Papa Francesco: «Le persone si avvalgono più del veterinario che del pediatra»

Papa Francesco ancora contro le famiglie con animali: «Le persone si avvalgono più del veterinario che del pediatra».

19 Novembre 2023
17:38
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papa francesco
Giorgia Meloni, Papa Francesco, Gigi Di Paolo

«L’Italia purtroppo è un Paese che invecchia […] Oggi si preferisce avere un cagnolino che un figlio. Il vostro compito è molto limitato, ma cresce quello dei veterinari. E questo non è un buon segnale». Così Papa Francesco è intervenuto durante l’udienza con i membri della Federazione Italiana Medici Pediatri e dell’Associazione Otorinolaringologi Ospedalieri Italiani.

Lo sguardo del Pontefice è puntato ancora una volta sulle famiglie che non hanno figli, e che vivono con un cane, persone che quindi si avvalgono più del lavoro del veterinario che di quello del pediatra. Non è la prima volta che il Papa esprime il timore che «i cani e i gatti prendano il posto dei figli», come aveva già dichiarato apertamente nel gennaio 2022 durante l’udienza generale in Vaticano.

In realtà, come era già emerso nel Rapporto Eurispes, è vero che quasi la metà degli italiani vivono con un cane, ma sono i nuclei con bambini quelli che accolgono più frequentemente animali in casa: «Il dato incrociato in base alla tipologia familiare fa emergere che sono soprattutto le coppie con figli ad avere uno o più animali (37,8%), seguite dai monogenitori con figli (36,5%)», si legge nel Rapporto dell'istituto di ricerca.

I dati contraddicono la percezione che vorrebbe vedere negli animali sostituti per le culle vuote, un falso mito avallato a più riprese proprio da Papa Francesco, il quale ne ha fatto un vero e proprio cavallo di battaglia durante molte delle sue uscite pubbliche. Nel corso degli ultimi Stati Generali della Natalità, organizzati a maggio di quest'anno a Roma, il Pontefice aveva ridicolizzato le famiglie raccontando un aneddoto con protagonista una donna che chiedeva la benedizione per il suo cane: «Una signora mi si è avvicinata con una borsa, l'ha aperta mostrandomi un cagnolino e dicendomi: "me lo benedice il mio bambino?" – aveva raccontato Francesco – Io non ci ho visto più! L'ho sgridata e ho risposto: "signora tanti bambini hanno fame e lei col cagnolino"».

Un racconto che voleva essere divertente ma che è stato mal digerito da parte del mondo animalista e di tutte le milioni di persone che hanno cani e gatti a casa. A parlare per loro, anche questa volta sono state le  organizzazioni di tutela animale, come l'Oipa: «Una delle varie esternazioni di questo Papa che sembra ritenere l’amore come limitato quantitativamente, come se, dandolo a un animale, lo si tolga ad altri – ha commentato l'Oipa – Contrapporre i figli a cani e gatti rivela la poca empatia nei confronti degli animali di un pontefice che pure ha preso il nome di Francesco, come il Santo d’Assisi che chiamava tutte le creature “fratelli” e sorelle”. È evidente che per Francesco la vita animale è meno importante della vita umana. Ma chi sente che la vita è sacra ama la vita al di là delle specie».

E' vero però che l'Italia invecchia sempre di più. Secondo gli ultimi dati forniti dall'Istat, nel 2022 le nascite sono scese a 393mila, con un calo dell’1,7% sull’anno precedente, registrando così un nuovo superamento al ribasso del record di denatalità. La causa ovviamente non è il trasferimento di affetto e attenzioni dai figli agli animali, ma è molto più profondo e multifattoriale. Si tratta di un fenomeno comune a tutte le economie avanzate, dall'Italia al Giappone, e sul quale inficiano fattori economici e sociali, non ultimo la marginalizzazione delle madri all'interno del mondo del lavoro. Un'equazione complicata per la cui risoluzione non serve togliere cani e gatti, evidentemente.

Ad impensierire il Papa però c'è anche un altro motivo: la crisi delle nascite si accompagna a quella di una istituzione molto cara alla Chiesa Cattolica. A diminuire infatti sono soprattutto le nascite all’interno del matrimonio, pari a 230.016, circa 10mila in meno rispetto al 2021 e 233mila in meno nel confronto con il 2008 (-50,3%).

Ridicolizzare le persone che vivono con animali, però, non servirà a riempire le chiese di fedeli o le culle di bambini, ma solo ad accelerare il processo di allontanamento dalla Chiesa e dai valori che rappresenta, percepiti sempre più come distanti dalle persone.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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