Salvato e reintrodotto in natura: la storia di un coyote ferito che voleva ritornare in libertà

Trovato ferito in Canada, questo coyote è stato salvato da un veterinario che si è occupato di lui per oltre due mesi. Dopo aver ricevuto le cure necessarie, l’animale è stato liberato da tutte le medicazioni e ha iniziato a manifestare la sua intolleranza nei confronti della gabbia in cui era costretto. Così il veterinario l'ha rilasciato in natura, convinto che sarebbe riuscito a procurarsi il cibo da solo.

3 Settembre 2021
18:21
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«Vuole ritornare a casa. Siamo davvero eccitati di lasciarlo tornare da Madre Natura». Il dottor Cliff Redford ha passato gli ultimi mesi in compagnia di questo animale. Quando questo coyote è stato trovato ferito a una zampa è stato portato presso il veterinario più vicino, che si occupa di curare e reintrodurre in natura gli animali selvatici in difficoltà, «Dietro di me sta dormendo un esemplare maschio adulto di coyote che sei o sette settimane fa aveva uno stinco fratturato».

In natura gli animali non sono abituati a fare affidamento sugli esseri umani ma, vivere lontano dalle persone vuol dire vivere liberi, in qualunque condizione. Per riparare lo stinco di questa creatura è stato necessario un impianto ma medicare un animale selvatico non è facile, soprattutto quando si tratta di un coyote. «Ha rotto l’impianto, è quasi riuscito a fuggire, ha distrutto la sua fasciatura e si è preso un’infezione», ha raccontato il dottor Cliff. «È stata lunga la strada per il recupero. Adesso siamo finalmente pronti a reintrodurlo in natura».

I coyote sono classificati tra le specie a rischio minimo di estinzione, poiché sono riusciti a diffondersi senza freni dall’America del Nord all’America Centrale e nel 2013 sono stati avvistati anche in Sud America. I coyote stanno continuando a espandersi, grazie alla loro capacità di adattarsi egregiamente alle modificazioni ambientali dell’uomo. Dopo aver ricevuto le cure necessarie, l’animale è stato liberato da tutte le medicazioni e ha iniziato a manifestare la sua intolleranza nei confronti della gabbia in cui era costretto. Dopo i primi segnali il dottor Cliff si è accorto che il coyote, seppur non ancora al meglio, sentiva il bisogno di ritornare libero proprio lì da dove era venuto: «Quindi adesso gli diamo più spazio, tanti antibiotici e tanti antidolorifici e vediamo come se la cava», il dottor Cliff, dopo oltre due mesi di cure, ha capito che il coyote era ormai in grado di badare a se stesso: «Ci siamo, non è perfetto ma sicuramente riuscirà a catturare qualche animale».

Questi animali socievoli sono famosi come "il mammifero nordamericano più vocale". Gli esemplari adulti hanno almeno 11 suoni diversi che emettono a seconda del loro stato d’animo ma, quando il coyote è stato trovato era così privo di energie che solo qualcuno dall’esterno poteva salvarlo. Il dottor Cliff gli ha dato la possibilità di continuare a vivere grazie al suo intervento, ma era l’ora di riportarlo nel suo habitat, dove sarebbe potuto tornare a cacciare e a procurarsi il cibo. Dopo oltre circa due mesi, quando la gabbia si è aperta, il coyote ha ritrovato la sua libertà grazie al comportamento più che giusto di chi si è preso cura di lui.

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