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9 Marzo 2023
17:39

Luca Santini è il nuovo presidente della Federparchi

Luca Santini è il nuovo presidente della Federparchi, la Federazione della aree naturali protette italiane. Dal 2013 è presidente del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi. Una elezione preoccupa però il mondo animalista per l'affinità col mondo della caccia.

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Il nuovo presidente di Federparchi Luca Santini

Luca Santini è il nuovo presidente della Federparchi, la Federazione della aree naturali protette italiane. L’elezione è stata approvata a larga maggioranza e dopo un'ampia discussione.

Santini dal 2013 è presidente del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, nell'Appennino tosco-romagnolo. Si tratta di una delle aree forestali più grandi del Centro Italia, nota per la sua popolazione di farfalle che comprende ben 105 specie diverse, tra cui la Parnassius mnemosyne, una più vulnerabile agli effetti del riscaldamento globale.

farfalla
Parnassius mnemosyne (Fonte: Wikimedia Commons)

Intervistato da Kodami sul conflitto tra lupi e allevatori proprio nella zone delle Foreste Casentinesi, aveva dichiarato: «Ormai è impossibile gestire l'allevamento come se non ci fosse il lupo, ma grazie al lavoro di comunicazione e formazione con gli otto allevamenti all'interno del Parco delle Foreste Casentinesi negli ultimi 5 anni ci sono stati solo 2 casi di predazione. Questo numero è praticamente irrisorio. Il Parco racchiude circa 36 mila ettari di verde e sono presenti ad oggi 13 branchi di lupi. Naturalmente il predatore è arrivato anche al di fuori delle zone protette poiché gli animali non conoscono i confini tracciati dall'uomo. In questi casi molte persone non hanno una preparazione adeguata per difendersi e non hanno gli strumenti adatti per capire il comportamento dell'animale». Per questo è nato il progetto della ShepherdSchool, una scuola per pastori e allevatori che insegna a gestire il conflitto con la fauna selvatica.

Il 60enne Santini raccoglie il testimone da Giampiero Sammuri, che ha ricoperto la carica di presidente di Federparchi per ben 10 anni, lasciando aperti dossier molto importanti come quello sui mufloni dell'isola del Giglio, nel Parco dell'Arcipelago toscano. «Con oggi, dopo 14 lunghissimi anni si conclude la mia esperienza di presidente di Federparchi – ha scritto Sammuri sui suoi profili social – Sono stati anni belli, intensi pieni di rapporti umani, di condivisioni e di esperienze. Ho imparato tantissimo girando l’Italia ed il mondo , conoscendo centinaia di persone che condividono i miei stessi interessi. Sicuramente l’esperienza più gratificante della mia vita.Grazie a tutti quelli che mi hanno aiutato e sostenuto in questo percorso e un grandissimo augurio di buon lavoro a Luca che sicuramente farà molto bene».

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Starà alla nuova amministrazione anche affrontare la deregulation sulla caccia sancita con l'approvazione dell'emendamento Far West in Legge di Bilancio 2023. Una questione su cui anche l'Unione Europea ha chiesto chiarimenti all’Italia. Secondo le modifiche apportate alla legge sulla caccia, infatti, si potrà infatti sparare anche in aree protette dato che «le attività di contenimento disposte nell'ambito del Piano non costituiscono esercizio di attività venatoria e sono attuate anche nelle zone vietate alla caccia, comprese le aree protette e le aree urbane, nei giorni di silenzio venatorio e nei periodi di divieto».

Non è la prima volta che Santini dovrà entrare nell'ecosistema della politica: è stato sindaco di Stia, provincia di Arezzo, tra  il 2004 e il 2014. Proprio in occasione della tornata elettorale è emersa l'affinità di Santini con il mondo della caccia, come ricorda oggi l'Oipa: «Il nuovo presidente di Federparchi è noto alle cronache per essere un cacciatore. Una scelta grave che potrebbe non garantire al meglio la tutela della biodiversità. La nomina di un cacciatore alla guida di Federparchi, che riunisce e rappresenta gli enti gestori delle aree protette italiane, ci preoccupa e appare in contraddizione con lo stesso Statuto dell’associazione nel cui preambolo si afferma che “le aree protette rivestono un ruolo primario nella conservazione della biodiversità”».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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