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10 Luglio 2023
16:28

I rifiuti nei nidi degli uccelli possono essere sia uno svantaggio che un vantaggio

Un nuovo studio ha dimostrato come diverse specie di uccelli utilizzino rifiuti e materiali di origine antropica per costruire i loro nidi esponendoli così diverse tipologie di rischi ma anche ad alcuni vantaggi.

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A tutti sarà capitato di vedere qualche nido tra le fronde degli alberi o, perché no, sulle rive di qualche fiume o addirittura sulla spiaggia per i più fortunati. Gli uccelli per costruire le loro "case" utilizzano materiali che trovano in giro come rametti, foglioline, sassolini ecc. Molto spesso, però, capita che tra un ramoscello e l'atro raccolgano anche rifiuti lasciati dall'uomo nell'ambiente. E una nuova ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati su Philosophical Transactions della Royal Society B, ha dimostrato che ben 176 specie diverse di uccelli in tutto il mondo sono note per includere una vasta gamma di materiali di origine antropica nei loro nidi.

Poiché ogni specie vive in un habitat ben preciso, gli oggetti ritrovati nei nidi variano a seconda dell'ambiente. C'è chi raccoglie pezzi di reti, come gli uccelli marini in Australia, chi corde e spaghi come i falchi pescatori del Nord America, chi mozziconi di sigaretta, come gli uccelli che vivono nelle città del Sud America e chi invece "predilige" pezzi di sacchetti di plastica come i merli in Europa. Interessante notare che in realtà vi sono anche dei risvolti positivi in quanto alcuni materiali possono tornare utili agli uccelli. I mozziconi di sigaretta, per esempio, trattengono nicotina e altre sostanze chimiche altamente tossiche che respingono tutta una serie di ectoparassiti che si nutrono del sangue degli uccelli. Altri, inoltre, se particolarmente duri e resistenti, possono fungere da sostegno al nido stesso, mentre i pezzi di plastica possono persino contribuire a isolare termicamente il nido.

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Sembrerebbe, quindi, che gli uccelli non abbiano troppi problemi legati all'utilizzo di rifiuti e prodotti artificiali nei loro nidi e che, anzi, ne abbiano tratto vantaggio. Tuttavia, purtroppo non è sempre così: capita spesso che i genitori rimangano per esempio impigliati in spaghi e corde o che i piccoli ingoino minuscoli oggetti scambiandoli per cibo. Per non parlare poi del fatto che materiali particolarmente colorati e appariscenti fungono da veri e propri cartelli segnaletici per i predatori che vanno ghiotti di uova o di pulli. È perciò evidente, quindi, che sarebbe più che opportuno diminuire la quantità di scarti e immondizia che rilasciamo nell'ambiente.

Gettare i nostri rifiuti, dai più piccoli ai più ingombranti, negli appositi cestini può sembrare scontato ma è ancora fondamentale per la salvaguardia dell'ambiente e di tutte le creature. Troppo spesso nelle grandi metropoli se si passeggia per le strade non si piò fare a meno di notare rifiuti di ogni tipo: fazzoletti, lattine, pezzi di plastica, bottiglie di vetro e chi più ne ha più ne metta. Bisogna sempre tenere a mente che non siamo gli unici abitanti di questo pianeta e che gli altri organismi, esattamente come noi, utilizzano tutte le risorse che riescono a trovare per sopravvivere. Il problema sta nel fatto che gli altri animali, come gli uccelli in questo caso, non sempre riescono a distinguere cosa può danneggiarli oppure no, soprattutto con materiali origine antropica a loro sicuramente sconosciuti.

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«In un mondo in rapida urbanizzazione che condividiamo con molti e diversi gruppi animali, non sorprende che gli uccelli utilizzino i nostri materiali di scarto per costruire i loro nidi», spiega Jim Reynolds, ricercatore presso il Centre for Ornithology dell'Università di Birmingham nel Regno Unito e secondo autore dello studio. I ricercatori affermano che nonostante l'evidente utilizzo dei nostri rifiuti da parte degli uccelli, sono però necessari ulteriori studi per conoscere il numero esatto di specie nel mondo che ne fanno uso. Solo così sarà possibile comprendere a pieno l'entità del problema. Un altro aspetto da considerare sta nel fatto che «questi animali, attraverso la loro elevata mobilità e biologi riproduttiva, possono fungere da bioindicatori dell'inquinamento ambientale da materiale antropogenico», afferma Reynolds.

In conclusione, si può affermare che per quanto non tutti i materiali di scarto siano pericolosi per gli uccelli, non è comunque corretto abbandonarli nell'ambiente. Inquinare non è mai un opzione, sotto nessun punto di vista. A volte la pigrizia ci porta a gettare le nostre "cartacce" fuori dal finestrino delle auto e per le strade delle città, ma riflettere un secondo in più per ricordarci che non costa nulla aspettare di trovare un contenitore per i rifiuti e buttare tutto ciò che non ci serve li. Basta davvero molto poco, quindi perché non farlo?

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Alessia Mircoli
Dottoressa Magistrale in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi
Sono laureata in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi e la divulgazione scientifica è la mia passione. Durante il mio percorso ho scoperto il mondo del giornalismo scientifico e ho capito che è la mia strada. Sono estremamente affascinata dalla natura e da tutto ciò che ne fa parte, credo nell’importanza di diffondere un’informazione corretta sugli animali e l’ambiente.
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