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26 Gennaio 2023
12:06

La rigenerazione inaspettata dei ragni marini

Alcuni animali riescono a rigenerare alcune parti perdute del loro corpo e in questa corta lista di specie si sono aggiunti anche i picnogonidi, i cosiddetti ragni marini.

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Alcuni animali riescono a rigenerare completamente alcune parti del loro corpo, dopo averle perse per le motivazioni più svariate. I casi più famosi sono la rigenerazione della code di alcune lucertole e la rigenerazione completa del corpo delle planarie, vermi piatti capaci di formare ex novo un nuovo organismo a partire da un piccolo gruppo di cellule.

Anche alcuni artropodi possiedono però questa capacità e un nuovo studio pubblicato su PNAS ha approfondito il loro modo di affrontare la rigenerazione, studiando i picnogonidi, meglio noti come ragni marini: un gruppo di animali piuttosto misterioso e poco conosciuto.

Queste creature infatti riescono a rigenerare parti quasi complete del loro corpo, ricostituendo muscoli, organi digerenti, esoscheletro, organi riproduttivi e l'ano come è possibile osservare in alcune foto scattate della specie Pycnogonum litorale.

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Un picnogonide, conosciuti anche come "ragni marini"

L'autore principale dello studio, Georg Brenneis, dell'università di Vienna, aveva notato anni fa come le capacità di recupero di questa specie a seguito di mutilazioni fossero molto più complesse rispetto a quello che si credeva. Così ha deciso di allevare un gruppo di P. litorale e dopo averne ferito per sbaglio un giovane esemplare con il forcipe dopo la nascita, ha potuto osservare che il soggetto era in grado di ricostituire le parti mancanti. «L'esemplare per quanto fosse ferito non era morto. Si stava muovendo, quindi l'ho separato dal resto del gruppo e l'ho continuato ad ossercare», ha spiegato Brenneis.

Dopo pochi mesi l'animale era ancora vivo e aveva già un paio di zampe in più. E anche se era giovane e doveva impiegare buona parte dell'energia per ricostituire le parti del corpo mancanti, lo sviluppo del resto dell'organismo verso la forma adulta è avvenuto naturalmente. Alla fine, dopo circa 10 mesi, l'animale era di nuovo completo, per quanto gli arti nuovi fossero sottodimensionati.

Insieme a questo primo esemplare, Brennis e la sua equipe hanno così cominciato a osservare la rigenerazione in altri 19 ragni marini e il dato è stato confermato. Quasi tutti i picnogonidi infatti sono risultati capaci di riprodurre le parti delle loro metà inferiori, a seguito di incidenti e amputazioni, anche se il processo non è risultato sempre perfetto.

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Un esemplare che ha rigenerato parti del corpo

La cosa curiosa è che questa proprietà sembra essere presente solo negli esemplari giovani di P. litorale. Nessuno infatti dei quattro adulti a cui Brennis ha arrecato piccoli tagli non letali è stato in grado di rigenerarsi. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che gli adulti, in quanto tali, hanno concluso il loro processo di sviluppo e non compiono più la muta. Gli animali comunque che non hanno potuto rigenerare le loro parti mancanti sono comunque sopravvissuti e hanno continuato a vivere senza problemi. Seppur con solo quattro zampe invece che otto, i soggetti erano capaci di alimentarsi, cacciare e muoversi senza apparente difficoltà.

«A seconda del livello di amputazione – affermano Brennis e gli altri scienziati nel loro articolo – si sviluppano fenotipi normali o forme a sei zampe. Sorprendentemente, anche gli animali giovanili non normodotati riacquistano la funzionalità riproduttiva mediante formazione di genitali. La scoperta di modelli rigenerativi così complessi in un artropode esistente sfida la perdita evolutiva finora ampiamente ipotizzata della rigenerazione durante l'evoluzione degli ecdisozoi (gli invertebrati capaci di fare la muta)».

A questo punto della ricerca, Brennis e la sua equipe desiderano studiare i processi molecolari che portano questi animali a compiere la rigenerazione. Si dichiarano però già abbastanza soddisfatti relativamente ai risultati di questa prima fase poiché hanno indirettamente dimostrato già la plasticità di questa specie nell'affrontare le avversità e le menomazioni fisiche, anche negli esemplari che si sono dimostrati incapaci di rigenerarsi.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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