;Resize,width=638;)
Ha percorso 13.560 km senza mai fermarsi, volando dall'Alaska fino a Ansons Bay, nel nord-est della Tasmania. No, non è un volo di linea dell'Alaskan Airlines o il tragitto compiuto da un ultraleggero, ma il nuovo record di volo senza sosta stabilito da un uccello, una giovane pittima minore.
Partendo il 13 ottobre e atterrando la sera del 24, la pittima ha completato la sua prima migrazione da Nord a Sud in appena 11 giorni e un'ora, stabilendo un nuovo record mondiale.
La pittima ha 5 mesi di età ed è stata marcata con un dispositivo satellitare in Alaska, dove abitualmente nidifica questa specie di limicolo. Volando verso Sud, per compiere la consueta migrazione autunnale di andata, l'uccello ha sorvolato l'Oceano Pacifico settentrionale, parte dell'Oceano Indiano ed è passato in volo su numerose isole dell'Oceania, tra cui Vanuatu e la Nuova Caledonia, dove però ha preferito non fermarsi nemmeno per bere o mangiare.

Il volo no-stop di questa giovane pittima supera abbondantemente quello stabilito precedentemente da un altro individuo della stessa specie, un maschio chiamato 4BBRW. Partendo sempre dall'Alaska, 4BBRW aveva stabilito un primo record nel 2020, percorrendo 12.854 km fino alla Nuova Zelanda. Non contento, era riuscito anche migliorarsi l'anno successivo, nel 2021, coprendo sulla stessa rotta ben 13.050 km.
Le pittime trascorrono abitualmente l'inverno settentrionale anche in Tasmania, si tratta però del primo individuo mai marcato a essere arrivato fin lì. La pittima minore (Limosa lapponica) si riproduce lungo le coste artiche, dal Nord America all'Asia, passando per la Scandinavia. Si nutre soprattutto di molluschi e vermi, che cattura infilando il lunghissimo becco nella sabbia.

Individui svernanti o in migrazione, possono essere osservati facilmente anche lungo le coste e nei pressi delle zone umide costiere italiane, sono però le pittime della sottospecie L. l. bauer a compiere la più lunga migrazione tra Alaska e Oceania, per lo più sorvolando il mare. Per poter affrontare un viaggio tanto difficile, che tra andata e ritorno può arrivare anche a 29.000 km, queste pittime accumulano molto più grasso rispetto alle altre sottospecie, arrivando persino a raddoppiare il loro peso.
Hanno anche imparato a sfruttare alla perfezione i venti favorevoli, prevedendo i qualche modo le condizioni meteorologiche che le assisteranno lungo l'intera tratta migratoria, decidendo così di volta in volta quando conviene partire. Col vento a favore, questi straordinari viaggiatori possono volare anche a un velocità di 90 km/h, arrivando a percorre mediamente oltre 1.200 km al giorno, più della distanza in linea d'aria che separa Berlino e Roma. Questa è la migrazione, il più grande spettacolo della Terra.