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7 Agosto 2022
8:03

Stop a retino e secchiello per catturare gli animali marini: l’appello dell’Enpa

L'Ente nazionale protezione animali ha lanciato una campagna per sensibilizzare bambini e genitori alla protezione dell'ambiente marino e sull'uso dannoso di secchiello e retino in spiaggia per catturare gli animali marini.

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È partita da Genova e Savona la campagna in Liguria per dire basta ai retini in spiaggia e ai giochi che coinvolgono animali marini.

Pesciolini, granchi, meduse, stelle marine, catturati per un gioco che spesso si ritiene innocuo ma che in realtà li condanna a morte. I volontari dell’Enpa di Genova e Savona hanno iniziato un’operazione di sensibilizzazione negli stabilimenti del litorale ligure. «Pochi sanno che tutti gli animali, compresi gli abitanti del mare come meduse, pesci o molluschi, sono protetti e non si possono catturare né imprigionare, neanche temporaneamente – spiegano i volontari – Infatti è un reato ai sensi del Codice Penale articolo 544 bis e ter».

Anche per questo l’Ente nazionale protezione animali ha deciso di ricordare ancora una volta almeno sei buoni motivi per cui è importante dire basta ai giochi con gli animali marini ed iniziare ad insegnare il rispetto fin da piccoli. I volontari dell’Enpa di Genova e Savona hanno realizzato delle locandine per ricordarli e sono a disposizione di tutti gli stabilimenti sensibili che decideranno di aderire alla campagna.

Enpa ha realizzato anche un video illustrativo, dove indica le sei buone ragioni per dire stop a secchiello e retino sulla spiaggia, indicando anche altri modi per divertirsi al mare: fare immersioni, raccogliere le conchiglie, fotografare gli animaletti marini o organizzare gare di avvistamento di pesci e meduse.

Il messaggio lanciato dall'Enpa è rivolto soprattutto ai genitori che devono educare i propri figli al rispetto dell'ambiente e degli animali marini. Quest'anno lasciamo secchiello e soprattutto retino a casa e portiamo in spiaggia macchine fotografiche subacquee e maschere per lo snorkeling.

I sei buoni motivi dell'Enpa per dire basta al maltrattamento degli animali marini

  1. Prendere un granchio, una stella marina o qualsiasi altro animale del mare e metterli nel secchiello equivale a una loro morte certa, anche una volta liberati. L’acqua dentro il secchiello raggiunge infatti alte temperature velocemente, senza che i bimbi possano rendersene conto. Quaranta gradi possono essere fatali per gli abitanti del mare
  2. Per granchi, meduse e pesciolini vittime dei retini i secchielli rappresentano una vera e propria tortura. Eppure lasciamo che i nostri bimbi li catturino e li tengano al sole tranquillamente, magari girandoli con le palette o con i rastrelli. Ci chiediamo: insegnereste ai vostri figli volontariamente come torturare un animale?
  3. I bambini che rispettano gli animali, tutti gli animali anche quelli che vivono nel mare, sono adulti migliori. Tra i tanti ad affermarlo, anche uno studio dei ricercatori dell’Università di Cambridge che sottolinea come l’amicizia con un animale sviluppi il rispetto nel bambino verso gli altri e la capacità di relazionarsi con il mondo in maniera equilibrata.
  4. Gli animali del mare hanno tante storie da raccontare. Sapevate che le meduse sono tra i più antichi animali al mondo? E che le orche riescono a nuotare anche dormendo? Mentre metà cervello fa un pisolino l’altra metà rimane sveglia. E che per individuare i pesci un delfino emette fino a 1000 click al secondo? E che i polpi hanno il sangue blu e tre cuori, uno dei quali smette di battere quando nuotano?
  5. Esistono modi più divertenti ed educativi di giocare in mare. Foto subacquee, la gara a chi trova e vede più abitanti del mare, raccogliere conchiglie sulla spiaggia, scoprire i fondali con la maschera. Sono solo alcuni degli esempi delle mille attività che si possono fare nel rispetto del mare e dei suoi abitanti.
  6. Il mare e gli oceani coprono il 70% del pianeta e producono il 50% dell’ossigeno che respiriamo. Rispettare il mare e i suoi abitanti è rispettare noi stessi e le persone che amiamo.
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Annissa Defilippi
Giornalista
Racconto storie di umani e animali perché ogni individuo possa sentirsi compreso e inserito nella società di cui fa parte a pieno diritto. Scrivo articoli e realizzo video mettendomi in ascolto dei protagonisti; nascono così relazioni che, grazie a Kodami, possono continuare a vivere.
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