episodio 8

Le abilità e i segreti degli scoiattoli: dai salti impossibili alla guerra tra grigi e rossi

Perché gli scoiattoli si muovo in modo "scattoso"? Cosa mangiano? È vero che riescono persino a volare? Vi spieghiamo le abilità (e i segreti) dello scoiattolo.

15 Settembre 2023
20:00
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I video che girano di più sul web sono di persone che fanno avvicinare gli scoiattoli offrendogli loro del buon cibo: questo è il tipo di comportamento più dannoso che ci sia. Lo scoiattolo potrebbe sembrare un animale “banale”, eppure ci sono tante cose da sapere su di lui: anche perché gli scoiattoli possiamo trovarli in giardino così come nei parchi delle nostre città. Vediamo quindi nel dettaglio quali sono le caratteristiche dello scoiattolo e quali sono i comportamenti da assumere nei suoi riguardi.

Le tipologie di scoiattolo

Esistono tre diverse tipologie di scoiattolo. Partiamo dagli scoiattoli arboricoli, dal nome arbor, "albero", che ci suggerisce già dove li possiamo trovare: tra i rami. La loro agilità è semplicemente sbalorditiva, corrono a testa in giù grazie a due attributi fisiologici unici: artigli affilati come rasoi e articolazioni della caviglia che possono ruotare fino a 180°. Quando uno scoiattolo affonda le sue unghie nel ramo di un albero può ottenere una presa talmente forte che può rimanere aggrappato solo con le zampe posteriori e restare appeso con i piedi rivolti in una direzione e il corpo nell’altra.

La seconda tipologia, invece, è quella degli scoiattoli terricoli: a differenza degli arboricoli, vivono in sistemi di tunnel sotterranei che spesso hanno l'aspetto di un vero labirinto. In questi tunnel, poi, i terricoli creano delle tane dove si rifugiano per andare in letargo.

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Infine, ci sono gli scoiattoli volanti, anche se a differenza di ciò che suggerisce il nome non volano davvero: bensì, planano. Gli scoiattoli volanti raggiungono un punto elevato (spesso la cima di un albero) e si lanciano, usando una membrana speciale, il “patagio”, che si estende tra le zampe anteriori e posteriori che fanno un effetto paracadute. Con questo sistema riescono a coprire anche distanze di 1 km.

Come si muovono gli scoiattoli

Che siano arboricoli, terricoli o volanti, comunque, gli scoiattoli hanno un modo di muoversi davvero riconoscibile. Lo fanno sempre in modo frettoloso, quasi “scattoso”, perché fuggono dai pericoli: ricordiamoci che sono pur sempre delle prede del resto. Per farlo, hanno elaborato più modi di correre e tra le tecniche più curiose c’è la corsa “a zig zag”, detta “corsa evasiva” e poi quella più efficace e spettacolare dove eseguono salti molto lunghi: gli scoiattoli usano le zampe posteriori per darsi lo slancio e la coda come timone. Questi balzi sono talmente veloci e silenziosi che potrebbero farli sopra di noi e non ci renderemmo conto di niente.

Tuttavia, non pensiate che gli scoiattoli passino tutta la vita a fuggire e basta. Possono anche sfidare il "nemico". Il segnale più comune in questo caso è quello di battere le zampe posteriori – ve lo ricordate Tamburino di "Bambi"? – con un colpo di coda finale, segnale che sono pronti allo scontro. Se invece uno scoiattolo arriva al punto di assalire, saltando addosso, potrebbe essere perché si è un po’ troppo vicini al nido, il ché causa il panico in lui. I nidi di scoiattolo si possono riconoscere: dalla loro forma sferica, ben visibile dall'esterno, composti da rami secchi, duri e resistenti. L'interno lo adornano con un’imbottitura di teneri vegetali, minuziosamente tagliata con i loro dentini e solitamente li troviamo nelle biforcazioni dei rami, perché è zona la più stabile per resistere al vento.

Quanti e quali scoiattoli ci sono in Italia?

Abbiamo visto in generale come e dove possono vivere gli scoiattoli ma quanti e quali sono quelli che vivono in Italia? L'unica specie che si dovrebbe avvistare sul territorio italiano è Sciurus vulgaris, o scoiattolo rosso, quello originario proprio dell’Europa. Ma in Italia si trovano anche gli scoiattoli grigi nordmaericani, lo Sciurus carolinensis. C'è in realtà anche un altro scoiattolo tipico italiano, si tratta dello scoiattolo del Pollino (Sciurus meridionalis), riconoscibile dal pelo completamente nero ad eccezione di una bacchia bianca sul sottogola: vive esclusivamente nei boschi della Calabria e della Basilicata: ecco perché viene definito "specie endemica".

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Ad oggi la popolazione di questa specie è in crescita, al contrario di quella dello scoiattolo rosso. Ma perché lo scoiattolo rosso sta scomparendo? Tutta colpa dello scoiattolo grigio! La competizione tra grigi e rossi si fonda sul principio dei "ladri di noccioline”. Di fatto, il grigio è un ladro inarrestabile, con una destrezza sfacciata riesce a rubare tutte le scorte invernali allo scoiattolo rosso, lasciando lui e i suoi piccoli senza cibo. Ma agire sui neonati vuol dire andare a bloccare sul nascere l’incremento di una popolazione.

Come arginare il problema? Le Regioni stanno seguendo le misure del Piano nazionale di gestione dello Scoiattolo grigio. Ci sono misure di monitoraggio, di salvaguardia, come anche piani di eradicazione della specie nordamericana. Prima di arrivare a parlare dei piani di eradicazione però, dovremmo lavorare sulle problematiche per cui si è arrivati a pensare ad interventi così estremi che, idealmente, dovrebbero essere adottati come ultima risorsa. Altrimenti rischiamo di affrontare un tema di questa complessità in modo molto superficiale e, manifestazioni contro l’eradicazione o meno, a pagare saranno sempre le altre specie, la cui sola colpa è quella di essere stati introdotti in un nuovo ambiente dove hanno fatto quello che farebbe qualsiasi organismo: cercare di sopravvivere.

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