video suggerito
video suggerito
21 Novembre 2023
15:00

La battaglia per tornare in mare della tartaruga Caterino, salvata al largo di Lacco Ameno

Caterino è un esemplare adulto di tartaruga Caretta caretta, notato da un diportista mentre nuotava in superficie. Subito soccorso grazie a una vera e propria mobilitazione, è stato trasferito al Turtle Point della Stazione Zoologica Anton Dohrn, dove è emerso uno pneumoceloma. Prima di tornare in mare, dovrà tornare autosufficiente.

622 condivisioni
Immagine

L'hanno chiamato Caterino, in omaggio alla dottoressa Caterina Iacono dell'Area Marina Protetta Regno di Nettuno, che ha coordinato le operazioni di salvataggio: un esemplare adulto di tartaruga Caretta caretta, notata mentre nuotava in superficie, con evidente difficoltà, nel mare di Lacco Ameno, e subito recuperato.

A notare la tartaruga è stato il diportista Giovangiuseppe Iodice, che capendo la situazione l'ha subito segnalata al personale dell’Area Marina Protetta e alla Guardia Costiera. Recuperata grazie a un’operazione sinergica tra l’ente parco e il corpo delle Capitanerie di Porto, al comando del tenente di vascello Antonio Magi, l'esemplare è stato trasferito a Napoli a bordo di un aliscafo e di lì a Portici, dove le è stato inizialmente assegnato il nome di Caterina, omaggio appunto alla dottoressa Iacono.

La Caretta caretta è stata presa in cura dal Turtle Point della Stazione Zoologica Anton Dohrn e visitata. Gli esami hanno evidenziato che si tratta di un maschio – da qui il cambio di nome in "Caterino" – e purtroppo anche uno pneumoceloma, una lacerazione della pleura che le ha causato l'ingresso di aria nel polmone, in parte compromesso. Non è chiaro che cosa le abbia causato la lacerazione, ma è possibile che abbia ingerito un corpo estraneo, come per esempio un amo o una lenza, che ha provocato la lacerazione. Sulla base di come andranno i prossimi giorni, e delle prossime visite, è possibile che Caterino debba essere sottoposto a un delicato intervento chirurgico, e avrà sicuramente bisogno di un lungo periodo d tempo di degenza e recupero per tornare pienamente autosufficiente. Gli operatori dell'Area Marina Protetta, però, sono fiduciosi del buon esito della sua disavventura.

«Ha funzionato ancora una volta l’asse tra pescatori, area marina e guardia costiera – ha detto Antonino Miccio, direttore del Regno di Nettuno – Contiamo di restituire presto la libertà, con una iniziativa pubblica, a questo splendido animale, ambasciatore della biodiversità del nostro mare».

Avatar utente
Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views