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21 Novembre 2023
11:54

Identificate otto specie di mammiferi grazie al DNA estratto dagli scarabei stercorari

Un team di ricercatori, utilizzando il DNA estratto dagli scarabei stercorari, è riuscito a identificare otto specie di mammiferi, rivelando nuove e rare presenze nella foresta tropicale di Xishuangbanna e aprendo prospettive innovative nell'ambito della ricerca.

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Gli scarabei stercorari sono insetti molto famosi specialmente per le loro particolari abitudini “alimentari”. Diverse specie, infatti, utilizzano le feci dei mammiferi come fonte di cibo, costruendo palline di sterco che utilizzano anche per deporre le uova e proteggere le loro larve. In uno studio, un team di ricercatori del Xishuangbanna Tropical Botanical Garden (XTBG) dell'Accademia cinese delle scienze, ha però dimostrato che è possibile estrarre, sequenziare e identificare anche il DNA dei mammiferi dai loro resti, permettendo così di scovare animali molto rari ed elusivi come orsi e primati che sono molto difficili da osservare. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Integrative Conservation.

Il ruolo degli scarabei stercorari, seppur non troppo entusiasmante a prima vista, è in realtà fondamentale, in quanto fornisce molti servizi ecosistemici tra cui il riciclo dei nutrienti, la dispersione secondaria dei semi, lo scavo del suolo e il controllo di parassiti. La loro rilevanza, tuttavia, non si limita al solo contesto ecologico, ma si estende anche al campo scientifico.

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Macaca leonina

Un gruppo di ricercatori ha pensato di utilizzare il materiale genetico ricavato dall'intestino di questi insetti (DNA derivato dagli invertebrati o iDNA) per indagare la possibilità di ottenere informazioni sulle specie di mammiferi presenti negli habitat condivisi con gli scarabei stercorari. Questo approccio consentirebbe agli scienziati di identificare le specie presenti in un determinato ambiente senza la necessità di osservarle direttamente in natura. Va sottolineato, inoltre, che molte specie di mammiferi sono sfuggenti e difficili da avvistare, rendendo questo metodo un potenziale prezioso strumento per rilevare la loro presenza anche senza vederli mai.

I ricercatori hanno estratto l'iDNA di 18 scarabei stercorari, appartenenti a tre specie e tre gruppi funzionali diversi, provenienti da una foresta tropicale stagionale a Xishuangbanna, in Cina. I risultati delle analisi hanno dell'incredibile: sono state ben otto le specie di mammiferi identificate durante questo studio, tra cui specie molto elusive come l'orso dal collare (Ursus thibetanus), il muntjak della Sonda (Muntiacus muntjac) e il misterioso e minacciato macaco nemestrino settentrionale (Macaca leonine). Queste scoperte hanno gettato una luce nuova e sorprendente su un habitat che sembrava già ben conosciuto, svelando la presenza di tesori nascosti e creature misteriose che si celano tra le fronde della foresta.

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Ursus thibetanus

Attraverso questo straordinario viaggio nell'intricato mondo degli scarabei stercorari, la ricerca ha rivelato quindi un tesoro di conoscenze e possibilità che si estendono ben oltre l'apparente semplicità di questi insetti. La loro abilità di conservare il DNA delle varie specie di mammiferi, come dimostrato dagli audaci esploratori del Xishuangbanna Tropical Botanical Garden, ha aperto un nuovo capitolo nella ricerca scientifica.

Tali risultati non sono solo una lista di specie identificate, ma un passo importante verso la semplificazione e l'innovazione nella comprensione della biodiversità. La possibilità di utilizzare il materiale genetico degli scarabei stercorari come una sorta di "archivio" delle specie mammiferi presenti nell'ambiente offre agli scienziati un potente strumento di indagine e ricerca. Questo approccio rivoluzionario non solo permette di risparmiare tempo e risorse, ma apre nuove prospettive nella conservazione e nell'esplorazione degli ecosistemi.

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Alessia Mircoli
Dottoressa Magistrale in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi
Sono laureata in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi e la divulgazione scientifica è la mia passione. Durante il mio percorso ho scoperto il mondo del giornalismo scientifico e ho capito che è la mia strada. Sono estremamente affascinata dalla natura e da tutto ciò che ne fa parte, credo nell’importanza di diffondere un’informazione corretta sugli animali e l’ambiente.
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