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8 Novembre 2023
17:10

Lupa uccisa per «legittima difesa» in Liguria: il Tribunale archivia la posizione dell’uomo che ha sparato

L’Osservatorio Savonese Animalista: «La legislazione permette ad un magistrato di archiviare un procedimento sull’uccisione di un animale protetto».

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(Credits Rain Carnation da Pixabay)

Il Tribunale di Savona, su richiesta della Procura della Repubblica, ha archiviato la posizione dell’uomo che a inizio ottobre aveva sparato a una lupa nella zona di Sassello, nell’entroterra del capoluogo ligure. Il cadavere era stato rinvenuto il 5 ottobre scorso. L’esemplare, ribattezzato Ventura, era monitorato e anche se descritto come “confidente” su alcuni media, gli esperti del Life Wolfalps Eu smentiscono questa ricostruzione: «Non ci sono evidenze, dai dati gps trasmessi dal collare e dal monitoraggio sul campo, che Ventura fosse un individuo confidente».

L’uomo che ha sparato aveva a suo tempo dichiarato di essersi trovato costretto a fare fuoco perché l’animale stava mettendo in pericolo lui e la moglie. E l’archiviazione va proprio in quella direzione.

La decisione del Tribunale di Savona ha scatenato l’immediata reazione dell’Osservatorio Savonese Animalista: «Si dice che i magistrati applicano le leggi dello Stato, ed è verissimo. Quindi la legislazione permette ad un magistrato di archiviare un procedimento sull’uccisione di un animale protetto. Un animale che non ha mai attaccato un uomo, ma che gode da secoli di ‘cattiva stampa’, dimostrata dal vecchio detto, evidentemente ancora valido, ‘al lupo, al lupo!’, per criticare chi lancia messaggi di allarme infondati».

«Un cacciatore – prosegue l’Osa – che per legge ed esami sostenuti per ottenere la licenza di caccia, deve conoscere molto bene la zoologia e le caratteristiche degli animali selvatici, credendosi minacciato, spara ad un lupo e non viene neppure tratto in giudizio. Si prospettano futuri eventi per gli animali e la loro sorte: assisteremo a casi di abbattimenti ‘difensivi' e non perseguibili di pecore aggressive, fagiani impazziti e passeri assassini?».

Stando a quanto riferito dall’imputato, il lupo si sarebbe avvicinato all’abitazione in un’area boschiva di Sassello minacciando prima il cane di famiglia e poi la moglie che gli era andata in soccorso. A quel punto si sarebbe trovato costretto a sparare per scongiurare un potenziale attacco. Fu poi lui stesso a presentarsi alla locale stazione dei Carabinieri per raccontare l’accaduto e aiutare nel recupero del corpo dando, di fatto, il via all’iter processuale che si è ora concluso con l’archiviazione.

Il lupo è specie protetta da leggi nazionali e internazionali e, come noto, negli ultimi anni è tornato a farsi vedere in buon numero sugli Appennini, In Liguria il tema è caldo, così come succede con i cinghiali, tanto che amministrazioni e associazioni stanno spingendo per l’implementazione di strumenti utili a tenerli a distanza da allevamenti e insediamenti urbani, come recinti elettrificati e cani da guardiania.

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Pietro Zampedroni
Giornalista
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