Cani d’assistenza per bambini epilettici: la missione dell’associazione “Il Collare d’Oro”

Nata a Milano nel 2019, l'associazione Il Collare d'Oro offre una nuova forma di aiuto e sostegno alle famiglie che convivono con l'epilessie e l'autismo: cani allenati a riconoscere i sintomi della malattia e in grado di chiedere aiuto qualora il proprio umano di riferimento dovesse sentirsi male. Il fondatore dell'associazione ci ha raccontato come svolgono il loro lavoro.

25 Marzo 2021
15:32
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Il Collare d’Oro è un’associazione che assiste le persone diversamente abili in modo innovativo, con cani che hanno imparato a integrarsi nella vita quotidiana della persona di riferimento. Il progetto nasce a Milano nel 2019 e punta a rivalutare nel contempo anche il rapporto uomo-animale. Questi cani aiutano le persone con disabilità che hanno difficoltà motorie e grazie alla loro presenza molte famiglie hanno ritrovato la serenità di una vita migliore. Abbiamo intervistato Gianfranco Cancelli, presidente dell’associazione, che ha voluto illustrare come operano e da dove nasce Il Collare d’Oro.

«L’associazione Il Collare D’Oro – A.N.C.Ass è un gruppo formato da istruttori cinofili, psicologi e semplici volontari che collaborano per supportare la persona con disabilità grazie all’aiuto dei cani da assistenza. È incredibile vedere in quanti modi i cani possono offrire supporto alle persone in difficoltà: possono avvertire l’arrivo di una crisi epilettica prima che questa si manifesti, possono aiutare chi soffre di autismo a recuperare la calma e il controllo, possono avvisare chi si trova nelle circostanze che il loro compagno umano ha bisogno d’aiuto».

Diversamente dalla Pet Therapy, con cui i cani offrono un supporto psicologico alle persone, qui si formano ani d’assistenza che aiutano a eseguire compiti fondamentali, come prendere delle medicine in caso di bisogno: «La formazione dei cani d’assistenza è suddivisa in tre diversi step: junior, middle e senior, e inizia già dai loro primi mesi di vita con l’educazione di base».

La fase junior dura un anno in cui il cane è a contatto con un Puppy Trainer: «I Puppy Trainers sono delle figure fondamentali nella fase d’addestramento junior, il loro ruolo è quello di insegnare al cane i comandi base come il “terra”, “seduto”, la condotta al guinzaglio, il richiamo e di preparare il cane a vivere in maniera serena tutte le situazioni che si troverà ad affrontare nella quotidianità come prendere l’autobus, attraversare la strada, andare al ristorante e così via.»

Durante la fase di addestramento “middle”, i cuccioli conoscono la persona che dovranno assistere e imparano a riconoscere i sintomi del tipo di disabilità di cui soffrono: «L’ultimo passaggio è quello della fase senior, durante la quale vengono perfezionati e decontestualizzati i comportamenti e potenziate anche le capacità di allerta e reazione del cane. Tuttavia non c’è un protocollo unico di formazione che è valido universalmente per ogni patologia. Il percorso di formazione di ogni cane che prepariamo è unico e studiato su misura per rispondere alle necessità della persona che dovrà aiutare. Alcune persone hanno bisogno di un cane che porti loro delle medicine in caso di malore, altri invece hanno bisogno di un cane che resti al loro fianco.»

L’obiettivo dell’associazione non è quello di curare queste persone ma di garantire loro maggiore serenità, sicurezza e autostima: «Ci sono casi in cui purtroppo la medicina non può risolvere la situazione, ma un cane da assistenza può fare davvero la differenza. Altro fattore importante è la sensibilità percettiva che questi animali hanno, di gran lunga superiore a quella umana, e che permette loro di percepire stimoli anche minimi e di agire di conseguenza. Infine, la loro fedeltà e attenzione nei confronti del loro compagno umano li rende l’assistente ideale per ogni persona. Quello che abbiamo imparato offrendo questo servizio è che a beneficiare della presenza dei nostri cani non è solo la persona che necessita di assistenza, ma tutti quelli che le stanno attorno. I genitori dei bambini che stiamo aiutando ci hanno raccontato che la notte dormono più tranquilli, sapendo che c’è un amico fedele a vegliare sui loro figli».

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