Il cane robot Saetta e il cane Luna incontrano gli studenti nella Reggia di Caserta

Il cane robot Saetta e Luna hanno incontrato gli studenti dell'ITIS Francesco Giordani di Caserta negli spazi della Reggia. L'incontro è stato organizzato dalle unità cinofile del Nucleo Carabinieri.

17 Marzo 2024
11:00
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Il cane robot Saetta e Luna hanno incontrato gli studenti dell'ITIS Francesco Giordani di Caserta negli spazi della Reggia. L'incontro è stato organizzato dalle unità cinofile del Nucleo Carabinieri di Sarno specializzate nella ricerca di droga, armi ed esplosivi, insieme all’unità cane robot dell’Arma.

I militari dell’Arma hanno trascorso qualche ora in compagnia degli studenti per mostrare come avviene la ricerca di stupefacente, insieme alla partecipazione attiva dei giovani studenti. Nel corso della giornata è stato nascosto nello zainetto di un militare in abiti civili mimetizzato tra i turisti. Sono bastati pochi istanti al cane Luna per individuare il finto pusher segnalando al suo conduttore la presenza della droga.

Analogo scenario quello che ha consentito al cane Pilar di fiutare dell’esplosivo posizionato, allo scopo, nei pressi di un’autovettura in sosta. Ma la curiosità degli studenti e delle migliaia di turisti presenti alla Reggia è stata destata dalla presenza delle unità robotiche Saetta e Remi.

In particolare, il cane robot Saetta e il suo "conduttore" hanno interagito con i presenti accompagnandoli fino al vestibolo superiore del Palazzo Reale affrontando, con tutta naturalezza, i numerosi gradini dello scalone reale.

Saetta è il primo “cane robot” dell’Arma dei Carabinieri, creato con l’obiettivo di garantire gli standard degli operatori. Attenzione, però, Saetta non è stato “arruolato” per sostituire le risorse umane o le unità cinofile, come dimostra l'evento della Reggia, bensì per «ridurre il pericolo, facilitare la gestione delle situazioni operative più ostili e quindi rappresentare un valore aggiunto nelle attività istituzionali», hanno spiegato i Carabinieri.

«L’impiego del cane robot “Saetta” – hanno ricordato dall’Arma – il cui nome rievoca il simbolo presente sulle fiancate delle gazzelle del nucleo radiomobile, con la tradizionale livrea blu e rossa, rappresenta un notevole passo avanti nell’utilizzo delle nuove tecnologie applicate ai servizi operativi. Saetta è in grado di salire e scendere le scale, aprire le porte e rimuovere gli ostacoli».

Allo stesso tempo, Saetta è in grado di rilevare tracce anche minime di esplosivo, agenti chimici e radiologici e qualsiasi sostanza o composto possano risultare nocivi o pericolosi per le persone, salvaguardandone, nel contempo, la reale esposizione al rischio.

Tutto questo è possibile grazie ai sofisticati sensori per la raccolta dati, alle diverse telecamere e agli strumenti per la mappatura dell’ambiente che gli consentono di lavorare in piena autonomia, rilevando con precisione tutto ciò che lo circonda e avvisando la centrale operativa in caso di anomalie.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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