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20 Giugno 2024
10:53

L’orso bruno torna nel Trentino Orientale dopo due anni di assenza

L'orso bruno è tornato nel Trentino orientale dopo due anni di assenza dalla regione. Un giovane esemplare maschio è stato avvistato a Telve e ritenuto responsabile di danni a un apiario. Le autorità monitorano e adottano misure preventive.

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Un esemplare di orso è stato avvistato nel Trentino orientale, segnando il ritorno di questa specie nell'area dopo un'assenza di due anni. L'avvistamento è avvenuto nella malga Cere, nel Comune di Telve, intorno alle 21.30 di sera. A seguito dell'avvistamento sono stati segnalati danno a un apiario della malga Valtrighetta che si ritiene possano essere stati causati dallo stesso orso, probabilmente un giovane maschio in dispersione.

Gli esperti del Corpo forestale trentino hanno esaminato l'area e raccolto alcuni peli dell'animale così da permettere di identificarlo e determinare se proviene dalla Slovenia o dal Trentino occidentale. Tuttavia, come specifica la Provincia Autonoma in una nota, si tratta di «un’informazione considerata puramente di interesse scientifico e non rilevante ai fini gestionali».

Nel frattempo il sindaco di Telve è stato prontamente informato dell'avvistamento e del danno all'apiario. Circa due settimane fa, un altro orso era stato catturato da una fototrappola sopra Fonzaso, in provincia di Belluno, e orme sono state avvistate una settimana fa nella zona di Passo Cereda. Non si esclude che tutti questi avvistamenti possano riguardare lo stesso esemplare.

La presenza di orsi nel Trentino orientale non è un fenomeno nuovo. Dal 1999, ogni anno si sono registrate segnalazioni di giovani maschi in fase di dispersione nella zona. Questo comportamento è tipico dei giovani individui che si spostano alla ricerca di nuovi territori, e anche l'orso recentemente avvistato probabilmente segue lo stesso percorso.

Per affrontare questa situazione, il Corpo forestale trentino ha già iniziato a prendere misure preventive. Tra queste, è stato predisposto il prestito di recinzioni elettrificate agli apicoltori per proteggere gli apiari. Misure come le recinzioni elettrificate e le campagne di sensibilizzazione sono cruciali per minimizzare i conflitti e promuovere la coesistenza. Inoltre, la cittadinanza è stata invitata a segnalare qualsiasi avvistamento di orsi al numero unico di emergenza 112.

Il ritorno degli orsi in Trentino orientale evidenzia l'importanza della coesistenza tra l'uomo e la fauna selvatica. Gli orsi sono una componente importante dell'ecosistema alpino e la loro presenza è un indicatore della buona salute ambientale dell'area. La coesistenza però non è priva di sfide, come dimostrano le morti rimaste senza spiegazione riportate nel Rapporto Grandi Carnivori realizzato dalla stessa Provincia: dei nove orsi morti nel 2023, 5 sono deceduti per cause ancora «non note», nonostante i resti siano stati consegnati all'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie per gli esami di rito. Un conflitto profondo che è iniziato con la morte del 26enne Andrea Papi nei baschi sopra Caldes, in Val di Sole.

Il ritorno dell'orso nel Trentino orientale è un evento significativo che richiama l'attenzione sulla necessità di strategie di gestione efficaci e sul ruolo cruciale della collaborazione tra cittadini, apicoltori e autorità per garantire un futuro sostenibile per la fauna selvatica nella regione.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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