rubrica
Kodami Call

Le immagini del lupo che caccia i cinghiali catturate dalle fototrappole. L’autore: «Rispettare sempre gli animali senza disturbarli»

La scena di caccia è stata ripresa da Giacomo Cellini all'interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. L'autore ha raccontato a Kodami come ha ripreso la scena e soprattutto come bisogna approcciarsi al fototrappolaggio naturalistico.

10 Gennaio 2023
11:46
2.526 condivisioni
Stai leggendo Kodami Call non perderti altri contenuti di Kodami
Immagine

Un lupo sfreccia velocissimo proprio davanti alla fotocamera nascosta, mentre un gruppo molto agitato di cinghiali grugnisce pattugliando la zona e sparpagliandosi rapidamente in tutte le direzioni. È la spettacolare scena di caccia ripresa da una fototrappola all'interno del versante forlivese del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, in Emilia-Romagna.

Immagine

L'autore del video è Giacomo Cellini, appassionato di fototrappolaggio e autore del sito web fototrappolaggionaturalistico.it, uno dei punti di riferimento in Italia per gli appassionati del settore. «Quasi certamente il lupo stava inseguendo un piccolo, una delle sue prede preferite – racconta a Kodami Cellini – In questo periodo c'è una grande abbondanza di ghiande che attirano molti cinghiali, ma molto probabilmente i cinghiali hanno vinto questo round e il predatore è rimasto a bocca asciutta».

Da quando gli "eterni rivali" lupi e cinghiali hanno ripopolato naturalmente boschi e campagne un po' in tutto il Paese, scene del genere sono diventate sempre più frequenti, tuttavia è solo grazie all'occhio nascosto di una fototrappola, all'esperienza di chi la posiziona e anche a un pizzico di fortuna che è possibile riuscire a catturarle: «Mi occupo di fototrappolaggio in collaborazione con parchi, enti, associazioni ed esperti ormai da diversi anni – continua Cellino – E conosco i sentieri, le tracce e le abitudini degli animali, ma per riprendere scene del genere ci vuole sempre anche tanta fortuna».

Oggi la tecnologia permette praticamente a tutti di accedere facilmente a una fototrappola, anche a basso costo, ma bisogna però sempre ricordare che esistono delle regole e – soprattutto – un'etica da rispettare per poterle utilizzare. «Le fototrappole sono un sistema molto poco invasivo che consente di fotografare, filmare e studiare gli animali senza disturbarli o interferire troppo con l'ambiente – sottolinea Giacomo Cellini – Occorre però ricordare che servono permessi e autorizzazioni dai proprietari terrieri e dai parchi, che vanno segnalate con appositi cartelli e soprattutto che non si dovrebbero usare solamente per ottenere qualche scatto da condividere sui social. Quello che a me non piace è fare foto o video fini a loro stessi o per ottenere like e visualizzazioni facili. Bisognerebbe farlo esclusivamente all’interno di progetti, è questa la cosa più importante».

Spesso la fotografia naturalistica, anche quella attraverso fototrappole, può essere un potenziale elemento di disturbo per la fauna selvatica. «Non si dovrebbero mai usare esche o cibo per attirare gli animali, oppure posizionare le camere davanti a tane o nidi, mettendo così a rischio la riproduzione – spiega ancora Cellini – Il messaggio che vorrei trasmettere col mio lavoro e il mio sito è soprattutto quello di far capire alle persone che se si vuole entrare nel mondo del fototrappolaggio bisogna farlo sempre in collaborazione con parchi, istituzioni, associazioni e naturalisti. L'obiettivo principale deve sempre essere quello della raccolta dati utile ad ampliare le conoscenze scientifiche o a perseguire la conservazione degli animali».

Molti animali, soprattutto i mammiferi, sono elusivi, si muovono soprattutto di notte e perciò vengono studiati anche o prevalentemente attraverso le fototrappole. Sono perciò uno strumento indispensabile per conoscere quanti e quali animali ci sono in un determinato territorio o per seguirne comportamenti e spostamenti. Come sta accadendo, per esempio, con lo sciacallo dorato, che a partire dalle regioni del Nord-Est sta pian piano colonizzando anche l'Italia centrale.

«Ci sono tantissime associazioni, gruppi di ricerca o progetti che hanno bisogno di una mano – conclude Giacomo Cellini – Il mio consiglio a chi vuole approcciare a questo mondo, che sia nel proprio terreno oppure no, è perciò quello di partire da lì: contattate persone esperte, parchi o studiosi e aiutateli a monitorare e a raccogliere dati in modo etico e rispettoso degli animali. È questa la cosa più importante del fototrappolaggio naturalistico». E magari potreste essere voi i prossimi a filmare un lupo, uno sciacallo o un raro gatto selvatico.

Avatar utente
Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views