video suggerito
video suggerito
23 Marzo 2022
12:30

Turista italiano ucciso da uno squalo tigre in Colombia: gli squali responsabili saranno catturati

La popolazione locale, sotto shock da venerdì per l'attacco mortale ad un turista italiano, pressa per un'azione pubblica di messa in sicurezza delle acque, mentre alcuni hanno deciso di farsi giustizia da soli.

173 condivisioni
Immagine

Nonostante l'appartenenza ad una specie protetta e a rischio estinzione gli esemplari di squalo tigre responsabili di aver ucciso un turista italiano saranno catturati: è questa la decisione dopo che alcuni residenti dell'arcipelago di San Andrès, dove pochi giorni è avvenuto l'attacco mortale ai danni di Antonio Straccialini, hanno organizzato una battuta di caccia al "killer". Fortunatamente grazie alla Corporacion Coralina, che ha ricordato che si tratta di specie protette e che cacciarli è reato, è stato sventato un inutile massacro.

Per placare gli animi, sotto shock da venerdì, quindi il governo locale ha optato per la cattura ed il trasferimento di alcuni individui in zone sicure. Nei prossimi giorni con l'aiuto di esperti locali e internazionali verranno realizzate "manovre di cattura e ricollocazione degli esemplari in un luogo distante" da dove si trovano ora. Agli squali saranno applicati trasmettitori GPS per monitorarne gli spostamenti e saranno portati dalle acque che bagnano la costa sud-occidentale di San Andrès, dove è avvenuto l'incidente, in un'area ritenuta più sicura.

Intanto, a farne le spese è stato un innocente squalo nutrice (Ginglymostoma cirratum), ucciso dalla gente del posto nel fine settimana, come riporta El Pais. Gli esperti dell'ente governativo ambientale Corporacion Coralina affermano che gli squali nutrice non rappresentano un pericolo per l'uomo, aggiungendo che tali azioni comportano forti sanzioni. In Colombia, una persona giudicata colpevole di pesca o caccia illegale può incorrere in multe di decine di migliaia di dollari e svariati mesi di reclusione.

Un incidente insolito

Immagine
Le acque cristalline che circondano San Andres sono una riserva protetta di inestimabile valore

L'attacco dove ha perso la vita Antonio Straccialini turista di 56 anni residente a Roseto degli Abruzzi (Teramo), ritenuto molto insolito da esperti e autorità, ha suscitato un'ampia gamma di reazioni. Molti isolani stanno facendo pressione affinché si intervenga pubblicamente mentre altri hanno deciso di farsi giustizia da soli.

San Andrès si colloca all'interno di una riserva dell'Unesco estesa per circa 180 chilometri quadrati nel  dipartimento dell'arcipelago di San Andrés, Providencia e Santa Catalina, politicamente parte della Colombia, ma distante centinaia di chilometri dalla costa del Paese sudamericano.

Immagine

Lo staff della riserva afferma di aver avvertito della presenza di squali. Proprio grazie agli sforzi di biologi marini e cittadini locali, la tutela di questi animali ha portato ad un lieve aumento negli ultimi anni.

Cambiare approccio verso specie "a rischio"

Immagine
Bisognerebbe superare alcune pratiche sbagliate messe in atto per compiacere i turisti

Lo squalo tigre (Galeocerdo cuvier) è un pesce cartilagineo della famiglia dei Carcarinidi diffuso in tutti gli oceani. Può raggiungere i quattro metri e mezzo e superare i 600 chili di peso.

La caccia agli squali tigre è vietata dal 2008 e diverse organizzazioni per i diritti degli animali a San Andrés si sono pronunciate per condannare la "spedizione punitiva". Corporación Raya, un'associazione per il benessere degli animali, ha denunciato un video che mostra un gruppo di persone che cerca di cacciare gli squali sulle spiagge dell'isola. Nel filmato, una nave della marina si avvicina a loro e si sente un funzionario che dice al gruppo che si trovano in «acque in cui la specie che stanno cercando di cacciare è protetta». La gente del posto risponde: «Lo squalo ci ucciderà».

Secondo gli esperti uccidere gli animali non cambierebbe di molto la sicurezza delle acque, ed invece si dovrebbe puntare al superamento di pratiche sbagliate: «Vogliono che gli squali si avvicinino per usarli come intrattenimento, ma quando si avvicinano troppo, vogliono ucciderli» afferma Juliana Barberí, direttrice della Corporación Raya che da anni si batte per proteggere le specie marine di San Andrès.

Gli esperti ambientali hanno invitato i visitatori della riserva a non gettare cibo in mare, sostenendo che questo può attirare gli squali che tipicamente abitano le acque profonde, nelle zone più basse. Bisognerebbe anche smettere di dare carne agli squali nel tentativo di attirarli in modo che i visitatori possano scattare foto e video con gli animali: secondo gli specialisti, questa è una pratica molto comune tra i numerosi diving club che si sono diffusi in tutta l'isola e che si contendono i clienti. Di conseguenza, gli squali si sono abituati a cercare cibo in aree che escluderebbero naturalmente, come le acque poco profonde dove le persone vanno a nuotare.

Juliana Barberí, afferma di aver ricevuto molte lamentele sui metodi utilizzati dagli equipaggi turistici per assicurarsi gli avvistamenti di squali. «E ora stanno uccidendo gli squali per proteggere i loro affari e, in questo modo, impedire ai turisti di avere paura di venire in questa zona dell'isola per le loro vacanze», spiega. Barberí è anche critica nei confronti del piano del governo di ricollocare gli squali, sostenendo che il mare è la loro casa. Ha davvero senso catturarli e spostarli?

Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views