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5 Febbraio 2023
9:29

Lo studio che svela quale animale è in realtà il Bigfoot

Uno studio statistico americano attraverso un'analisi statistica sulla presenza dell'orso nero in Canada e Stati uniti ha comparato le segnalazioni sulla mitica creatura con quelle del passaggio degli orsi neri.

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La leggenda del Bigfoot è sempre stata fra le preferite tra quelle sorte negli Stati Uniti successivamente alla colonizzazione inglese e francese del continente nord americano, anche perché ha assunto un certo fascino folkloristico legato alla natura impervia che è possibile esplorare in alcuni parti delle estreme regioni occidentali.

Ora però un team di scienziati coordinati da Floe Foxon, del dipartimento di Statistica dell'Università di Pittsburg, promette di chiarire per sempre l'origine di questo mito che narra dell'esistenza di una peculiare popolazione di creature simili a scimmie, all'interno delle foreste sconfinate degli stati di Washington, dell'Oregon e della California negli Stati Uniti e dell'Alberta e della Columbia britannica in Canada.

L'articolo dove la Foxon presenterà i suoi risultati verrà pubblicato presto, ma è già possibile leggere un pre print sul sito della rivista bioRxiv che è solita pubblicare studi di elevata valenza scientifica in attesa della revisione finale. In questo articolo sono resi noti i risultati parziali dello studio statistico che aveva come obiettivo di mettere a confronto le segnalazioni di avvistamento della misteriosa creatura con gli areali di diverse specie animali locali conosciuti alla scienza.

Foxon si è rivolta alla Bigfoot Field Researchers Organization, che durante il corso degli ultimi decenni ha tenuto traccia di tutti gli avvistamenti della creatura a partire dal 1920, ovvero da quando il termine "Bigfoot" venne introdotto per la prima volta. A seguito delle prime riflessioni preliminari, l'equipe di studiosi si è resa conto molto presto che esisteva solo una specie tanto grande che poteva essere presente in tutti gli Stati menzionati dall'elenco delle segnalazioni: l'orso nero (Ursus americanus).

Non è la prima volta che l'orso "viene accusato" di aver lasciato tracce all'interno delle foreste che successivamente vengono interpretati dagli appassionati come segni del passaggio di Bigfoot, la cui "descrizione" è quella di un grosso predatore, nero, capace di lasciare impronte massicce sul suolo bagnato e di ergersi in piedi e di camminare per alcuni metri in posizione bipede. Foxon dunque ha confrontato la distribuzione storica di questa specie all'interno del territorio americano con gli spostamenti segnalati della popolazione di Bigfoot nelle regioni confinanti tra i due paesi, ottenendo un risultato chiaro.

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Secondo i risultati statistici, dovunque siano presenti (o lo siano stati) un numero abbastanza grande di orsi neri è avvenuto almeno un avvistamento di Bigfoof ogni circa 900 orsi. Da ciò la conclusione: il Bigfoot è una creatura prodotta dalla fantasia dell'uomo che trae origine dalle segnalazioni sfuggenti di molti orsi neri diversi o dalle tracce che si lasciano alle spalle, muovendosi nel terreno smosso o strofinandosi contro la corteccia degli alberi.

«Gli avvistamenti di Bigfoot erano associati in modo statisticamente significativo alle popolazioni di orsi – dichiara Foxon all'interno del comunicato che ha pubblicato presso il sito bioRxiv – in modo tale che, in media, è previsto un "avvistamento" ogni poche centinaia di orsi. Sulla base di tali considerazioni statistiche è probabile che molti presunti avvistamenti appartengono in realtà a specie conosciute erroneamente identificate».

La ricercatrice è molto avvezza a questa tipologia di studi. Già il mese scorso infatti aveva proposto un articolo, sempre su bioRxiv, che prendeva in considerazione la possibilità che il mostro di Loch Ness fosse in realtà una specie di anguilla gigante sconosciuta, contrariamente alla teoria classica che prende invece in considerazione per quest'altro animale del folkore moderno il plesisauro.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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