Tre nuovi cuccioli per i minacciati leoni del Senegal: il video ripreso dalle fototrappole

Un video diffuso da un'importante organizzazione internazionale che si occupa della conservazione dei grandi felini mostra tre cuccioli di leone in Senegal, dimostrando che esistono ancora delle possibilità per vederli prosperare nel loro territorio.

15 Marzo 2023
15:10
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Dopo decenni di declino, finalmente una buona notizia infonde speranza per la salvaguardia dei leoni (Panthera leo) in Senegal, pesantemente minacciati da un calo demografico che rischia di estinguere la popolazione. Un nuovo video diffuso dall'associazione internazionale Panthera, con sede negli Stati Uniti, ha infatti mostrato tre cuccioli di leone mentre si apprestano ad approcciarsi timidamente per la prima volta a una preda, per cibarsene in compagnia della loro madre. Il video è stato registrato all'inizio di febbraio scorso, tramite una foto trappola collocata nei pressi di un'area di foraggiamento dai rangers e dai volontari di Panthera nel Parco nazionale di Niokolo-Koba, nel Senegal sud-orientale.

L'associazione Panthera è fra le poche che lavora assieme ai conservazionisti e agli esperti locali in Africa occidentale per tutelare questa popolazione relitta di felini. Dunque essere riusciti a registrare la presenza di cuccioli all'interno del parco è stato una notizia importante per tutti coloro che si sono prodigati negli anni per permettere a questi animali di riprodursi. «È un segno della ripresa della popolazione di leoni dell'Africa occidentale, un evento che aspettavamo da tanto» hanno commentato i dirigenti dell'organizzazione in un comunicato.

Questo video dimostrerebbe anche il successo della leonessa ripresa con i cuccioli. Le immagini mostrano infatti Florence, una leonessa dotata di collare GPS di circa 9-10 anni d'età, che per alcune settimane era stata ritenuta morta per colpa dei bracconieri. Fortunatamente il video ha però dimostrato che si era solo rifugiata in una fitta area boschiva per far nascere in sicurezza i suoi tre cuccioli e che probabilmente a guastarsi era stata solo la batteria del suo collare. Gli scienziati che la seguono ritengono inoltre che i cuccioli presenti nel video siano la sua terza cucciolata. Ed è anche per questa ragione se ora Florence viene considerata la matriarca di Niokolo Koba. La leonessa più importante dell'intera nazione. «In totale ha dato alla vita ben 9 cuccioli e ha contribuito per circa un terzo alla popolazione leoni del parco!», hanno chiarito entusiasti i rangers locali.

«Quando la storia del recupero della popolazione di Niokolo Koba sarà scritta – ha dichiarato il direttore regionale di Panthera West and Central Africa Philipp Henschel, riferendosi alle nuove nascite – questo momento storico verrà ricordato come un punto di svolta e Florence sarà probabilmente riconosciuta come protagonista assoluta del recupero del leone dell'Africa occidentale».

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Confronto fra l’areale storico in rosa e quello attuale in rosso della specie Panthera leo

Da come è possibile vedere dalla mappa, la popolazione senegalese di P. leo è una di quelle più isolate e posta più ad Occidente dell'intero continente africano. Per questa ragione, il successo riproduttivo di Florence risulta essere così importante. La sua popolazione è infatti sottoposta a maggiori minacce, in quanto isolata dal punto di vista riproduttivo, tanto da risultare geneticamente distinta dalle altre sottospecie presenti in Africa o in Asia.

Per quanto però la popolazione senegalese sia sofferente, non è che le altre sottospecie se la passino meglio, chiariscono i volontari di Panthera a lavoro anche in altri siti del mondo. Un tempo l'areale di P. leo copriva infatti circa i due terzi della superficie dell'Africa, più una vasta area del Medio Oriente e della penisola balcanica. Oggi però sono poche le riserve in cui questi animali vivono allo stato brado.

Considerando tuttavia il lavoro svolto negli ultimi anni in Senegal, dal 2011 la popolazione di leoni sarebbe più che raddoppiata all'interno del parco Niokolo-Koba, passando da 10-15 individui ai 30 attuali, con l'intera popolazione di leoni occidentali che sarebbe oggi invece costituita da meno di 380 esemplari in tutto il paese. Tra l'altro, fra i nove cuccioli partoriti da Florence in questi anni «ci sono tre maschi che hanno formato la prima coalizione del parco – hanno dichiarato sempre all'interno del loro comunicato i volontari di Panthera – L'esistenza di una coalizione maschile è un segno particolarmente incoraggiante della ripresa dei leoni, poiché tali unità si formano solo quando i numeri sono abbastanza alti da giustificare la competizione tra maschi».

Nonostante però i successi e il rispetto che le popolazioni locali sembrano disporre nei confronti di questi animali, i leoni continuano a essere soggetti a un calo preoccupante della popolazione per via della caccia illegale, che non ha solo i felini come obiettivo finale, ma anche le loro prede. «Per non parlare della perdita di habitat», assicurano i volontari. In quest'area, infatti, si tende spesso ancora a usare il fuoco per liberare parti di Savana per ottenere aree coltivabili e questo limita enormemente le possibilità di espansione della specie. Fortunatamente, però, è stato scientificamente dimostrato che la presenza del parco nazionale contribuisce a fornire un rifugio a questi animali. E visti i successi accumulati in questi primi anni di collaborazione con Panthera, gli scienziati e i rangers senegalesi si sono ora fissati l'ambizioso obiettivo di aumentarne la popolazione all'interno del parco.

Vogliono infatti raggiungere le 50 unità entro il 2025 e oltre 100 esemplari entro il 2030, hanno chiarito i rangers del parco, che ricopre una superficie di 9.130 chilometri quadrati e risulta essere patrimonio dell'umanità dal 1981. Questo limite però sembra non bastare proprio a tutti. «Gli esperti pensano che il parco, considerato nelle sue attuale condizioni e dimensioni, possa supportare fino ad un massimo di 240 leoni – hanno dichiarato gli attuali amministratori del parco. – Se riuscissimo perciò ad inserire all'interno della riserva anche altri territori limitrofi, la popolazione potenziale di leoni occidentali potrebbe superare quel numero, con l'obiettivo di portare la sottospecie fuori dal pericolo di estinzione imminente in un futuro non troppo lontano».

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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