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10 Marzo 2023
11:21

Nuovo incidente stradale nel Parco del Conero. Il Direttore: «Rispettare le peculiarità dell’area protetta»

Davanti al nuovo investimento verificatosi domenica sera sulla Strada provinciale 1 del Conero, il Parco chiede di «Ripensare la fruizione delle strade che attraversano il Parco per evitare che accadano tragedie». Ma nulla si può fare senza la partecipazione dei cittadini.

cinghiali cuccioli

Il 5 marzo 2023 una automobilista è stata investita dopo aver fermato la propria auto ed essere scesa per agevolare l’attraversamento della carreggiata di alcuni piccoli cinghiali. È successo sulla Strada provinciale 1 all'interno del Parco del Conero. Si tratta dell'ultimo di una serie di incidenti automobilistici che hanno coinvolto persone e fauna selvatica all'interno dell'area protetta marchigiana.

Un'emergenza che è stata sottolineata dallo stesso Ente parco. Secondo il direttore del Conero Marco Zannini, è necessario ripensare dal punto di vista concettuale l’utilizzo della strada provinciale SP1, detta anche “strada Panoramica”, creando un progetto di «viabilità dolce che consenta da un lato il transito di mezzi pubblici, civili e di sicurezza e dall’altro la convivenza senza pericoli per podisti, ciclisti villeggianti e amanti della natura ma i costi sono eccessivi se si pensa alla realizzazione di una strada che in sicurezza fiancheggi quella attuale».

«La strada provinciale del Conero – continua – è la via che attraversa il cuore del Parco e taglia in due i Siti di Interesse Comunitari per la conservazione della Biodiversità di maggior rilievo». È una contraddizione profonda di cui Zannini è pienamente consapevole: «La SP1 non è organizzata per andare a piedi o in bici o fermarsi a scattare una foto o ammirare la fauna selvatica e tutto questo non è concepibile in un luogo nato per valorizzare i beni paesaggistici e naturali del nostro territorio».

E, dati alla mano, gli stessi cittadini non sembrano consapevoli di trovarsi a transitare lungo uno snodo viario battuto anche dalla fauna del Parco: nel 2012 la Provincia di Ancona aveva condotto una rilevazione sulle autovetture che percorrono la SP1 dalla quale era emerso che auto e moto non solo non rispettano i limiti di velocità di 60 km/h, ma «li superano abbondantemente infrangendo il codice della strada e mettendo a rischio la sicurezza pubblica». In totale fu censito il transito di 30.319 veicoli, il 93,06% dei quali aveva superato il limite di velocità di 60 km/h e causato, in una sola settimana 5 incidenti stradali con animali selvatici.

Negli anni l’Ente parco ha proposto diversi progetti e campagne allo scopo di sensibilizzare coloro che transitano delle strade del Conero. L’ultimo è quello per la sicurezza stradale e della fauna locale significativamente denominato “Io sono il Parco”, grazie al quale è stato realizzato e distribuito materiale informativo circa la convivenza dell'uomo con la fauna selvatica che caratterizza l'area. Inoltre, è stata installata una nuova segnaletica stradale e catadiottri per ridurre l'incidenza di sinistri stradali con animali selvatici.

Parco del Conero
La segnaletica nel Parco del Conero (Fonte: Parco del Conero News)

Sentito da Kodami in occasione del Capodanno, Zannini aveva rilevato la necessità di responsabilizzare la popolazione rispetto ai comportamenti più rispettosi nei confronti degli animali che vivono nel Parco. Per i botti di Capodanno il Direttore aveva sottolineato la necessità di «portare avanti una transizione definitiva verso altri tipi di effetti, non così sconvolgenti sulla fauna, magari privilegiando i giochi di luce privi di rumore». Ma come per la questione dei fuochi d'artificio, anche per ciò che concerne la viabilità la soluzione non è immediata e ha bisogno del supporto concreto della popolazione.

«Il problema resta – conclude Zannini – e l’auspicio è che si affronti il tema attuando soluzioni prima che avvenga una tragedia come poteva accadere già domenica sera».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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