video suggerito
video suggerito
20 Febbraio 2024
14:26

I “piccoli di drago” che vivono 100 anni e restano a digiuno per 8 possono uscire anche in superficie

Uno studio coordinato dall'Università Statale di Milano ha scoperto che il proteo, tra gli animali più curiosi e da sempre considerato un anfibio esclusivamente sotterraneo, può raggiungere anche la superficie, persino durante il giorno.

3.838 condivisioni
Immagine

Il proteo è uno degli animali più strani e singolari del pianeta. È un anfibio, ma sembra quasi un piccolo drago cinese, può vivere fino a 100 anni e restare a completamente a digiuno anche per otto, la sua pelle è priva di pigmentazione ed è praticamente cieco. È infatti un animale stigobio (o stigobionte), ovvero che vive e si riproduce in ambiente acquatico sotterraneo, all'interno di grotte buie e profonde.

Viene per questo da sempre considerato un anfibio esclusivamente sotterraneo, ma il suo habitat a quanto pare non è unicamente sotto terra. Un studio coordinato dal dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell'Università Statale di Milano, recentemente pubblicato sulla rivista Ecology, ha infatti reso noto che il proteo può muoversi anche in superficie e fuori dalle grotte, persino in pieno giorno.

Il proteo (Proteus anguinus) è un curioso anfibio diffuso esclusivamente in alcune grotte dell'altopiano carsico e delle Alpi Dinariche, in particolare in Slovenia (tra cui quelle famosissime di Postumia), ma anche tra le acque sotterranee italiane delle province di Trieste e Gorizia, in Friuli-Venezia Giulia. È una specie davvero unica e piuttosto conosciuta e studiata per via del suo aspetto e dei suoi eccezionali adattamenti alla vita nel sottosuolo.

Immagine
Un proteo adulto attivo in superficie durante il giorno. Foto di Matteo Riccardo Di Nicola

La sua prima descrizione risale al 1689 e si trova all'interno del libro La gloria del Ducato di Carniola scritto dal naturalista Janez Vajkard Valvasor, dove viene descritto come un piccolo di drago. Il suo aspetto ha infatti alimentato per lungo tempo miti e credenze popolare secondo cui i draghi esistessero davvero e vivessero sotto la crosta terrestre, anche perché i protei, con il loro aspetto unico, erano i candidati perfetti per interpretare il ruolo dei "cuccioli".

Ma sebbene sia un animale conosciuto da tempo e anche piuttosto studiato, in realtà sappiamo ancora molto poco sulle sue abitudini e il suo comportamento, considerando quanto è difficile osservarlo e studiarlo nel suo habitat naturale. È noto però che si nutre pochissimo (viste le difficoltà nel trovare cibo, prevalentemente piccoli crostacei), ma che può restare completamente immobile e senza mangiare anche per otto anni o più.

Fatta però eccezione per il proteo nero (Proteus anguinus parkelj), una particolare sottospecie "colorata" osservata talvolta anche in superficie, fino a oggi erano pochissime le segnalazioni di protei depigmentati fuori dal buio delle grotte, prevalentemente individui trascinati dall'acqua. I ricercatori volevano perciò capirci di più e hanno effettuato sopralluoghi, sia di giorno che di notte, monitorando 10 grotte e 69 sorgenti nell'area carsica tra i comuni di Doberdò del Lago e Monfalcone.

Immagine
Proteo fotografato in superficie e pieno giorno da una fototrappola. Foto di Raoul Manenti

E proprio tra le sorgenti, al confine tra ambiente sotterraneo e terrestre, hanno osservato diversi individui uscire dalle grotte per nutrirsi di lombrichi rimasti sommersi durante la risalita periodica dell'acqua della falda. In totale l'anfibio è stato avvistato in 15 delle 69 sorgenti sorgenti studiate, ma non solo. Durante il monitoraggio è stata fatta anche un’altra scoperta straordinaria: i ricercatori hanno individuato anche una larva di circa tre mesi.

Si tratta non solo del proteo più piccolo mai visto nel suo habitat naturale, ma anche dell'unica larva mai osservata al di fuori di una grotta e la prima in assoluto per l’Italia. «La ricerca non si ferma qui. Grazie ad un recente finanziamento PRIN del Mur a partire da quest’anno i rilievi saranno estesi a tutta la comunità acquatica dalle zone sotterranee più profonde a quelle di interfaccia con l’esterno e vedranno coinvolte anche zone in cui il proteo non vive come il Salento e la provincia di Como, proprio per capire il ruolo funzionale che questo anfibio è in grado di effettuare e avere un raffronto dove esso non c’è», ha spiegato Raoul Manenti docente di Zoologia all'Università Statale di Milano e primo autore dello studio.

Immagine
Foto da Wikimedia Commons

«Dal confronto tra le catene alimentari e le dinamiche delle comunità in cui il proteo è presente e quelle in cui non c’è, ci aspettiamo di capire quanto sia importante il suo ruolo di regolatore dei flussi di energia e delle pressioni ambientali», ha concluso Manenti. Il leggendario "cucciolo" di drago continua quindi a sorprendere e dimostra di poter ancora frequentare la superficie, nonostante abbia imboccato "il vicolo cieco evolutivo" della vita cavernicola.

Queste nuove osservazioni dimostrano infatti che i protei possono frequentare regolarmente anche gli ambienti superficiali, dove possono svolgere tra l'altro attività fondamentali per la loro vita, come mangiare. Un aspetto fino a oggi sconosciuto per l'unico anfibio stigobio d'Europa e che dovrà da ora in poi essere preso in considerazione per tutelare in maniera ancora più efficace questo eccezionale animale cavernicolo.

Avatar utente
Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social