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13 Ottobre 2023
13:07

Le formiche hanno seri problemi con la plastica e non è una buona notizia per nessuno

Per la prima volta nella storia, un team di ricercatori spagnoli ha osservato delle formiche intrappolate nella plastica, una condizione che le ha portate alla morte. L'origine di questa plastica è ancora misteriosa, ma desta particolare allarme.

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Le formiche sono responsabili della diffusione dei semi di milioni di piante e fungono da base della catena alimentare per centinaia di ecosistemi diversi. Per questo desta particolare attenzione un articolo, uscito lo scorso settembre su Ecological Entomology, che dimostra come l'inquinamento e l'abbandono della plastica hanno iniziato a provocare pesanti effetti sulle colonie di questi insetti.

La scoperta del fenomeno si deve ai tre autori della ricerca – Álvaro Luna, Armand Rausell-Moreno e J. Manuel Vidal-Cordero – che per primi in tutto il mondo hanno cominciato ad approfondire gli effetti della plastica sugli insetti, prendendo soprattutto in considerazione le specie responsabili dell'impollinazione delle piante e alla germinazione dei semi. Il loro intento all'inizio era tuttavia un altro. Stavano infatti studiando l'entomofauna dell’isola vulcanica di La Palma, alle Canarie quando, studiando al microscopio alcuni degli esemplari raccolti (ben 113), si sono resi conto che diversi erano completamente avvolti da misteriosi filamenti rossi e neri che più tardi avrebbero identificato come dei polimeri.

All'inizio gli scienziati hanno pensato che potessero provenire dagli strumenti utilizzati per il prelievo in natura, ma dopo essersi assicurati che non era così, hanno cominciato a sospettare che i filamenti appartenessero ai cumuli di plastica abbandonata sulle isole. Un fenomeno abbastanza grave, anche perché al centro dell'isola di La Palma c'è il grande Parco nazionale della Caldera de Taburiente, considerato uno degli scrigni di biodiversità più importanti e antiche della Spagna.

Nell'articolo si può leggere che le specie di formiche intrappolate in questi polimeri appartengono a Lasius grandis e a una specie del genere Monomorium. Oltre ad essere avvolti, sembravano anche aver patito le conseguenze dell'ingestione della plastica, seppur questa deduzione debba essere ancora confermata dai ricercatori. Attualmente la teoria fornita da Luna, Rausell-Moreno e Vidal-Cordero afferma che questi animali stavano tranquillamente esplorando il loto territorio naturale quando di sono trovati dinnanzi ad un cumulo anche abbastanza sottile di plastica su cui hanno cominciato a camminare. Questo ha portato le loro zampe a rimanere ingarbugliate fra i filamenti di plastica e nel tentativo di liberarsi hanno peggiorato la situazione, compiendo più volte delle piroette tra gli strati di plastica. Tale comportamento non ha fatto altro che condannare gli insetti che nel tentativo di liberarsi hanno probabilmente anche cercato di mangiare il filamento, per loro tossico.

Secondo gli esperti, le formiche di La Palma rappresentano uno dei primi esempi noti di invertebrati terrestre morti a causa dell'inquinamento e per la plastica. Un sintomo del problema che presto potrebbe colpire anche tante altre comunità e centinaia di altre specie in giro per il globo. «In questi ultimi 15 anni, abbiamo acquisito enormi conoscenze su come le plastiche risultano un problema per gli ecosistemi marini, ma è tempo di comprendere che le microplastiche possono colpire anche altri sistemi e che dobbiamo ampliare il nostro orizzonte di studi per ottenere una prospettiva più ampia» ì, ha chiarito Luna, che oltre a essere primo autore della ricerca è anche docente all’Università Europea di Madrid.

La plastica che ha avvolto queste formiche rappresenta un serio problema per le loro colonie, visto che i campioni sono stati effettuati a ridosso degli ingressi dei formicai. Può provenire poi da ovunque: infatti potrebbe essere stata trasportata dal vento o arrivare da dei cumoli di immondizia nascosta, vicino alla cima del vulcano di La Palma. Può provenire anche dai sentieri escursionistici o dalle tasche dei turisti che spesso si lasciano "sfuggire" dei rifiuti a terra. O potrebbe perfino giungere sul posto direttamente dal mare, che  può essere considerata la sorgente da cui arrivano silenziosamente grandi quantità di microplastiche per le correnti.

Sicuramente l'impatto della plastica sulle formiche è stato negli ultimi anni poco considerato ed è per questo che i tre ricercatori spagnoli chiedono ai loro colleghi internazionali di cominciare a studiare questo argomento, così da avere una bibliografia di confronto e iniziare a proporre delle soluzioni a questo problema.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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