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La pesca intensiva e indiscriminata nei mari di tutto il mondo sta facendo molte vittime illustri, il tonno primo fra tutte. E per scongiurare il pericolo di estinzione di alcune importanti specie sfruttate oltre misura, occorre sempre più urgentemente adottare misure drastiche.
È esattamente questo il tema della riunione annuale dell’ICCAT, la Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell’Atlantico, nella quale grazie anche all’apporto dell'Unione Europea, si è arrivati a decisioni anche di un certo rilievo sulle regolamentazioni della pesca, soprattutto riguardanti la specie del tonno rosso. Ma non solo, perché è stata concordata anche una nuova misura di conservazione e tutela per lo Squalo Mako.
Ma andiamo con ordine. Dopo anni di ricerca, analisi e test, finalmente verrà adottata una nuova procedura di gestione dell’iconico tonno rosso più trasparente, inclusiva e solida, grazie anche a cospicui contributi finanziari volontari da parte dell’UE, che da oltre un decennio, contribuisce al programma di ricerca atlantico dell’ICCAT.
Sulla base dei modelli di riproduzione e migrazione dello stock, la procedura stabilisce un numero inferiore per il nuovo TAC, ovvero i Totali Ammissibili di Catture per il triennio 2023-2025. Questa sarà di 2726 tonnellate per gli stock dell’Atlantico Occidentale e di 40.570 per quello Orientale e del Mediterraneo.
Una decisione fondamentale anche alla luce dell’allarme lanciato dall’Iucn, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, sullo stato di salute delle specie commercialmente significative, tra cui appunto tonni, sgombri, pesci spada e marlin. L'analisi effettuata, infatti, pur mostrando un miglioramento per il tonno, resta comunque sempre preoccupante.
Durante la riunione, però, non si è discusso, solo di tonno rosso. Sono state messe sul tavolo anche nuove disposizioni per fermare il calo della popolazione di squali mako dell’Atlantico settentrionale ed evitare che segua il stessa traiettoria discendente dello stock settentrionale.
Lo squalo mako è uno degli squali più pregiati al mondo, ricercato per la carne, le pinne e le attività sportive. Sulla base di analisi recenti, gli scienziati della ICCAT hanno lanciato un allarme preoccupante dichiarando che le catture annuali nell’Atlantico Settentrionale devono essere ridotte dai livelli attuali (pari a circa 3000 tonnellate) ad appena 300 per dare alla popolazione una decente (60%) possibilità di ripresa nell’arco di cinque decenni.
Gli scienziati dell’Ue, l’anno scorso avevano suggerito di imporre ai pescatori il divieto assoluto di tenere le catture. Ma nonostante i migliori sforzi, purtroppo non è stato raggiunto alcun accordo su questa raccomandazione. Alla fine è stato deciso soltanto per un’indennità di trattenuta totale di circa 1.300 tonnellate.