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17 Giugno 2023
13:00

Thea è il fossile simbolo della Sicilia: ha 14.000 anni ed è la più antica donna mai trovata nella regione

Al termine di una selezione e di un complesso sistema di votazione, Thea è diventata l'emblema della paleontologia siciliana, scalzando tanti avversari come gli elefanti siciliani.

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Thea oggi si trova all'interno di una teca del Museo universitario Gaetano Giorgio Gemmellaro di Palermo e probabilmente, alla sua epoca, non immaginava di diventare protagonista di una vera e propria competizione scientifica diventato il fossile più rappresentativo della Sicilia. Thea era una donna di circa 30 anni, che visse probabilmente fra i 15 e i 14.000 anni fa in una Sicilia molto diversa da quell'attuale, durante l'era paleolitica superiore. All'epoca infatti la popolazione umana presente sull'isola era quasi completamente assente e si presentava agli occhi dei nostri antenati come un piccolo paradiso naturale, molto ricca di fauna selvaggia, di foreste e povera di predatori.

A preoccupare gli umani dell'epoca era forse solo i lupi, tra l'altro endemici della Sicilia (Canis lupus cristaldii), che erano molto più piccoli e mansueti rispetto quelli che erano presenti sulla penisola. Thea probabilmente è morta per cause naturali nei pressi nella grotta di San Teodoro, ad Acquedolci, nel messinese, dove fu ritrovata nel 1937 da alcuni paleontologi insieme ad altri sei individui meno completi. Si presume che sia morta di parto e che era anche abbastanza alta rispetto alla media della sua epoca, avendo infatti una statura di 1 metro e 70 cm.

Insieme agli altri individui ritrovati ad Acquedolci rappresenta la più antica testimonianza della presenza umana in Sicilia e qualche mese fa era stata candidata a divenire il “Fossile Regionale ufficiale della Sicilia”, in una competizione patrocinata dalla Società Paleontologica italiana (SPI). Diversi utenti e appassionati hanno votato Thea negli scorsi giorni spinti dal desiderio di renderla il volto ufficiale della paleoantropologia regionale e il riconoscimento è stato attribuito durante i Paleodays 2023 della SPI nell’ambito dell’iniziativa “Fossili Regionali” organizzata online dal gruppo “Palaeontologist in Progress”.

Questo evento ha coinvolto diverse strutture museali del territorio nazionale e aveva lo scopo di favorire la divulgazione e la conoscenza del patrimonio paleontologico italiano, attraverso la selezione di un fossile simbolo per ogni regione. Tra le ragioni che hanno spinto gli utenti a votare Thea abbiamo anche la rilevanza della sua scoperta a livello italiano e l'importanza del lavoro che era stato svolto nel 2007, per ricostruirne le somiglianze.

«Thea è il nome dato affettuosamente allo scheletro proveniente dalla Grotta di San Teodoro custodito dal 1937 nel Museo Gemmellaro dell‘Università di Palermo – commenta il prof. Michelangelo Gruttadauria, Presidente del Sistema Museale di Ateneo – Lo scheletro era ricoperto da uno strato di ocra e intorno al cranio si ritrovarono 12 canini di cervo perforati, sicuramente facenti parte di una collana che ne cingeva il collo.

Inoltre, intorno al corpo erano collocati numerosi strumenti litici che facevano parte del suo prezioso corredo funebre. Le analisi dei carboni e dei resti degli animali rinvenuti nel sito consentono di ipotizzare che l’ambiente fosse caratterizzato da ampie praterie, popolate dall’asino selvatico e dall’uro. L’elevata abbondanza di resti di cervi e cinghiali, inoltre, indica che sull'isola all'epoca esistevano anche ampie aree coperte da boschi».

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Il volto di Thea secondo una ricostruzione del 2007

Per via dell'affetto dimostrato in diversi anni da parte dei molteplici studenti di geologia e di scienze naturali che nel tempo le hanno fatto visito, attualmente il reperto è conosciuto all'interno delle aule siciliane anche come "Principessa di Sicilia" o "Mamma di Sicilia", per via dell'essere stata la prima donna preistorica – oltre che la più antica – mai scoperta sull'isola.

Per riuscire ad ottenere il premio di fossile rappresentante dell'intera collezione paleontologica siciliana, Thea ha dovuto affrontare "la competizione" di tantissimi avversari, fra cui antichi pesci mesozoici, preziose conchiglie risalenti al Permiano, antichi elefanti nani risalenti al Pleistocene e preziosi Gasteropodi. Per quanto però la competizione fosse complessa, alla fine la rilevanza di Thea ha prevalso e ha ottenuto quasi un plebiscito di voti, provenienti non solo dalla Sicilia, ma anche dal resto d'Italia.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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