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Inseriti nella categoria “Macchinari-utensili-materie prime” e nella tipologia “Macchinari per l’agricoltura, foreste e pesca” degli animali possono essere comprati all'asta il prossimo 11 giugno alle ore 12 dopo un pignoramento disposto dal Tribunale di Pordenone.
Si tratta di un un cavallo, un pony, un bovino e quattro capre e la scoperta è stata fatta dall'Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali), che ha anche sottolineato quanto questa procedura sia in contrasto con le leggi che tutelano il benessere degli animali, facendo anche riferimento all'articolo 9 della Costituzione.
«Si tratta di sette esseri senzienti trattati come merce, – scrive l'associazione in un comunicato – finiti in un portale d’aste insieme a macchinari industriali, auto, elettrodomestici, barattoli di vernice, zanzariere e altri oggetti».
Il prezzo base per il “lotto” del cavallo (di razza irlandese) e del pony, di circa un anno, è di 300 euro, mentre quello del bovino e delle quattro capre (di razza Camosciata delle Alpi) è di 250 euro.
«Quella dell’asta di animali è una procedura amministrativa non etica nella quale gli animali sono considerati meri oggetti – ha aggiunto il presidente Massimo Comparotto – Mandarli all’asta è riprovevole».
La vicenda ricorda quella dei 57 asini di San Posidionio che erano finiti all'asta anche loro e che poi sono stati salvati dall'associazione Horse Angels che aveva fatto l'offerta vincente.