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2 Settembre 2021
15:07

Perché ai gatti piacciono tanto le scatole?

I gatti amano le scatole. Chiunque viva con uno di loro lo ha sperimentato almeno una volta: il felino individua una scatola, si avvicina e dopo un'occhiata veloce ci entra dentro, annusa un po' e magari si mette a sedere, come fosse un piccolo trono. Non importa se il gatto in questione ha a disposizione una cuccia comodissima, preferirà sempre una scatola di cartone lasciata incustodita. Ma perché ai gatti piacciono tanto le scatole? Ci vogliono comunicare qualcosa?

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Chiunque viva con un gatto lo ha sperimentato almeno una volta: il felino individua una scatola, si avvicina e dopo un'occhiata veloce ci entra dentro, annusa un po' e magari si mette a sedere, come fosse un piccolo trono. Non importa se il gatto in questione ha a disposizione una cuccia comodissima, preferirà sempre una scatola di cartone lasciata incustodita. Non è importante nemmeno la grandezza della scatola, come ci dimostrano i numerosi meme sul web, in cui si vedono gatti infilarsi in scatole di qualunque dimensione, anche quelle che a malapena sono in grado di contenerli! Ma perché i gatti amano tanto le scatole, al punto che gli esperti in comportamento felino arrivano addirittura a raccomandarne l'uso abituale in casa a disposizione dei gatti? Cosa ci vogliono comunicare quando si nascondono al loro interno?

Uno dei comportamenti più universalmente riscontrati tra coloro che vivono con un gatto è legato all'occupazione sistematica di scatole e borse lasciate incustodite. Alla base di questa preferenza ci sono ragioni di varia natura, anche di origine ancestrale.

Per pianificare un agguato

La risposta più ovvia è legata all'arte dell'agguato e al fatto che i mici hanno l'attitudine a ricercare nell'ambiente dei luoghi che permettano di celare la loro presenza, anche solo parzialmente. Da lì, sono liberi di osservare e, all'occorrenza, pianificare un agguato a qualche malcapitata preda.

Per stare al calduccio

Ma c'è dell'altro. È possibile che la preferenza che i gatti accordano alle scatole sia legata anche al materiale – legno e cartone vanno per la maggiore – che conduce bene il calore e permettendo loro di percepire un sensazione di confort, soprattutto nelle stagioni più fredde.

Per ridurre lo stress

Le scatole, così come qualunque altro oggetto che nell'ambiente funga da barriera visiva, sono inoltre un ottimo strumento per isolarsi dalla vista altrui, per sfruttare l'effetto vedo/non vedo che consente al gatto di mimetizzarsi con l'ambiente pur continuando a monitorarlo, pratica particolarmente utile quando si tratti di dissolvere conflitti oppure di evitarli. Non a caso, uno studio del 2014 ha rivelato un'effettiva riduzione dello stress già nelle prime settimane di degenza dei gatti in gattile qualora venisse fornita una scatola in cui nascondersi.

Per schiacciare un pisolino

A volte, più semplicemente, le scatole rappresentano ottimi rifugi e luoghi fisicamente appartati dove schiacciare un pisolino in un contesto avvolgente e rassicurante.

Preferenze cognitive

Nel 2014 divennero virali dei video che riprendevano i gatti intenti ad occupare lo spazio all'interno di “scatole immaginarie” disegnate sul pavimento con lo scotch dai loro pet mate. Un recente studio apparso sulla rivista Applied Animal Behavior Science  ha dimostrato che i gatti hanno effettivamente una propensione diffusa ad orientarsi verso forme rettangolari, anche a due dimensioni. È stato visto, infatti, che disegnando dei quadrati sul pavimento (sia definiti da bordi, sia definiti dai soli angoli), i gatti tendono ad occuparli come farebbero con degli oggetti 3D, dimostrando di avere la percezione del contenimento e dei confini che essi rappresentano.

La passione per le scatole da parte di questi animali, quindi, potrebbe non essere semplicemente strumentale ma avere radici nella cognizione e nel loro modo di elaborare e di percepire gli oggetti e le forme del mondo. Del resto, sono mammiferi che anticamente – e ancora adesso in condizioni di isolamento dall'uomo – nascevano nelle tane: davvero può stupirci?

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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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