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18 Gennaio 2022
10:54

La storia di Bran e Gea, i due lupi feriti che condividono il percorso di cura

Il lupo Bran è stato trovato in Umbria da un'associazione e portato al centro di recupero Monte Adone, in Emilia Romagna: qui ha incontrato Gea, una lupa con cui adesso sta condividendo il percorso di cura e riabilitazione.

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Credit: Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica – Monte Adone

Una storia di «unione, collaborazione e condivisione»: così gli operatori del Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica Monte Adone, in Emilia Romagna, hanno definito l’incontro tra il lupo Bran, trovato gravemente ferito da alcuni volontari nell'area dell'Altotevere, in Umbria, e della lupa Gea, anche lei trovata ferita.

Bran – che gli operatori del centro hanno soprannominato Umberto – e Gea si sono incontrati proprio nel centro Monte Adone. Un incontro che ha portato a una prima timida conoscenza e poi alla totale accettazione, tanto che oggi condividono la riabilitazione e sembrano darsi forza e supporto a vicenda.

«In questo momento storico così difficile i maestri più grandi per noi sono gli animali che abbiamo il privilegio di curare ogni giorno, coloro che ci regalano semplici ma importanti lezioni che dovrebbero essere d’ispirazione», hanno esordito dal centro condividendo una foto di Bran e Gea accoccolati vicino: «Provenienti da due territori diversi, entrambi trovati gravemente feriti, al Centro Fauna Monte Adone si sono incontrati e stanno condividendo il loro percorso di cura. E forse a volte è proprio in questa condivisione sincera, nell’essere vicini supportandosi con piccoli gesti, che troviamo la forza di superare le difficoltà e andare avanti ogni giorno nelle nostre battaglie».

Bran era stato trovato dai volontari di Wildumbria lo scorso 20 dicembre: nascosto in mezzo a una macchia boschiva, aveva una ferita alla testa e una frattura del bacino, oltre a una serie di ematomi che avevano confermato l’ipotesi fosse stato vittima di investimento. Trasferito all’ospedale di Perugia, era stato poi preso in carico del centro Monte Adone, non prima che la sua storia facesse il giro dei social consentendo all’associazione di raccogliere ben 5.000 euro tramite donazioni per assicurargli le migliori cure. Sia Bran sia Gea, una volta ristabiliti, potranno essere reimmessi nel loro habitat naturale.

Monte Adone, i lupi e il progetto "Just Freedom"

Il centro Monte Adone è uno dei tre centri convenzionati con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ed è operativo 24 ore su 24, ogni giorno dell’anno, nel recupero della fauna autoctona ed esotica trovata ferita, in difficoltà e/o sequestrata dalle autorità giudiziarie per maltrattamento, commercio e detenzione illeciti.

L’attività del centro è interamente gestita da volontari, e dal 2003 può contare anche sul supporto dei volontari selezionati per i Progetti annuali di Servizio Civile Nazionale che coinvolgono ragazzi e ragazze da tutta Italia. Al centro operano inoltre anche biologi, naturalisti e veterinari che nella maggioranza dei casi collaborano anche loro a titolo volontario. Monte Adone porta avanti numerosi progetti che coinvolgono specie animali, ma si è specializzato soprattutto sui lupi. Dal 2014 è attiva un'intera parte strutturale dedicata al Progetto Lupo Monte Adone, "Just Freedom", una delle prime aree in Europa completamente dedicata alla cura e alla riabilitazione dei lupi e supportata da soli fondi privati.

È proprio in questa struttura che stanno trascorrendo le loro giornate Bran e Gea. Just Freedom sorge infatti in una zona isolata e protetta del centro, ed è costituita da una struttura di prima accoglienza (a temperatura controllata) ideata per ospitare i lupi durante il periodo di cura e terapia. La struttura comprende un’infermeria, dove i veterinari possono effettuare i necessari controlli senza spostare gli animali, e tre box di degenza dai quali, tramite un’apertura scorrevole, i lupi hanno l’accesso diretto ad un’area esterna di degenza e ambientamento. Il Progetto Lupo non si limita però all'accoglienza, alla cura e alla riabilitazione dei lupi, ma è finalizzato anche a portare avanti un'attività di monitoraggio in natura degli esemplari riabilitati e rilasciati sul territorio in collaborazione con il Wolf Apennine Center. A questo si aggiunge anche la parte dedicata all'educazione e alla divulgazione scientifica, che ha l'obiettivo di «contribuire alla mitigazione dei conflitti, reali e potenziali, tra questo predatore e le categorie più sensibili».

Proprio con l'idea di facilitare il rapporto tra il lupo, ormai tornato in pianta stabile a popolare vaste zone del territorio italiano, e gli insediamenti umani, il centro Monte Adone ha lanciato con il Wolf Apennine Center un'altra iniziativa, fornendo ai pastori cibo necessario al mantenimento di cani da guardiania in grado di fronteggiare il lupo e difendere le greggi in maniera naturale.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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