Il Belgio ha vietato l’importazione di trofei di caccia

Il Belgio ha vietato l’importazione di trofei di caccia. Una decisione storica che salverà specie a rischio come elefanti, leoni, rinoceronti e altri animali colpiti da questo commercio.

26 Gennaio 2024
13:23
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Il Belgio ha vietato l’importazione di trofei di caccia. Si tratta di una decisione storica che garantirà maggiore protezione a elefanti, leoni, rinoceronti e altre specie colpite da questo commercio.

Si tratta di un trionfo epocale per la conservazione della fauna selvatica e per il benessere animale quello realizzato dal Parlamento belga che ha votato all’unanimità a favore della proposta di legge presentata da Zakia Khattabi, ministro del Clima, dell’Ambiente, dello Sviluppo Sostenibile e del Green Deal.

«Con l’approvazione del mio progetto di legge in plenaria questo giovedì, il Parlamento sta stabilendo una base legale per la risoluzione adottata all’unanimità il 24 marzo 2022 – ha detto il Ministro – Era urgente e necessario proteggere queste specie minacciate e a rischio!».

Il Belgio ha così vietato l’importazione di trofei di caccia provenienti da specie in pericolo di estinzione. Questa decisione, che arriva dopo quasi due anni dalla richiesta iniziale, effettuata tramite risoluzione, di un simile divieto da parte del Parlamento, aumenterà la tutela di specie animali quali leoni e rinoceronti.

L’approvazione della legge, sancita all’unanimità nella Camera dei Rappresentanti belga, rispecchia l’opinione di una larghissima maggioranza di cittadini belgi: secondo un sondaggio Ipsos del 2020 commissionato da Humane Society International/Europe, il 91% si è detto contrario alla caccia ai trofei e l’88% a favore di un divieto di importazione di qualsiasi trofeo di caccia.

Noi di Kodami siamo entrati sotto copertura alla Jagd&Hund, la più grande e importante fiera della caccia d’Europa che ogni anno si tiene a Dortmund, in Germania. Qui abbiamo raccolto le testimonianze e le confessioni dei cacciatori, per scoprire senza filtri come funziona la caccia al trofeo, e il ruolo che i paesi occidentali hanno in questo commercio insanguinato.

Prima del divieto, il Belgio importava trofei di specie a rischio di estinzione come ippopotami, ghepardi e orsi polari. La nuova legge bloccherà l’importazione di trofei di caccia di molte specie attualmente minacciate di estinzione, o che potrebbero esserlo al persistere di attività venatorie e commerciali sregolate. Tutte le specie elencate nell’Allegato A del Regolamento europeo 338/97 sulla protezione delle specie di fauna e flora selvatiche, come giaguari, ghepardi, leopardi, zebre, scimpanzé, alcune specie di orsi bruni e l’elefante africano saranno protette dalla nuova legge, insieme a determinate specie dell’Allegato B dello stesso regolamento, tra le quali leoni africani, ippopotami, il rinoceronte bianco meridionale e pecore argali, anch’esse elencate nell’Allegato XIII del Regolamento (CE) n. 865/2006, che regola il commercio di flora e fauna selvatiche protette. La nuova legge supera la risoluzione del Parlamento del 2022, estendendo la protezione a un maggior numero di specie dell’Allegato B rispetto alle iniziali sei coperte dalla risoluzione.

Il deputato Kris Verduyckt, promotore della proposta legislativa, ha dichiarato: «Il nostro Paese sta finalmente vietando l’importazione di trofei di caccia di animali in pericolo di estinzione. La protezione di queste specie è incompatibile con l’importazione di trofei di caccia. Sono felice che la mia proposta legislativa sia ora incorporata nella nostra legislazione e spero che possa essere d’ispirazione per molti altri Paesi».

Dopo aver sostenuto questa causa per anni e collaborato strettamente con i deputati belgi per ottenere il necessario sostegno parlamentare, Humane Society International/Europe plaude all’adozione di questa legge, che chiude con successo un complicato processo legislativo. L’organizzazione per la protezione degli animali ha lavorato per oltre due anni con i deputati belgi per garantire un divieto di importazione, ottenendo inizialmente una risoluzione parlamentare approvata all’unanimità nel 2022 che è poi diventata una proposta legislativa approvata dal Consiglio dei Ministri nel luglio 2023, prima dell’approvazione definitiva odierna.

«Oggi il Parlamento belga ha scritto una pagina di storia a favore degli animali, dimostrando il suo impegno costante e di sani principi contro l’uccisione insensata della fauna selvatica in pericolo – ha dichiarato Ruud Tombrock, direttore esecutivo di HSI/Europe. “Con questa decisione, il Belgio si posiziona come leader nella protezione della biodiversità e delle specie a rischio. Siamo convinti che altri Paesi europei siano pronti a seguirne l’esempio e adottare una posizione ferma contro la caccia ai trofei, vietando l’importazione di tali “souvenir”. È giunto il momento di istituire un divieto a livello UE sull’importazione di trofei di caccia da specie in pericolo e protette, in linea con le opinioni dei cittadini degli Stati Membri dell’Unione Europea che condividono l’obiettivo di agire con cautela e protezione nei confronti degli animali e della biodiversità nonché per evitare la frammentazione del mercato unico dell’UE».

Il divieto in Belgio invia un segnale positivo a sostegno dell’adozione di un divieto simile nella vicina Francia, dove una proposta di legge trasversale, bipartisan, è attualmente oggetto di dibattito all’Assemblea. Un simile divieto è stato proposto dalla deputata ecologista Sandra Regol con il sostegno di Corinne Vignon, presidente del Gruppo di Studio dell’Assemblea sulla Condizione e il Benessere degli Animali.

Anche in Italia, nell’attuale legislatura, sono state presentate due proposte di legge volte a vietare l’importazione, l’esportazione e la ri-esportazione, da e per l’Italia, di trofei di caccia ottenuti da animali appartenenti a specie protette dalla CITES (Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie Minacciate di Estinzione). I testi sono attualmente assegnati alle rispettive Commissioni Giustizia alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica, in attesa di essere discusse.

Martina Pluda, Direttrice per l’Italia di Humane Society International/Europe, ha affermato: «È giunto il momento che anche il Governo italiano ascolti la voce dei cittadini e segua l’esempio di altri Stati Membri dell’UE, come il Belgio, che hanno preso una posizione chiara contro l’uccisione, l’oggettificazione e importazione di animali a rischio e in via di estinzione. Una proposta di legge per vietare l’importazione, esportazione e ri-esportazione dei trofei di caccia di animali appartenenti a specie protette è già stata presentata sia alla Camera dei Deputati sia al Senato della Repubblica. È cruciale accelerare il processo legislativo per dissociare l’Italia da questa pratica crudele e anacronistica, seguendo il percorso indicato dal Parlamento Europeo, che nel 2022 ha approvato una risoluzione a maggioranza, chiedendo agli Stati Membri di introdurre un divieto alle importazioni di trofei. È ora per l’Italia di schierarsi dalla parte della fauna selvatica e agire con responsabilità per tutelarla!».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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