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20 Dicembre 2023
17:08

Sequestro di armi nel Torrente Parma, perse le tracce del presunto bracconiere

I Carabinieri forestali del nucleo di Parma hanno sequestrato le armi di un presunto bracconiere che si era introdotto nel greto del Torrente Parma e che sfortunatamente è riuscito a fuggire. I militari, in ogni caso, intensificheranno i controlli nella zona e continueranno le ricerche.

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Non è andata bene questa volta a un presunto cacciatore di frodo che si era introdotto all’interno dell’alveo del Torrente Parma per compiere le sue attività illecite. Il supposto bracconiere, infatti, è stato scoperto dai carabinieri forestali della città emiliana avvertiti dell’illegittima presenza nei giorni scorsi da una telefonata. E il controllo eseguito ha effettivamente prodotto un ricco bottino di armi, anche se l'uomo è invece riuscito a scappare.

La segnalazione parlava di un individuo intento a maneggiare degli strumenti che potevano essere delle armi, anche se la persona al telefono non era certo al cento per cento. La presenza dei militari sul greto del torrente ha, però, messo in fuga l'uomo che vedendo i militari è scappato nella boscaglia, abbandonando gli oggetti che aveva con sé.

Una volta raggiunto il punto dove il tizio si era appostato, i Carabinieri hanno trovato una serie di armi tra cui un fucile ad aria compressa e uno da pesca subacquea e un borsone al cui interno oltre ad alcuni effetti personali c’erano anche due coltelli e vari oggetti presumibilmente utilizzati per scassinare serrature. Tutti strumenti sequestrati dalla pattuglia. Al momento dell’uomo nessuna traccia, ma nei prossimi giorni i Forestali intensificheranno i controlli nella zona e continueranno le ricerche del proprietario del materiale sequestrato.

Tenuto conto dell’area naturale dove l’uomo è stato individuato, i militari hanno ipotizzato che gli strumenti vietati possano essere stati utilizzati per atti di bracconaggio nei confronti della fauna delle zone urbane e periurbane che si stanno ripopolando di animali selvatici e di avifauna migratoria svernante. La grande preoccupazione riguardo a queste condotte messe in atto in contesti densamente frequentati dai cittadini come in questo caso è che rappresentano anche un rischio per l’incolumità pubblica.

Purtroppo attività illecite come questa sono diffuse in molte Regioni e l'Emilia Romagna non è esclusa: proprio poco tempo fa, sull’Appennino parmense, il lupo Apollo, maschio dominante del branco del Mirtillo, seguito da diverso tempo dall'associazione Io non ho paura del lupo era stato ripreso da un video, l'ultimo in cui è comparso, perché da oltre un mese non si ha più nessuna notizia di lui. L'animale ha nella zampa posteriore un "laccio d'acciaio", uno strumento utilizzato da balordi e bracconieri per catturare illegalmente caprioli, cinghiali, cervi, volpi e spesso anche lupi.

Proprio l’associazione aveva denunciato «ancora troppa tolleranza diffusa verso gli atti di bracconaggio», un problema enorme nel nostro Paese che resta irrisolto per «carenza di controlli e pene irrisorie rispetto al danno cagionato verso la fauna e verso la comunità che tanto lasciano immaginare che non ci sia nessuna reale volontà di contrastare questo fenomeno illecito che oltre al lupo coinvolge purtroppo moltissime altre specie selvatiche».

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Simona Sirianni
Giornalista
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