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21 Marzo 2024
15:19

Il compagno di Oprah Winfrey mangia polpo tutti i giorni. Peta: «Più compassione per questi incredibili animali»

Alle dichiarazione della conduttrice statunitense Oprah Winfrey sul fatto che il suo compagno mangiasse quotidianamente carne di polpo si è opposta Peta, l'organizzazione no profit in difesa dei diritti degli animali.

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Oprah Winfrey, famosa conduttrice televisiva statunitense, ha rivelato in una recente intervista che il pasto preferito del compagno e che è sempre presente nel loro frigorifero è il polpo.

Il 15 marzo scorso la Winfrey era ospite da Jimmy Kimmel nel suo omonimo talk show notturno e si è lasciata traportare dall'intervista raccontando questa inusuale abitudine del marito condendo il tutto da risate reciproche da parte dei due presentatori.

Nel corso della trasmissione ha inoltre spiegato che il suo compagno da più di 30 anni, Stedman Graham,  mangia polpo anche a colazione, quasi ogni giorno, accompagnato dal gumpo, una pianta ad alto tasso proteico, simile alle zucchine tipica degli Stati Uniti.

L'organizzazione no profit per i diritti degli animali, Peta, si è opposta a queste dichiarazioni sottolineando quanto il polpo sia uno degli animali più affascianti e complessi del nostro ecosistema marino e che, come tutti gli animali, deve essere tutelato e protetto.

I polpi possiedono un notevole grado di intelligenza: riescono a risolvere problemi anche complessi utilizzando anche strumenti in maniera innovativa, sono capaci di provare emozioni sia positive che negative e hanno notevoli capacità di apprendimento e memoria.

In particolare questi molluschi cefalopodi spiccano per le loro abilità: hanno cervelli di grandi dimensioni e elevate capacità cognitive che permettono loro di eseguire comportamenti appunto molto complicati. Uno studio pubblicato recentemente su iScience dimostra che i polpi riescono a provare dolore, inteso non solo come risposta a uno stimolo ma come un vero e proprio stato emotivo negativo ed evitano di tornare nei luoghi dove sono stati soggetti a uno stimolo nocivo.

La Peta già in passato ha cercato di persuadere la gente a non mangiare polpi e per farlo si è affidata alla campagna pubblicitaria  “Beware the Octocurse” , in cui si fa riferimento ad una "maledizione" che colpirebbe chiunque mangi questo esemplare.

Alla base della campagna,  in stile film di fantascienza anni 70, c’è la teoria antispecista secondo la quale non ci sarebbe differenza tra umani e polpi, ritenuti animali intelligenti, dotati di emozioni e particolarmente sensibili, sottoposti a indicibili sofferenze quando si pretende di allevarli in gabbia. La campagna veicolava appunto una petizione per chiedere la chiusura del primo allevamento di polipi in Europa.

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