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9 Febbraio 2024
16:33

Il timido e incerto ritorno del giaguaro negli Stati Uniti, nonostante il muro di Trump

Una foto testimonia il timido ma fiero ritorno del giaguaro tra le montagne dell'Arizona, negli Stati Uniti. Questi animali un tempo erano numerosi nel sud-ovest americano, ma a partire dagli anni 60 furono cacciati in maniera massiccia fino all'estinzione locale.

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Un giaguaro fotografato in Arizona. Foto da Wikimedia Commons

La sua sagoma possente e maestosa si è manifestata all'alba, catturata dalle fototrappole nascoste. Così una foto testimonia il timido ma fiero ritorno del giaguaro tra le montagne dell'Arizona, negli Stati Uniti. «È stato un momento di euforia», ha raccontato Emily Burns dell'associazione conservazionista Sky Island Alliance dell'Arizona. L'immagine catturata dalla ONG testimonia il silenzioso ma potente ritorno del grande predatore in un'area da cui mancava da decenni. Un ritorto certamente gradito e fondamentale per il futuro della specie, che tuttavia è ancora parecchio nebuloso e incerto.

I giaguari un tempo erano numerosi nel sud-ovest americano, ma a partire dagli anni 60 furono cacciati in maniera massiccia fino all'estinzione locale. Solo negli anni 90 il grande ed elusivo predatore ha cominciato a riapparire occasionalmente nelle aspre catene montuose delle Sky Islands tra il New Mexico e l'Arizona. Ora, una serie di avvistamenti recenti tra le Whetstone Mountains, dove la specie non veniva avvistata dal 2011, segnano una nuova significativa tappa verso il ritorno definitivo negli USA di questo maestoso e minacciato mammifero.

Tuttavia, numerose minacce e ostacoli ancora persistono e non sarà affatto semplice ristabilire una popolazione di giaguari stabile e vitale. Questi grandi felidi, abituati a muoversi su territori enormi, si trovano infatti ad affrontare la continua perdita di habitat, la temperatura in costante aumento e soprattutto il muro al confine col Messico voluto dall'amministrazione Trump, che ha letteralmente tagliato in due corridoi naturali per la specie e che rappresenta una barriera invalicabile nel bel mezzo di un'area di espansione fondamentale.

Nel novembre 2023, Sky Island Alliance è riuscita comunque a catturare una foto di un giovane maschio che cammina lungo un pendio boscoso nelle remote montagne di Whetstone, nel sud dell'Arizona. La foto, diffusa in esclusiva dal Guardian, rappresenta il quinto avvistamento di giaguaro registrato negli Stati Uniti solamente lo scorso anno. A dicembre poi, una telecamera di sorveglianza ha anche registrato un video dello stesso giaguaro tra le montagne di Huachuca City, più a sud, mentre probabilmente si dirigeva verso il confine con il Messico.

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Il ritorno in pianta stabile del giaguaro è reso molto difficile dal muro voluto da Trump al confine col Messico

Le montagne di Whetstone e Huachuca fanno parte delle cosiddette Sky Islands, una serie di picchi rocciosi che emergono tra le nuvole dal deserto del nord del Messico e del sud-ovest degli Stati Uniti. Queste montagne offrono un habitat molto favorevole per i giaguari e ospitano una biodiversità tra le più ricche di tutti gli Stati Uniti. Tuttavia, i movimenti gli scambi tra le popolazioni sono resi molto difficili dalla costruzione del muro iniziata sotto la presidenza di Donald Trump e continuata sotto quella di Joe Biden, nonostante l'opposizione di quest'ultimo.

Il muro al confine col Messico non minaccia però solo i giaguari, ma tantissime altre specie in pericolo, come l'ocelot, il lupo messicano e l'antilocapra di Sonora. Questi animali, e molti altri, sono stati duramente colpiti dal muro che si estende per quasi 364 km lungo il confine dell'Arizona. La barriera costringe infatti la fauna a spendere molte più energie per essere aggirata o per cercare e raggiungere nuovi habitat favorevoli, prede e persino l'acqua, risorsa sempre più instabile nel sud-ovest a causa della siccità esacerbata dai cambiamenti climatici.

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Il muro al confine tra Messico e Stati Uniti

Krista Schlyer, fotografa e autrice che ha trascorso 15 anni a documentare il costo umano e ambientale del muro al confine, ha raccontato al Guardian di essere stata più volte testimone delle difficoltà che animali umani e non incontrano ogni giorno lungo la barriera. Ha fotografato animali morti o rimasti intrappolati nel tentativo di superare la barriera e ha visto gruppi di pecari, animali simili a cinghiali, annusarsi e muoversi freneticamente avanti indietro mentre nel mezzo c'era il muro a dividerli.

Il futuro dei giaguari nelle montagne degli Stati Uniti e non solo rimane perciò parecchio incerto, ma il loro timido e silenzioso ritorno rappresenta una speranza a cui aggrapparsi per il futuro della biodiversità della regione. Affinché questa riconquista possa però diventare stabile e definitiva, sarà fondamentale proteggere gli ultimi corridoi naturali e mitigare in qualche modo l'impatto del muro di confine. Solo così potrà esserci un futuro sicuro tra le "isole del cielo" per questi magnifici e minacciati predatori.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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