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20 Febbraio 2023
12:10

Occhi come palle da discoteca: la strategia di alcune larve per nascondersi dai predatori

La particolare struttura degli occhi di alcune larve di crostacei li rendono completamente trasparenti e al sicuro dallo sguardo dei predatori, con cui convivono tranquillamente senza l'apparente pericolo di finire uccisi.

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Essere trasparenti non è sempre un vantaggio. Alcune larve di crostacei, infatti, si mimetizzano nella colonna d'acqua grazie al loro corpo trasparente, ma a tradire la loro presenza sono gli occhi, due puntini colorati molto visibili. Nel corso dei millenni, però, le specie hanno trovato una soluzione anche a questo: una recente ricerca mostra come i loro occhi posseggano particolari pigmenti riflettenti che fanno somigliare questi organi a piccole palle da discoteca e che gli permettono di nascondere l'unica parte del corpo ben in vista.

Lo studio è stato pubblicato settimana scorsa su Science da parte di alcuni biologi dell'Union College di Schenectady, nello Stato di New York e mostra come il fenomeno del mimetismo sia una strategia efficace non solo per le specie di terraferma, ma anche marine.

Lo scopo del mimetismo difensivo, infatti, è quello di rendere invisibili le prede nei confronti degli sguardi indiscreti dei predatori, soprattutto quando i primi si trovano in un ambiente privo di nascondigli. Essere molto piccoli non è per forza un grande vantaggio quando ci si vuole nascondere e riuscire quindi a essere anche trasparenti è per gli organismi una "marcia evolutiva in più" per garantire loro maggiori chance di sopravvivenza.

Così alcune specie sono riuscite a dotarsi di un corpo traslucido nel corso di millenni di pressioni evolutive, quasi perfettamente trasparente e capace di celarsi agli occhi dei predatori. Un problema però si pone quando si raggiungono livelli così elevati di trasparenza: qualsiasi macchia di colore presente sulla propria superficie può divenire una condanna e fare la differenza.

Nel caso delle larve dei crostacei a mandare a monte gli sforzi mimetici sono i loro stessi pigmenti oculari, che indicano con precisione al predatore l'unica area pigmentata che questi animali necessitano per captare la luce. Per ovviare a questo problema alcune specie di crostacei modificato la tonalità dei loro pigmenti tramite una sorte di vetro riflettente fatto di minuscole sfere cristalline che permette alle prede di vedere senza essere visti.

L'adattamento delle specie ha portato questi animali a disporre di una sorte di filtro attorno agli occhi, formato da nanosfere cristalline fatte di isoxanthopterina, una molecola che riflette la luce. Ciò porta gli occhi di questi animali ad emettere invece che il loro colore naturale – frutto dei pigmenti essenziali per la captazione della luce – la radiazione luminosa corrispondente alla tonalità dell'acqua circostante, celandosi ulteriormente alla vista dei predatori.

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Le sfere che permettono di celare i pigmenti ottici delle larve dei crostacei potrebbero ispirare gli ingegneri che sono alla ricerca di una futura generazione di pannelli fotovoltaici 

«Le sfere sono un po' come palle da discoteca, con superfici altamente riflettenti rivolte verso l'esterno», ha affermato Benjamin Palmer, un chimico dell'Università Ben-Gurion del Negev a Beer-Sheva, in Israele, che è stato coinvolto nello studio dall'equipe americana guidata da Kate Feller e Megan Porter. Secondo lui ogni sfera di isoxanthopterina ha una dimensione compresa tra circa 250 e 400 nanometri di diametro e non sfigurerebbe dentro ad una sala da ballo microscopica.

Molte di queste sfere sono disposte inoltre in grappoli lungo la superficie degli occhi di questi animali. I grappoli sono specchi naturali e si dispongono soprattutto vicino ad alcune strutture dalla forma conica ricche di proteine. Queste strutture sono i coni, fotorecettori che permettono a queste specie di vedere i colori e che sono molto simili per funzioni a quelli presenti all'interno dell'occhio umano.

«La superficie di ogni sfera ha un piccolo foro che permette alla luce di attraversarne la superficie e di raggiungere i coni, garantendo così la vista all'animale», continua Palmer. Così, i raggi che passano dentro al foro sono quelli che permettono alle larve di vedere il mondo esterno e di nuotare tranquillamente, mentre i raggi luminosi che invece incontrano le facce della "sfera da ballo" vengono riflessi, celando gli occhi delle larve.

Funzionano insomma come il fantomatico mantello dell'invisibilità, tanto ricercato dai maghi nei romanzi fantasy. Hanno anche la capacità di riflettere la luce in diversi modi, visto che le dimensioni e l'ordine delle sfere sembrano influenzare direttamente il colore della luce riflessa, in modo tale che gli organismi possano adeguarsi alla quantità di luce solare presente nelle diverse ore del giorno e alle diverse altezze della colonna d'acqua.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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