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29 Luglio 2022
16:22

Obiettivo rilancio per la foresta di Cuma in Campania, Borrelli: «Riqualifichiamo questo ecosistema unico»

Istituzioni e Carabinieri Forestali hanno effettuato un sopralluogo presso la Foresta Area Flegrea e Monte di Cuma, una delle aree di maggior pregio naturalistico dei Campi Flegrei, alle porte di Napoli. L'obiettivo è rilanciare e riqualificare il sito.

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Il Consigliere Regionale campano di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli ha effettuato, assieme all'Assessore all'Agricoltura Nicola Caputo e ai Carabinieri Forestali, un sopralluogo presso la Foresta Area Flegrea e Monte di Cuma, una delle aree di maggior pregio naturalistico dei Campi Flegrei, alle porte di Napoli.

L'obiettivo è quello di rilanciare finalmente il sito, una delle ultime leccete costiere con dune naturali rimaste in Italia: «Lo scopo di tale sopralluogo è quello di avviare un progetto per riqualificare e rilanciare il sito, un ecosistema unico, degno di cura e di tutela. Si tratta di una delle poche foreste su dune rimaste in Italia dopo che quelle della Sardegna sono andate a fuoco. Un tesoro come questo è un patrimonio da difendere ad ogni costo» – dichiara a Kodami il consigliere Borrelli.

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In passato l'area è stata spesso trascurata dalle istituzioni, finendo nelle mani della criminalità e degli illeciti. Eppure la foresta, le dune e la macchia mediterranea custodiscono ancora una flora e una fauna uniche, che meriterebbero di essere adeguatamente protette e valorizzate: «Purtroppo l'attenzione verso l'ambiente e la natura sono sempre più affievoliti sui nostri territori. Le istituzioni sono spesso distratte ma spesso non vengono neanche stimolate dai cittadini ad operare. Senza la tutela dei nostri territori non ci sarà alcun futuro e nessuno sviluppo possibile» conclude Francesco Emilio Borrelli.

In passato il bosco di lecci era conosciuto anche come La Selva Gallinaria, in riferimento alla gallinella d'acqua, un uccello acquatico nidifica nelle piccole zone umide tra le dune e il bosco appartenente al Demanio Forestale della Regione Campania. La foresta consiste in una fitta lecceta che si estende parallelamente alla linea di costa, separata e protetta dalle sempre più rare dune sabbiose e dalla macchia mediterranea.

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In passato l’area era chiamata Selva Gallinaria per la presenza abbondante della gallinella d’acqua

L’area boschiva è caratterizzata anche dalla presenza di specie botaniche come il sambuco, il biancospino, la roverella e l'olmo campestre e il frassino meridionale, oltre dalle minacciate piante tipiche della duna. Tantissime anche le specie animali presenti nell'area, come il rospo smeraldino che si riproduce insieme agli altri anfibi negli stagni e i tanti uccelli acquatici e forestali che frequentano la foresta e la spiaggia sia nel periodo riproduttivo che in inverno.

Inoltre, proprio tra i lecci secolari di Cuma, ogni tarda primavera va in scena uno dei più belli e rari spettacoli della natura: la danza delle lucciole. È infatti tra fine maggio e luglio che è possibile osservarle in Italia, quando le larve diventano adulte e illuminano la notte in cerca di un partner, e proprio Cuma è uno degli ultimi luoghi in Campania dove è possibile vederle.

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Nella foresta di Cuma è possibile ammirare lo spettacolo delle lucciole, insetti sempre più rari in tutta Italia

Non sappiamo per quanto ancora potremo assistere ai meravigliosi spettacoli luminosi delle lucciole: la popolazione italiana è infatti in declino a causa soprattutto dell'utilizzo di pesticidi e dell'inquinamento luminoso che mette a rischio il corteggiamento e di conseguenza la riproduzione di questi insetti.

Anche per questo si spera questo sopralluogo possa finalmente dare nuova vita all'area permettendo a tutti, piante, animali e umani, di poter godere finalmente appieno e in sicurezza tutta la sua bellezza.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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