti meriti un paradiso pieno di bresaole !!! CAUSA DELLA MORTE AVVELENAMENTO CON ESCHE PER TOPI. L' infamia dell'uomo non ha confini…».

«Sì, amava la bresaola più di ogni altra cosa. Ero fortissimo. Devo dire che sono rimasto davvero colpito dalla risonanza avuta dal caso, ma sono rimasto anche molto contento, perché significa che l’attenzione e la sensibilità nei confronti degli animali aumenta e fa sperare che atti del genere diventeranno sempre meno. Il post non so quante condivisioni abbia avuto, ma la cosa incredibile è che mi sono arrivati messaggi e telefonate di persone sconosciute che mi hanno dimostrato un affetto sorprendente e una grande vicinanza. Anche se credo sarà difficile, spero davvero di trovare davvero chi è riuscito a fare quest’azione deplorevole, perché persone del genere meritano la giusta punizione», conclude Combi.

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Simona Sirianni
Giornalista
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