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Ieri, 28 Febbraio, a Palazzo delle Aquile, sede del Comune di Palermo, è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra Il Comune di Palermo, il Lions Club Palermo Leoni e l’Ordine dei Medici Veterinari.
Il protocollo si inserisce nell’ambito del progetto “Fidati di Fido”, deliberato dal Lions Club di Palermo, rivolto alla riduzione del tempo di permanenza degli animali in canile con contestuale potenziamento delle adozioni sul territorio e al miglioramento della consapevolezza del rapporto tra uomo e animale nella fascia di popolazione in età scolare.
Il Lions Club, associazione filantropica e di assistenza alle comunità locali, da sempre sensibile alla tutela, salvaguardia e valorizzazione delle tematiche che riguardano il rapporto uomo-animale-ambiente, aveva già avviato nel mese di maggio 2022, presso la sede di Palermo, una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi, al fine di supportare l’amministrazione Comunale e la cittadinanza nella gestione del fenomeno del randagismo e delle adozioni di animali.
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Dal sito ufficiale del Comune di Palermo si leggono le dichiarazioni del Sindaco di Palermo Roberto Lagalla riguardo all’avvio del progetto: «Questa iniziativa, finalizzata alla prevenzione e al contrasto del randagismo, ha un importante scopo sociale ed educativo e sono certo che gli istituti scolastici palermitani risponderanno positivamente aderendo a un progetto utile per la promozione della conoscenza dei diritti degli animali e di tutela del loro benessere».
Ecco le previsioni del protocollo e la suddivisione delle competenze di ogni parte firmataria:
- Il Comune di Palermo dovrà raccordarsi con le associazioni per la protezione degli animali, regolarmente iscritte nel registro del Terzo settore, che intendano partecipare alle attività del progetto, occupandosi del prelievo sul territorio dei cani vaganti e senza pet mate, della conduzione degli stessi presso il presidio sanitario dell’ASP per le operazioni di identificazione e sterilizzazione e per il successivo affido.
- Il Comune si impegnerà, inoltre, ad autorizzare l’ASP di Palermo a identificare, come cani di proprietà del Comune, i cani vaganti prelevati in territorio; a promuovere il protocollo nelle sedi più opportune, e in particolare negli istituti scolastici e in altre istituzioni pubbliche; a informare la cittadinanza, dando massimo risalto alle finalità del progetto; a coinvolgere i dirigenti scolastici delle scuole comunali che provvederanno, tramite di Lion Club, all’accoglimento dei cani con elevato indice di adottabilità, nelle strutture scolastiche e istituzionali, definendo apposita progettualità per la cura e la conoscenza del cane, avvalendosi della consulenza dell’Ordine dei Medici Veterinari di Palermo.
- Il Lions Club, invece, si assumerà l'onere di corrispondere alle associazioni coinvolte, a titolo di rimborso spese, 50 euro per ogni cane prelevato, non identificato e non sterilizzato, sul territorio del Comune di Palermo ed ulteriori 30 euro alle stesse associazioni per ogni soggetto canino dalle stesse affidato o adottato presso ente o privato cittadino, fino a esaurimento della disponibilità del fondo.
- Il Comune di Palermo e il Lions Club di Palermo coordineranno le attività del progetto avvalendosi delle conoscenze mediche e scientifiche dei Veterinari di Palermo, soggetti che possono parlare alla comunità del corretto rapporto tra uomo e animale e del rispetto dell’etologia e della natura di ogni individuo.
L’accordo ha riscosso l’approvazione di molte associazioni attive nel volontariato animalista che da anni ormai, a Palermo, lottano per assicurare una maggiore tutela a tutti gli animali e soprattutto ai cani e ai gatti vaganti sul territorio.
«Ringrazio tutti gli attori coinvolti nel progetto per la sensibilità dimostrata e la disponibilità nel voler contribuire a ridurre il numero di cani abbandonati per strada – ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali, Rosalia Pennino – adoperandosi per il loro benessere e per il loro reinserimento, contribuendo, inoltre, a una piena assunzione di responsabilità da parte dei cittadini sul fenomeno del randagismo».
